Vertical Jigging Ricciola
Alessandro
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Otranto
FOTO
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L'avete catturata voi.
Cari amici di tutto il forum è a voi che dedico
e attribuisco questa splendida lola
Dico questo perché tutto dalla scelta della canna,del
mulinello, del tipo di terminale, i nodi, gli ami e le giunzioni,
sono tutte quante scelte maturate dalla lettura di questo
unico forum.
Fatta questa premessa vi racconto il fattaccio
Era da ormai un anno che andavo per mare a seminare jig
di diversi colori e pesi ma tranne qualche tracina e qualche
sporadica palamita niente, di ricciole nemmeno lombra.
Così una domenica sicuro che sarei tornato a casa
gratificato dal solito cappotto e con le braccia e la schiena
rotta, inizio senza molta convinzione la navigazione verso
una zona di pesca poco battuta.
La giornata era stupenda, sole, mare piatto ed un gradevolissimo
tepore tipico di una giornata primaverile. Infilo i guanti
collego il jig al terminale, un Duel color oro e nero da
200 gr, e nonostante leco non rivelasse nulla di buono
mollo la frizione del mio torsa e faccio affondare il jig.
Mentre lartificiale scendeva inesorabilmente verso
il fondo, pensavo fra me e me: cosà può
spingere un uomo a tentare fino allossessione la cattura
di prede che forse non prenderà mai
sarà
forse qualche forma di malattia mentale grave
bah!
Inizio il recupero in modo frenetico, del famoso TIR
che travolge il tuo jig a due metri dal fondo nemmeno lombra.
Mancavano pochi giri di manovella e sarei arrivato al terminale
ma quando oramai avevo rallentato la velocità di
recupero e stavo nuovamente per mollare la frizione ecco
che sento qualcosa che trattiene il mio artificiale. Avete
capito bene è stato come prendere una busta di plastica
nessuna testata violenta. Giusto il tempo di lanciare le
solite imprecazioni unite al pensiero di darsi allippica,
visti i risultati come presunto pescatore, che non un TIR
ma un pendolino in piena corsa quasi mi strappa la canna
dalle mani.
Con fatica riesco a passare la canna dal braccio nel bicchiere.
La canna fatta per il light jigging è letteralmente
piegata in due.
Niente da fare lanimale continuava a tirare giù
verso il fondo. Decido di stringere ancora di più
la frizione, oramai la bestia doveva essere vicina alle
rocce, dove sicuramente avrebbe potuto rompere il mio terminale
(uno 0,50 fluorocarbon). Si ferma provo a recuperare ma
niente il mulinello gira a vuoto. Aiutandomi con il pollice
freno ulteriormente la frizione e inizio a pomparlo, recupero
pochi metri e subito riparte.
Il tira e molla va avanti per almeno dieci interminabili
minuti.
Minuti pieni dincertezze e dubbi su ogni singola spira
che forma i tuoi nodi o sulla legatura dellamo che,
con gli occhi quasi chiusi, avevo fatto praticamente ubriaco
la notte prima dopo una serata passata a fare baldoria nei
locali.
Finalmente la ricciola sfinita arriva a portata di raffio
e dopo diversi maldestri tentativi dovuti allemozione
per aver vinto una preda così nobile riesco ad issarla
a bordo.
Inutile dirvi che stentavo a credere ai miei occhi, e che
ero a mille per la felicità.
Pesata la ricciolona, lago della bilancia si fermerà
sui 19 Kg.
Fatta la foto di rito sfruttando lautoscatto del mio
telefonino dopo appena unora e mezza tra navigazione
e combattimento, decido dopo un rapido sguardo all
eco che pur segnava marcature davvero importanti, di accendere
il motore e di fare rotta verso il porto. Il mare per quel
giorno mi aveva già regalato tanto.
Grazie ancora amici del forum.
Alessandro - Rum.
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