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Indice Catture Anno 2009

    Rubrica Catture  :::   Anno - 2009

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Pesca dal barcone

Ravenna

Massimo

Cervia 1 Agosto 2008

 

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Finalmente Venerdì

 

Cervia 01/08/2008
Finalmente e' venerdi ultimo giorno lavorativo e come di consueto insieme agli amici Ettore e Franco si decide di effetuuare una battuta di pesca notturna con un noto charter di pesca sportiva della zona. Alle 18 ci troviamo in porto pronti per salpare. Il mare e' calmo ed e' ancora molto caldo, le condizioni sembrano ottime. La motonave e' stracolma di pescatori ed e' bello ascoltare le varie avventure, storie simpatiche modello '' il vecchio e il mare" addirittura a fianco a me c'e' un pescatore che dice di aver pescato con il campione mondiale di una nota marca di pesca.

 

Franco ed Ettore prendono posto a poppa nel pozzetto, io invece decido di sistemarmi a prua, c'e' piu spazio ma e' piu scomodo pescare. Dopo circa 2,30 si arriva al punto di pesca prefissato a circa 35 miglia dalla costa di ravenna. Il mio intento e' di catturare qualche palamita. Dopo un paio d'ore di pesca nella barca si sente uno strano fervore; di li' a poco capisco il perche', un gruppo di lampughe si aggira intorno all'imbarcazione, forse perche' attirate dai potenti fari della m/n. Provo piu volte a lanciare l'esca davanti al branco, ma allo stonfo del piombo e della sarda nell'acqua si spaventano e cambiano direzione. Dopo numerosi e invani lanci molti pescatori si scoraggiano. All'improvviso mi viene un'idea: provo a lanciare dietro la scia del branco che all'improvviso inverte la direzione e si avvicina all'esca che scompare piano piano con attorno il branco di lampughe.

 

Inizio un recupero lento e costante, mi preparo in posizione di combattimento e di li' a poco la punta della canna si piega a meta', una afferrata incredibile. Il combattimento e' breve ma intenso con salti fuor dall'acqua. Sono cosciente di avere una buona attrezzatura, potente, resistente, con uno buon terminale in acciaio seguito da un buon nylon in fluorcarbon del 50. Non lascio via di fuga alla lampuga, perche' l'afferrata e' avvenuta vicino alla barca ed ho paura che si rifugi sotto.

 

Finalmente riesco a portarla in superfice e prontamente il capitano ianos riesce ad inguadinarla.e' una grossa lampuga di circa 9 chili per una lunghezza di 95 cm. E' stata una esperienza unica, specie di tali dimensioni non si erano mai spinte cosi a nord dell'adriatico, questo e' dovuto all'innalzamento della temperatura marina, con il conseguente sviluppo di specie esotiche, per questo consiglio a tutti i pescatori che intendono pescare con il vivo (sarde sgomberini sugarelli) di assicurarsi sempre con un terminale in acciaio della lunghezza tale che l'esca riesca a coprirlo totalmente in modo che anche il pesce piu' diffidente possa essere tratto in inganno, così eviteremio spiacevoli sorprese nella ferrata di qualche serra luccio di mare lampuga, sempre piu' frequenti nelle ns acque, possa tagliare il nostro terminale.


Anche il pescatore piu' inesperto puo' effettuare questo terminale modificando quelli esistenti in commercio, spesso sono troppo lunghi basta accorciarli: far passare il filo in acciaio in uno sleeve, creare un piccolo occhiello nel quale inserire una girella del 12 e infine legheremo il nylon, cosi' eviteremo che l'acciaio possa tagliare il filo, oppure possiamo costruirlo da soli , ci occorre un amo ad occhiello del 2/0, un filo in acciaio, una girella n.12, un copper slevee del 3,0m che chiuderemo con la pinza multiuso, accessorio fondamentale per qualsiasi pescatore. (vedi foto allegata). Spero che questo piccolo consiglio possa essere utile anche ad altri appassionati come me


Massimo ( Forli )


 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

5 Marzo - 2009