La ciliegina sulla torta !
Andrea
|
|
Corsica - Estate 2009
FOTO
ingrandita » ( 65 Kbyte )
Ormai, sono tanti anni che pratico la traina con il vivo
a Dentici e Ricciole in Corsica, riuscendo a fare carnieri
veramente "importanti"; quest'estate la pesca
è andata veramente bene: Denticioni e grosse Ricciole
non sono mancate, grazie anche al lungo periodo di alta
pressione e di conseguenza assenza di vento, potendo pescare
nelle situazioni ideali.
Iin compagnia di mio suocero Pino e con il nostro gommone
Solemar di 4,5 mt ( anche se piccolo molto ben attrezzato
), abbiamo ingaggiato combattimenti veramente entusiasmanti
e divertrenti, pescando con canne stund-up da 30/50 lb,
affondando le nostre esche ( pricipalmente sugarelli ) con
dacron piombato e monel.
Ma la "ciliegina sulla torta" è arrivata
una mattina di inizio settembre, trainando in una secca
poco lontana dalla costa ad una profondità di 45/50
mt, innescando 2 grossi sugarelli, la canna con il dacron
piombato ( 200 mt affondano l'esca 25/30 mt ) parte bruscamente
ed io ferro con prontezza, accorgendomi subito che non è
un pesce grosso ed inizio a pomparlo piano piano.
Mio suocero a questo punto decide di recuperare l'altra
canna col monel ( 120 mt da 70 lb affondano l'esca 35/40
mt ), ma vedendo che il pesce che ho in canna oppone poca
resistenza, decide di non recuperare più, con la
speranza di un ulteriore attacco da parte di predatori;
dopo pochi minuti il pesce è a tiro di guadino: è
un bel Dentice sui 5 kg, che ha ingoiato sia l'amo trainante,
sia quello ferrante; tagliamo il terminale dalla bocca del
Dentice e decidiamo di ricalare, ma a me mi viene l'idea
di controllare l'esca dell'altra canna ancora in pesca (
anche se Pino mi dice che è tutto a posto, che siamo
andati diritti ed è impossibile aver toccato il fondo
), ma io insisto, anche perchè nella vasca del vivo
ci sono parecchi sugarelli e la mattina è appena
iniziata.
Così inizio piano piano il recupero, lasciando la
frizione allentata, ma dopo una decina di giri del mio Pen
9/0, sento una forte "picconata" e due secondi
dopo, la canna mi parte ai 100 all'ora: impugno con le due
mani il fusto della canna, spostandomi a prua e incitando
Pino ad andare verso il pesce, permettendomi di recuperare
un pò di monel, dato che il pesce mi aveva quasi
svuotato il mulinello in 30/40 secondi: mi accorgo subito
che non è la Ricciola ma un Tonno o uno Spada.
Dopo 5/10 minuti di combattimento mi convinco sempre più
che è un Tonno, visti i continui cambi di direzione
fondo/orrizzontale; il combattimento è molto impegnativo
ed il pesce per la prima mezz'ora dà pochi attimi
per essere pompato e Pino decide di stancarlo pian piano
un pò con il motore in retromarcia; dopo circa un'ora
di tira e molla riesco a vedere il segna terminale, ma il
pesce riparte a tutta birra prendendosi 40/50 mt: lo lascio
sfuriare per bene ed appena accenna di fermarsi, inizio
a pomparlo con forza ( sempre con il pensiero che il terminale
regga ); altri 25/30 minuti così e finalmente riesco
ad intravedere la grossa sagoma del pesce: è un grosso
Tonno rosso che Pino raffia a dovere: Fantastico, siamo
esterefatti davanti al possente e magnifico animale, che
risulterà pesare oltre 60 kg; notiamo che dalla bocca
del pesce otre alla nostra lenza ve nè un'altra lunga
un paio di metri, con un grosso amo mezzo arruginito e visto
il diametro della lenza e la legatura dell'amo, deduciamo
che è un bracciolo di qualche palamito, che chissa
quando il Tonno aveva strappato.
Facciamo le foto di rito e puntiamo verso la costa senza
mai togliere lo sguardo a quella splendida creatura che
ci aveva regalato così tante emozioni.
Concludendo, devo dire che era un bel pò di giorni
che vedevo saltare i Tonni, ma alcuni pescatori locali dicevano
che quando saltano così vicino alla costa è
difficile che abbocchino: sarà un detto, mah chi
lo sa, però quella mattina tonni saltare non se ne
è visto e si ha avuto la mangiata.
Andrea e Pino
|