Pasqua a MALINDI,
Primo Angolo a destra, KENIA..
Milano, 15 aprile 2006, ore 21.00 circa. L'Italia è
ancora in subbuglio per le recenti elezioni politiche che
a quanto pare protrarranno le loro luci e ombre per qualche
giorno ancora; le previsioni meteo non sono un granchè
e sembra che il nord-italia debba essere investito da una
brutta settimana di pioggia e freddo tutt'altro che primaverile;
15 giorni prima ho terminato con pieno successo il mio corso
di studi all'università di Bologna; non è
che abbia tanta voglia di cercare un lavoro... è
Pasqua domani... niente di meglio che una bella gita relax
in Africa, lasciandoci alle spalle questi discorsi e problemucci...
Si parte! In valigia ho infilato due canne da traina-travel
una 16lbs e l'altra 30-50lbs con relativi mulini e attrezzature,
più una canna spinning pesante, con relativa attrezzatura
e minuteria, morale della favola: sfioro il massimo consentito
di peso al check-in e ci sono solo due costumi, tre magliette,
un cambio completo, qualche accessorio da toletta e le infradito!
La vacanza naturalmente è organizzata in modo che
io e la mia ragazza possiamo goderci 7 giorni di sole, mare
e qualche uscita dal villaggio per assaporare il gusto dell'Africa,
nelle sue bellezze disarmanti e nelle sue miserie plus-televisive.
Il villaggio turistico scelto è il karibuni-villas
vicino mambrui, un grande complesso di villette caratteristiche
gestito da un italiano. Il mare in questa stagione, purtroppo,
è sporcato dal fiume Sabaki che lo tinge di rosso-marrone.
Niente bagnetto insomma. In compenso il sole picchia duro
e il colore della pelle assume ogni giorno una tonalità
sempre più scura.
E' lunedì di Pasquetta quando inizio a contrattare
la tanto agognata uscita in mare. Memore dei consigli dell'amico
Tango, ma non potendo approfittare della sua disponibilità
ad organizzare un'uscita a shimoni, scelgo un'agenzia inglese
di malindi, secondo molti la migliore che opera in loco
,ha cinque fisherman attrezzatissimi e gli equipaggi col
maggior numero di strike sui marlin e sailfish della zona.
Mi riesco ad accordare per due uscite, ma una salta causa
maltempo (meglio così da un certo punto di vista
in quanto la prima rimane a prezzo scontato).
Si esce mercoledì quindi.
Partenza dal villaggio alle 5 e mezzo, arrivo all'imbarcadero
di malindi dove mi attende l'equipaggio, sono qattro ragazzi
keniani che parlano tutti inglese e addirittura si destreggiano
con l'italiano! Partiamo subito affiatati in quanto nel
breve tragitto dal molo all'aera di pesca (circa un'ora)
fuori dal reef (circa 5miglia) ci scambiamo opinioni sui
pesci, le tecniche e le leggende, sognando l'impresa e controllando
le attrezzature, sia le loro sia le mie.
La giornata prevede due tipi di pesca, traina veloce in
superficie con esche artificiali e traina col vivo in profondità.
Si parte con la traina di superficie alla ricerca dei primi
bonitos con le 12-20lbs che verranno poi utilizzati per
fare il vivo (o anche il morto, visto che durano poco nella
vasca) e dei primi immancabili barracuda, tutti dal metro
in su,c he però non offrono una grande resistenza
alle nostre attrezzature sovradimensionate. Da lontano arrivano
i primi segnali che il mare diventa popolato, sia sopra
che sotto direi, in quanto avvistiamo la prima mangianza
di tonnetti, uno spettacolo! Per circa 400-500 metri si
vedono solo gabbiani in superficie e pinnuti che fendono
le onde, mai visto!
Caliamo allora le 20 e le 30 lbs con i kona per provare
a prendere qualcosa di consistente. Tempo dieci minuti e
abbiamo in canna un tonnetto sui 10 kg, poi un altro e infine
una lampuga di circa 6kg. Da questa vengono ricavate delle
strisce di carne+pelle che completeranno le esche articiali
tipo kona (con la testa dura e doppio amo dell'8/0 o anche
più) per prenderne altre, che non mancheranno in
quanto è proprio la stagione dei dorado!
( Continua
»» )
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