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Vertical Jigging

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Vertical jigging

Giuseppe - Canale d'Otranto

Foto Successiva

 

Cos'é, quando e dove impiegarlo

 

Ecco in alto la foto dell'amico Giuseppe con la bestia catturata a V.J. ad Otranto del 15 Otto. 2006..
La nostra uscita di venerdì non ha portato alcuna novità anche a causa del solito dispettoso "Canale d'Otranto" dove il vento non manca mai e i giorni di mare calmo sono davvero rari.

FOTO ingrandita ( 60 Kbyte )

 

Da Otranto gli amici ci inviano alcune catture effettuate con il vertical Jigging, una nuova tecnica, ma forse non tanto... che consiste nel far scendere fin sul fondo, se i fondali sono accettabili come batimetrica, le esche pesanti provviste di un amo o anche di un solo ancorotto finale secondo le preferenze e farle risalire in su verso di noi sulla barca.

Non tanto nuove nella pesca, forse nella pesca sportiva, ma i nostri padri che da tempo pescavano e ancora molti pescano i calamari sul fondo con i "pescafundo" ovvero un piombo con in fondo la doppia serie di cestelli con ami, piombo più o meno colorato con fili di cotone, e che viene fatto calare sul fondo roccioso che degrada verso profondità maggiori e su cui stiamo scarrocciando, e successivamente richiamato in barca con strattoni alternati da pause, nel buio, altro non é che una sorta di vertical jigging.

Altra situazione analoga ma in scala più ridotta é l'impiego dei killer o sabiki (terminale con 6 ami provvisti di piumette e perline colorate o fosforescenti) che usate sul fondo e ritirandole su a strappi con pause brevissime, servono per prendere i pesci come suri da utilizzare a loro volta come esche.

 

Hanno già raccontato di catture con vertical Jigging, Dario dell'imbarcazione GILDA di Otranto, nelle seguenti pagine dell'anno 2006:

[ 072 ] Vertical jigging: la conferma ( Dario-Otranto)

[ 200 ] Vertical Jigging ( Dario - Otranto )

 

O dagli amici di Giulianova:

[ 213 ] Jigging di Veleno ( Emanuele - Giulianova )

 

Dopo questi racconti e i fatti ultimamente avvenuti in adriatico (ricciole anche grosse fino a 20 kg) se ne discute nel forum in un'apposita sezione:

Vertical Jigging »»

 

Prima di fare qualche richiamo a questa tecnica, vogliamo specificare che quelli oggetti rappresentati nella foto in alto sono artificiali metallici che si usano nella pesca per il vertical jigging, anche se questa tecnica cioé il jigging é fatto più per una pesca statica.

Quelli lunghi sono 120 gr., i più corti e grossi sono 160 gr mentre i due in basso sono 100 gr.

Poi ci sono le versioni casalinghe fatte di forchette a cui sono state tolte le punte oppure chi ha preso un piombo di normale impiego per affondare l'esca e l'ha schiacciato nella morsa previo introduzione di filo metallico nel foro per formare poi degli anelli terminali su cui agganciarci la lenza. Dopo lo schiacciamento al piombo vengono incollate due perline colorate, chiare, bianche, nella posizione degli occhi e ritagliata la parte terminale con delle pinze per sagomarla a mo di coda.

Come ultimo ritocco viene colorato con vernici resistenti e .. le impronte della morsa lasceranno un segno superficiale tipo squame di pesce.

 

Hanno solitamente una parte più spessa e pesante che é quella che poi guida l'esca nella discesa verso il fondo, sono ologrammati a vari colori e pesi e nel loro movimento di risalita dal fondo provocano delle vibrazioni e anche riflessi di luce, se la profondità lo consente, tali da sembrare un pesce in fuga da un predatore dei piani inferiori. Il predatore che si trova a mezz'acqua o in prossimità de fondo (caso della ricciola) avverte queste vibrazioni ancor prima di vedere l'esca passare e poi se la trova in prossimità sfrecciare verso l'alto... é sicuramente un pesce in fuga, magari già ferito da un precedente attacco avvenuto pochi istanti prima e .... a questo punto può partire l'attacco all'esca che altro non é che un bijoux metallico.

 

Quando avviene l'attacco?

Oltre ai motivi sopra esposti, c'è un'altra condizione necessaria perchè avvenga l'attacco da parte del predatore e cioé che devono essere in gran numero e affamati, quindi in competizione fra loro, un caso emblematico é quello dei dentici durante la fase del montone (riproduzione) ma anche un branchetto di tonni di medie dimensioni o ricciole in branco in caccia.

Perché questa condizione? Perché spesso é un pesce che si muove verso l'esca senza sapere ancora di cosa si tratta mentre gli altri dietro incalzano perché hanno avvertito qualcosa dalla mossa del pesce precedente ma ne sanno ancor meno del primo. A questo punto il primo o primi si muovono in maniera più decisa solo perché preoccupati di non arrivare prima su un qualcosa che non sanno ancora bene cosa sia. E così la competizione, la velocità dei pesci fan si che nel tranello qualcuno più impavido ci rimanga secco.

Ma se le ricciole, stazionano sul o verso il fondo (vedi ECO di questo periodo - inizio novembre) conviene fare brevi richiami dell'esca e farla ritornare sul fondo senza arrivare fin alla superficie, un po' come per il dentice che invece é solitamente in quella fascia d'acqua. Se poi le ricciole disdegnano queste esche e loro azione, conviene aspettare l'ora calda in cui il predatore si mette in caccia per breve tempo risalendo la colonna d'acqua fino a metà e oltre, é un breve periodo e bisogna esserci proprio in quel momento.

 

L'azione di pesca,

Solitamente s'impiegano mulinelli a bobina fissa, con multifibre e canne di robustezza proporzionale alle grammature del jigging e delle prede presenti.

L'esca, fatta discendere sul fondo, si comincia a recuperarla con pompate potenti (esca che risale ondeggiando a causa della sua sagoma) e brevissime pause in cui abbassando la canna si recupera velocemente il filo in bobina (esca che quasi si ferma o ridiscende di poco). E' sicuro che dopo diversi tentativi senza attacchi anche il fisico vi dirà di prendere una dolce pausa e magari riprendere a trainare con il vivo, ma se gli attacchi si succedono uno con l'altro allora è il momento d'insistere anche perché il predatore non é 24 ore su 24 sempre in caccia.

Questo per i pesci come i tonnetti o la ricciola, mentre nel caso de dentice non é necessario arrivare fin in superficie, basterà alternare brevi richiami dell'esca con rilasci sul fondo. Per il dentice é importante far sbattere l'esca pesante sul fondo semiroccioso della secca in quanto il pesce, magari vicino qualche decina di metri , può essere rivolto da un'altra parte e .. il rumore sicuramente fa la sua parte.

 

le varianti sono tantissime come

le varie tecniche per muovere i jig, ma trattasi in questo caso di jigging


 

 

 

9 Novembre - 2006