La prima volta che
..
Scrivere di big game in questo periodo è cosa se
non altro difficile se considero il mese e la località
non propriamente marina in cui mi trovo. Fa piuttosto freddo
e questo non solo lo vedo dall'abbigliamento che indosso,
dagli ultimi cumuli di neve ammassati lungo gli angoli delle
strade, e dal termometro in picchiata libera. Vogliamo tralasciare
le finestre che loro malgrado, pare soffrano d'incipiente
raffreddore? Notando la quantità di condensa che
riga la verticale direi che anche loro non hanno di che
lamentarsi. Tutto questo ovviamente non ha niente a che
vedere con un racconto di pesca, ma ben presto ci arriveremo,
basta avere un po' di pazienza e si subito si inizia .
Si era nell'estate di una marea di tempo fa e ricordo dell'acquisto
di un gommone rosso e nero con pagliolato in alluminio luccicante
da meraviglia, corredato di un motore altrettanto portentoso
da 25HP (sic!) e da tutti quegli accessori per poter navigare
in tranquillità lungo costa.
Destinazione Jugoslavia. Non mi dimentico di dire che il
tutto fu caricato in macchina con tanto di moglie, divenuta
poi la signora con la digitale, la figlia, che avendo anche
l'oroscopo dalla sua, è dei Pesci non toccherà
mai un suo simile, sempre aleuticamente parlando e l'inseparabile
amico di avventure, ovvero lo zio Giann, cosi chiamato dalla
piccola per non saprei dirvi quale motivo, il quale rientrava
e rientra in quella categoria di pescatori placidi e tranquilli,
ma che in nessun modo bisognava e bisogna contraddire vista
la più che ventennale (a quell'epoca) esperienza
su fiumi, laghi, rogge, laghetti, e chi più ne ha
più ne aggiunga. Ma di mare
..
La casa che si era affittata, ovviamente di un pescatore,
non era propriamente in riva al mare, ma era decisamente
una gran bella casetta, la quale, era stata liberata se
cosi possiamo dire, per il nostro soggiorno, e ad onor del
vero, confesso adesso, piena di tutti i confort relativamente
a quegli anni.
Vuoi per essere gentile, vuoi per ringraziare in qualche
modo il proprietario, è inevitabile che si parli
subito di pesca. Premesso che problemi di lingua non ce
ne furono perché il "Tito" locale parlava
un dialetto veneto triestino abbastanza comprensibile, (reminescenza
dogesca forse) problemi ne avemmo quando lui sentenziò
che di pesce in giro non se ne vedeva, che l'annata era
storta, che il vento soffiava ed il mare era sempre agitato.
Bell'inizio pensai.
Dopo tutta quella strada malefica vuoi vedere che anche
quest'anno non si impara a pescare? Vuoi vedere che nonostante
avessimo evitato non ricordo quanti testacoda, tamponamenti,
uscite di strada per il fondo bagnato, polizia locale non
propriamente amica, mille altre difficoltà per giungere
in quell'isola spersa della Croazia non si mette il gommone
in mare? Mi sembrava di vivere in un incubo indecifrabile
perché in quel momento, di vento nemmeno un alito
e se proprio proprio si volgeva lo sguardo al mare, questi
era calmo come fosse un laghetto per pesca sportivi. Ora
per pescare tutti sanno che la cosa fondamentale che non
deve mai mancare oltre al filo e all'amo è l'esca,
cosa che noi ovviamente non si aveva. Comprarla in quel
deserto di tartarica memoria neppure a pensarci, ma lo zio
Giann aveva già la soluzione. Ovviamente.
Mi guarda e senza pronunciare parola prende la sua cannetta
da cucchiaino (una volta si chiamava cosi) e ci s'incammina
verso il porticciolo. Si lascia scorrere tutta la muratina
del sopraflutto e ci si dispone proprio all'estremità
oltre la quale chiaramente non si sarebbe potuto accedere.
Preparazione degli attrezzi fatta con tutta la calma possibile,
controlli incrociati tra cucchiaino, nodi, girelle, mulinello,
canna e via, ormai tutto pronto, lui effettua il primo lancio
ed inizia a recuperare, recuperare ed ancora recuperare.
Vuoi che "Tito" avesse ragione? Non gliel'ho
mai detto. Secondo lancio, terzo lancio e poi ancora non
ricordo quanti fino a quando le imprecazioni più
disdicevoli nei confronti di una località e di un
intero popolo sono state udite dalle mie orecchie le quali
hanno davvero benedetto il fatto che nei dintorni più
prossimi non ci fosse anima viva se non qualche nudista
pressoché all'orizzonte. (Si aveva anche una bella
vista all'epoca) Perché lo zio Giann era di umore
cosi nero?
( Continua
»» )
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