Aguglia Imperiale
Antonio
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Marina di S.Lorenzo (RC) - 20 Agosto 2009
FOTO
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"......una pessima giornata di pesca è sempre
meglio di un'ottima giornata di lavoro....."
Ma veniamo ai fatti: la scorsa primavera il nostro depredato
mare ha "avuto in dono" i tanto agognati dissuasori
antistrascico (allego foto del momento magico).
Ho pensato: Allora vivo ancora in Italia? Perchè
qui fra "presunti" rifiuti tossici , pesca indiscriminata
mancavano solo i pirati per completare la scena.
Il mare si è ripopolato tanto che finalmente anche
i ragazzini col pedalò hanno trascorso dei piacevoli
pomeriggi sbarcando carnieri discreti e quindi appassionandosi
alla pesca . Ma io , come raccontavo a luglio 2006 soffro
di quella malattia grave che è la traina. Sono un
pescatore ricreativo trainista incallito (a proposito RICREATIVO
vuol dire che quando sono a contatto col mare mi RICREO?).
Ho trascorso una intera estate facendo delle meravigliose
escursioni in mare ma non portando a terra alcunchè.
Giovedì 20 agosto , torno a casa alle 16 ,30 il mare
è bellissimo. chiedo a Luciana , mia moglie
anche lei convertita al bolentino se vuole venire con me
ma , ovviamente solo a traina. Accetta , partiamo.
Filo in acqua ad oltre 80 metri 2 lenze sui divergenti
armate di Kona da cm 14 con bird sulla girella e 2 squid
piombati sulle canne centrali. Facciamo un lungo giro ma
sembra proprio che anche stavolta dovrò accontentarmi
di "'essermi ricreato".
Ad appena un miglio dalla costa l'elastico del divergente
salta ed il cicalino del Penn comincia ad urlare. Afferro
la canna mentre Luciana raccoglie le rimanenti. Voglio fare
sentire il cicalino ad Alfonso che è a Milano ma
,preso dall'euforia sbaglio numero.
Una splendida Aguglia Imperiale salta fuori ad oltre 300
metri così distante da sembrare un lampughina. 10
minuti dopo fra salti e fughe improvvise compreso un tentativo
di sorpasso , arriva sotto la barca , è allamata
benissimo.
Chiedo a Luciana se se la sente di raffiarla ma la vedo
perplessa; non posso permettermi di perdere il primo ed
unico pesce della stagione, con la canna in una mano ed
il raffio sull'altra l'aggancio e la porto a bordo.
E' uno splendido esemplare di kg 15,400.
E' l'imbrunire, la gente in spiaggia sta per andare via,
bisogna correre verso casa. A terra , grazie ad un paio
di telefonate strategiche di Luciana si è già
formato il "comitato d'accoglienza". Antonio ha
preso!.
Dopo le foto Luciana provvede al taglio ed alla distribuzione
ad amici e vicini , conservandone una buona parte che verrà
consumata nel corso di una cena "RICREATIVA" con
Alfonso , Stefano e relative consorti. Vi garantisco che
non avrebbe potuto avere una fine più nobile.
Un grazie particolare ad Alfonso che ha realizzato il sogno
di una barca vera. Peccato che quel pomeriggio fosse a Milano
a trascorrere "un 'ottima giornata di lavoro".
Alla prossima.
Antonio Campolo.
Anti strascico
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