Big Game Tor Paterno
Umberto e amici
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Roma - primavera 2009
Cari amici di BIGGAME.it
vi invio con immensa soddisfazione la storia di un sogno
divenuto realtà.................................
Saltano i miei impegni a Pescara (causa terremoto!) e quindi
si va a Pescare
.
Michele (Hooked) ha la febbre ma io sono un medico e mi
preoccupo di doparlo come si deve
! Quindi, dopo una
breve sosta in farmacia, via verso il mare con il solito
carico di speranze.
Ad aspettarci in porto cè Antonio,
un mio collega neofita che per loccasione è
stato nominato skipper (oltre che pasturatore ufficiale
della giornata).
Sappiamo che poco a largo dalle secche di Paterno, nei
giorni scorsi sono stati catturati due tonni, quindi non
ci sono dubbi
si esce in drifting alla ricerca
di SUA MAESTA.
Alle 9:30 iniziamo la strisciata e dopo circa 20 minuti
tutte le canne sono filate in acqua, pronte a sondare ogni
centimetro nel raggio di circa 40 metri dallo specchio di
poppa.
Il mare è un olio ed il sole picchia forte, quasi
fosse Agosto, i nostri palloncini sono in scia e siamo sicuri
di essere perfettamente in pesca, ma le ore passano e di
sua maestà neanche lombra.
Sono le 12:00 e vediamo un peschereccio che con le sue
reti a strascico incrocia la nostra scia di pastura a circa
cento metri dal nostro palloncino più lontano, quindi
conoscendo le abitudini dei tonni le nostre speranze si
riaccendono e la pasturazione subisce un notevole incremento,
ma niente da fare: assieme al peschereccio svaniscono le
nostre ambizioni.
Sono le 14:30 ed io mi sono quasi ustionato sotto il sole,
decido quindi di mettermi un po allombra, mentre
il mitico Antonio continua impavido il suo compito: mantenere
perfettamente intatta la nostra scia.
Sto chiacchierando con Michele quando ad un tratto
lo scoppio del palloncino a 20 metri segnala la partenza
improvvisa della locomotiva dei mari: il cicalino inizia
a cantare, la canna si flette ed io penso di vivere un sogno.
Non riesco a crederci, il sogno di una vita si sta materializzando
davanti ai miei occhi. Sono preso dal panico, non so cosa
fare e Michele mi grida di indossare il giubbino, mentre
lui e Antonio si affrettano a recuperare le altre lenze.
Ho qualche secondo di esitazione ma poi capisco che finalmente
è arrivato il mio momento, quindi fuori le palle
e do inizio al combattimento più bello della mia
vita.
Il treno è indomabile quindi chiedo ad Antonio di
accendere i motori ed a Michele di assistermi alle spalle
per paura di cadere allindietro in caso di rottura.
Sono passati 10 minuti ed il mulinello non ha fatto altro
che cedere filo (non so quanto), quando ad un certo punto
il cicalino smette di cantare e la cima della mia 50 libbre
rimane immobile flessa di 45 gradi. E giunto il momento
di iniziare le pompate e quindi via: che la lotta abbia
inizio. E incredibile, lanimale che sta dallaltra
parte del filo ha una forza disumana e quasi comincio a
pensare di non essere in grado. Michele intuisce la mia
difficoltà e si offre per un cambio, ma la mia risposta
è immediata: devo prima morire.
Mi carico ed inizio a pomparlo come un pazzo scatenato,
lui prova a contrastarmi, ma io stringo la frizione e decido
di spaccarmi la schiena, le braccia e le gambe. Ormai ladrenalina
si è impadronita del mio corpo e mi trasformo in
un animale da combattimento, pronto ad immolarmi per il
sogno della mia vita. Non ho più paura ed il mio
corpo si muove allunisono con la canna, ormai è
fatta: 30 minuti ed un bagliore nel profondo blu segnala
lavvicinarsi in cerchi concentrici della locomotiva
ormai stremata da si tanta costanza.
E enorme ed emana una luce abbagliante: è
il sogno di una vita intera.
Umberto Fama
Roma
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