Cirì : primo piercing 2010 !
Antonio in canna
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Fano - Gennaio 2010
No competicion ?
No party ?
E' circa metà gennaio, fa la neve nel tratto fra
riccione e cattolica, non sono ancora le 7 del mattino e
fra poco il Cirì lascia l'ormeggio per... per...
boh... ma ce l'avranno le palle per l'albero di natale,
fiocchi e addobbi?
Sono ancora in autostrada, squilla il telefono ... capopattuglia
a corvo..... é Antonio il comandante. Mi informa
che a Fano c'é il sole, gli chiedo se a bordo ci
sono le catene da neve, mi risponde no problem, abbiamo
anche la motosega per bucare il ghiaccio e filare le canne
in acqua.... a questo punto ci manca solo la slitta dei
cani per uscire dal porto !
Arriviamo quasi contemporaneamente io e gli amici del Club
nautico di Pesaro, c'é Marco (il tecnico con i suoi
wind-on), Lollo (il mitico) e Orlando (lo stratega); la
ciurma é al completo, super attrezzata e la barca
che pensava di sonnecchiare ancora per un bel po' viene
svegliata di botto da alcuni temerari che bramano un'uscita
a zero competition ! Ci sarà infatti qualcuno in
mare con sto tempo?
A vedere Lollo che fin dall'uscita dal porto come durante
la navigazione ogni tanto sbraccia come dire a qualcuno
davanti: scansati ! Sembra di essere in tangenziale bloccati
dal traffico, ... no ... no... é un sogno, semafori
tutti verdi, si fila su un maretto poco mosso e visibilità
discreta. Na favola.
Una favola perché siamo riparati in cabina chiusa
che stiam preparando terminali ... sorry... stiam facendo
fuori il primo cabaret di paste, non abbiamo i baba al rum
ma quasi, che compagnia!
L'attrezzatura é già tutta pronta,
all'appello manca solo la sarda o meglio, la sarda ce l'abbiamo,
son solo 2 casse perché il rientro é previsto
per le 14, ma é come se non ci fossero ... e quando
mai si scongeleranno? Quelle anche dopo un mese son li belle
intatte e congelate; fortuna che poi ci ha pensato Antonio
con l'acqua calda a 70° C. Con quella temperatura si
potrebbe far la pasta e invece al posto di calare gli spaghetti,
filiamo i sabiki sotto il "funghetto dell'amore"
siamo in "zona" Daria e Marco dopo alcune calate
ha già riempito la "vasca" del vivo con
diversi suretti di pezzatura ottimale .
Bene, si parte e dopo un po' arriviamo a destinazione,
terminali alla Barond-on e normale doppiatura son pronte
per guadagnare la profondità di pesca; ami leggeri,
circle hook serviranno ad appendere per la schiena le nostre
fresche cartucce
!! Terminali in fluorcarbon di libraggio fra i 90 e i 100
libbre.
Filiamo solo il vivo, la sarda invece come pastura per
stuzzicare l'appetito a qualcuno che al momento sembra in
caccia, ce ne accorgiamo infatti dall'ecoscandaglio che
segna i banchi di vivo appiccicati al fondo, come se cercassero
una buca, una galleria in cui infilarsi e scappare dalle
fauci dei predatori; é vero, é inverno e i
banchi di pesce piccolo stan sul fondo, ma spesso questo
comportamento é anche associato alla presenza di
predatori e quindi siam fiduciosi sulla zona scelta.
Quante allamate a vuoto, é un "al Lupo al Lupo"
continuo, ce ne sarà stato uno ogni 10 minuti, ci
mancava solo la suoneria "mulinello" che per chi
non ce l'avesse ancora, la può scaricare facendo
click sul link :
mulinello.mp3
ZZzzzzz e una,
ZZzzzzz e due ....
e ZZzzzzz e 100.
Ci piace essere ricordati un po' squinternati, anche perché
un po' lo siamo, il bello é anche questo.
All'ennesima ZZZZzzzzz son li nel pozzetto che iggo con
un'attrezzatura più da dentici che da tonni, con
sto ferro che dal fondo a strattoni risale in superficie
- non mi preoccupo, il rumore del mulinello viene da prua
su una canna sistemata sulla sedia da combattimento, sarà
Lollo, e se non é lui, sarà Antonio, e se
non finisce sto rumoreeee ... sarà il tonno, maremma
! Abbiamo allamato !
Sarà una renna smarrita, o un pinguino a cui s'é
rotta la bussola? No no, é lui, il rumore continua
e fortuna che qualcuno ci ha già pensato.
Come in un gioco di squadra dove nessuno dice il da farsi
perché siam già più che collaudati,
c'é chi recupera le altre lenze, chi accende i motori,
chi passa il giubbotto, chi sistema la pastura e le canne.
Del freddo rimane solo il ricordo.
Dichiariamo l'allamata ?
E chi ci sente ?
Antonio è in canna? Si
Bueno !
Chi non é occupato inizia a filmare o a scattare
qualche foto.
Antonio come lo senti? Ma .. risponde : solito scoreggino.
Perfetto, così il rilascio sarà ancor più
agevole.
Seppur abbia sfilato parecchio filo dalla 50 libbre, dopo
poco ce l'abbiamo sotto che comincia a fare qualche breve
fuga, qualche cerchio, eccolo, s'intravede la sagoma, la
doppiatura entra, il terminale é lungo e agevola
Orlando che lo prende con la mano per portarlo verso poppa,
dove al pesce glie tocca la seduta dentistica. Marco riesce
a liberarlo completamente dalla presa, riprendendosi anche
l'amo che rimasto sull'angolo della bocca, due scodate e
incredulo di aver riguadagnato la libertà, il tonno
se ne sparisce tutto contento nel blu profondo. Bellissimo!
Cosa sarà stato più allamante?
Il barond-on rispetto alla doppiatura?
L'innesco? La fortuna?
La barca? Sicuramente quella é altamente allamante!
L'abile strategia di Orlando nel diradare la pasturazione?
Si, si, e poi anche il fatto che sia partita la canna più
a fondo, cioé quella posta più prossima alla
zona di bivacco dei predatori (banchi di vivo schiacciati
sul fondo).
Ma poi in mare qualcuno c'era?
Qualcuno in mare c'era eccome se c'era,
ha provato in traina a tonni il mattino sulle 12-13 miglia
e nonostante ne abbia avvistati diversi, a metà giornata
si é portato in zona ombrosa a fare un po' di vertical
jigging riuscendo a stanare un bel dentice (ottima cattura
per le nostre acque un po' povere di questo pesce), é
un amico di Fano che dopo aver liberato il tonno si avvicina
a noi per mostrarci il dentice e scambiare qualche chiacchiera.
Sono ormai le 2 del pomeriggio, montate le catene riprendiamo
la via del rientro in porto, dove ci aspetta una breve sosta
al bar del porto : appuntamento con "la moretta"
che come la fanno a Fano non si beve da nessuna parte.
Team Cirì
Nettuno
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