Che spettacolo !!
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E' sabato pomeriggio dell'8 Aprile
'06,
drin drin sona il telefon, DRIN DRIN
SONA il telefon...
che telefonata, che spettacolo!!
é Mario in arte Mister
"Emme" che mi esprime con gran piacere la
riuscita della trainata al dentice, e non posso che complimentarmi
e gioire con lui della bella notizia. L'avevo chiamato qualche
giorno prima, sapevo che si trovava in Sardegna, e volevo
avvisarlo che con le seppie stavano uscendo diversi dentici...
La cosa non lo sorprende perché
é già qualche giorno che provano con l'amico
Franco "il baffo" a trainare con l'artificiale
ma senza grossi risultati. Le acque in profondità
sono ancora torbide, cosa confermata anche da alcuni sub
di loro conoscenza.
Poi gira il vento, le correnti si calmano, e sabato escono
nuovamente insieme a trainare gli artificiali con il monel
su fondali dai 55 ai 60 metri di profondità a poche
miglia dalla costa. Subito una abboccata poi rilasciata
e rimangono i segni dei denti sul retro dell'esca, poi più
nulla per diverso tempo. Arriva l'ora del rientro, con rammarico
volgono la prua verso la costa, la virata, l'esca affonda
ulteriormente, rallenta leggermente, la velocità
di traina scende sotto i 4 nodi, ma soprattutto il dentice
si fa trovare all'appuntamento deciso ad assaggiare qualche
boccone, e d'un tratto fuoriesce il monel, circa una trentina
di metri, e subito capiscono che non hanno incocciato il
fondo, anche se, vista la virata, poteva starci anche quell'ipotesi....
il resto nel suo bel racconto. (
Net )
Ironia della sorte si dirà, oppure come in ogni
calcolo statistico che si rispetti si guarderà ai
numeri, alle ore agli eventi passati, o forse ancora si
cercherà tra i meandri della ormai recondita memoria
per trovare un qualcosa che possa somigliare ad un evento
già successo. Difficile da spiegare. Risulta ancorché
più complicato esprimere giudizi o cercare spiegazioni
sul perché da ormai un mese buono, noi, ci si stia
solo abbronzando anzitempo.
Mi piace aggiungere che, tabelle di marea, temperature
dell'acqua, carte nautiche, e qualsivoglia diavoleria inerente
alle condizione del mare sono state pressoché consumate
a furia di indicare punti, rotte e tracce. Consumi, meglio
non parlarne, discussioni sul Monel, meglio che adesso si
lascino perdere, anche lui si è fatto aspettare come
una bella donna, e a dispetto di quanto assicurato dai vari
rivenditori è meglio che si stenda un velo pietoso
sulle varie percentuali di affondamento assicurate. Insomma
siamo arrivati al punto di riconfermare che se la fortuna
è cieca la sfiga ci vede benissimo. Sarà poi
stato lo scoglio del 69° dentice che non ci permetteva
di toccare la fatidica soglia dei 70, saranno state
le maledizioni che abbiamo inviato più volte agli
"strascicatori" che nel non pieno rispetto delle
regole hanno arato e arano fondali che mi vergogno indicare.
(Qui bisognerebbe fare qualcosa magari sul nostro forum)
Non ultimo, ma questo a poco a che vedere con la pesca,
una fastidiosissima spalla congelata che non permette quei
movimenti essenziali una volta che la fortuna ti voglia
venire incontro.
Noi però, uomini duri, non abbiamo mai mollato! La
ragione voleva avere la sua parte, e del resto, nel periodo,
non si "sentivano" notizie, almeno nella nostra
zona, di grosse prede che facessero presupporre alla sola
e mera fortuna per loro, e sfiga nera solo per noi; di conseguenza
non rimaneva che insistere ben sapendo che prima o poi qualcosa
sarebbe certamente successo.
Abito praticamente in un campo da golf, gioco che pratico
con alterna fortuna, e qui, posso assicurare che i vari
cornetti rossi più o meno giganteschi, ferri di cavallo,
amuleti vari e di varia foggia tenuti nascosti nelle
sacche o negli armadietti dello spogliatoio, uscire sempre
con le stesse calze, lavate ma sempre le stesse, fare il
primo passo col destro piuttosto che col sinistro o viceversa,
eseguire la stessa routine prima di ogni colpo e mi fermo
qui per non riempire la pagina, sono la normale prassi,
so che anche da noi di "Biggame" il sale ha avuto
e forse ancora ha la sua valenza, mi parrebbe troppo banale
soffermarmi su questi piccoli ed inutili particolari.
Cosi inconsciamente sabato scorso come sempre ci prepariamo
per la solita uscita non dopo avere controllato l'attrezzatura
in tutte le sue parti. Senza indugi, visto che per tutto
il mese avevamo sondato tutti i fondali raggiungibili con
la nostra lenza decidiamo di sondare i 55-60 metri.
Non è strano a dirsi ma a quella distanza ed a quella
profondità orze e pedagni se ne contavano a decine
cosi da costringerci in una gincana evolutiva che ci lasciava
col fiato sospeso ad ogni virata.
Le condizioni meteo erano eccellenti cosi come le condizioni
del mare che filava sotto di noi alla nostra velocità
standard di 4,3 nodi. Filava anche il Monel sino a toccare
sul contametri 580 metri, di più onestamente non
se ne poteva filare, ma si sa, la disperazione a volte può
prendere il sopravvento sulla ragione. Cosi al limite massimo
di tutto quanto avevamo a disposizione senza fare scongiuri
di sorta, posso tranquillamente asserire che stavamo godendoci
la giornata.
Buon umore e tabacco questa volta non mancavano, Wolf
era tranquillo come sempre, accucciato a poppa modello tappeto
tibetano, non dava segni di nervosismo, ma sono abbastanza
certo che anche lui non aspettava altro che uno strappo
deciso della lenza.
( Continua
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