Quest'articolo parla dell'isola di
Montecristo ed, in particolare, dei guardiani "veri
montecristini" Francesco e Bastiana Tesei, che amarono
l'isola dove passarono molti anni della loro vita. La figura
di Bastiana emerge in tutta la sua bellezza, soprattutto
in un periodo di drammi e di miseria. In pratica l'articolo
racconta la storia della sua vita e i rapporti con i pescatori
ponzesi.
Raffaele Sandolo
Altro articolo : Le
Costardelle di Montecristo
L'angelo di Montecristo
Marina di Campo, 3.10.2005 - Il pomeriggio di sabato scorso
è stato meraviglioso. Ho incontrato Gino e Elena
Tesei per conoscere i genitori Francesco e Bastiana, guardiani
sull'isola di Montecristo. Abbiamo parlato per ore, con
emozioni di gioia e momenti di melanconia. Con il procedere
dalla conversazione, si rafforzava la bellezza dell'immagine
di Bastiana, chiamata l'angelo di Montecristo. Nata a S.
Ilario nel 1900, Bastiana sposa Francesco nel 1917. Passò
buona parte della sua vita a Montecristo e si impegnò
molto per la famiglia. Mite nel comportamento e spesso riflessiva,
trovò sempre in sé le energie per superare
i problemi. Dallo sguardo, attraverso gli occhiali, traspariva
la sua sensibilità.
Agli inizi del 1900, Montecristo era un'oasi naturale. Vedendo
cale e calette, si era sorpresi dal verde perenne della
macchia mediterranea. L'isola, che si trova a 24 miglia
a sud-est dell'Elba, manifestava meraviglie allo stato naturale
vecchie di secoli e profumate dall'originale purezza della
natura. La vegetazione cresceva rigogliosa con pini maestosi
e felci giganti. Montecristo viveva fra realtà e
leggenda. La sua storia è misteriosa. Fu chiamata
Okrasa dagli Etruschi, Artemisia dai Greci, Oglasa e Mons
Jovis dai romani e quindi Mons Christi nel Medioevo. Nel
445 d.c. San Mamiliano, arcivescovo di Palermo, a seguito
di persecuzioni, si rifugiò su Montecristo, nella
grotta chiamata poi "Grotta del Santo". I seguaci,
costruirono un Monastero che nel 1553 fu attaccato dal pirata
Dragut, al servizio del sultano turco Solimano II che fece
razzie. Si racconta che rapì anche il famoso tesoro.
Alcuni secoli dopo George Watson Taylor acquistò
l'isola che nel 1889 passò al fiorentino Carlo Ginori.
Questi per comunicare con Firenze addestrò i piccioni
viaggiatori. Ospitò lo scrittore Renato Fucini e
il musicista Giacomo Puccini. Vittorio Emanuele III, Re
d'Italia visitò l'isola e la ottenne come riserva
di caccia. Introdusse mufloni sardi e capre montenegrine.
I Sovrani passarono giorni felici a Montecristo, sempre
più selvaggia e romantica. Elena amava trascorrere
il tempo, nel silenzio delle cale e col profumo del rosmarino.
Verso il 1920 si diffuse la presenza di pescatori, forniti
di barche a vela ed a remi, nelle acque di Montecristo.
Il mare era ricco di corallo e di aragoste. L'isola forniva
piccole insenature in caso di tempeste e le grotte davano
sicuri ripari.
La casa Reale aveva bisogno di guardiani per Montecristo.
Furono scelti Mario e Lucia Galli, campesi. Mario, detto
Abbrivo, s'impegnò con grande coraggio ma rimase
poco. Nel 1922, Tesei Francesco e la moglie Bastiana, con
il figlio Gino di appena cinque anni, decisero di fare i
nuovi guardiani. Amarono l'isola avendo ottimi rapporti
con i Sovrani. La Regina Elena fu spesso amabile con Bastiana.
Quando questa ebbe una figlia, fu chiamata Elena, in onore
della Regina. Gino, nato sordomuto, andò a studiare
nel Collegio di Rovezzano, fino a 20 anni. La Regina Elena
pagò tutte le spese.
( Continua
»» )
Montecristo - Grotta - esterno con ruderi
|