Ravenna
Massimo
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Cervia 1 Agosto 2008
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Finalmente Venerdì
Cervia 01/08/2008
Finalmente e' venerdi ultimo giorno lavorativo e come di
consueto insieme agli amici Ettore e Franco
si decide di effetuuare una battuta di pesca notturna con
un noto charter di pesca sportiva della zona. Alle 18 ci
troviamo in porto pronti per salpare. Il mare e' calmo ed
e' ancora molto caldo, le condizioni sembrano ottime. La
motonave e' stracolma di pescatori ed e' bello ascoltare
le varie avventure, storie simpatiche modello '' il vecchio
e il mare" addirittura a fianco a me c'e' un pescatore
che dice di aver pescato con il campione mondiale di una
nota marca di pesca.
Franco ed Ettore prendono posto a poppa nel pozzetto, io
invece decido di sistemarmi a prua, c'e' piu spazio ma e'
piu scomodo pescare. Dopo circa 2,30 si arriva al punto
di pesca prefissato a circa 35 miglia dalla costa di ravenna.
Il mio intento e' di catturare qualche palamita. Dopo un
paio d'ore di pesca nella barca si sente uno strano fervore;
di li' a poco capisco il perche', un gruppo di lampughe
si aggira intorno all'imbarcazione, forse perche' attirate
dai potenti fari della m/n. Provo piu volte a lanciare l'esca
davanti al branco, ma allo stonfo del piombo e della sarda
nell'acqua si spaventano e cambiano direzione. Dopo numerosi
e invani lanci molti pescatori si scoraggiano. All'improvviso
mi viene un'idea: provo a lanciare dietro la scia del branco
che all'improvviso inverte la direzione e si avvicina all'esca
che scompare piano piano con attorno il branco di lampughe.
Inizio un recupero lento e costante, mi preparo in posizione
di combattimento e di li' a poco la punta della canna si
piega a meta', una afferrata incredibile. Il combattimento
e' breve ma intenso con salti fuor dall'acqua. Sono cosciente
di avere una buona attrezzatura, potente, resistente, con
uno buon terminale in acciaio seguito da un buon nylon in
fluorcarbon del 50. Non lascio via di fuga alla lampuga,
perche' l'afferrata e' avvenuta vicino alla barca ed ho
paura che si rifugi sotto.
Finalmente riesco a portarla in superfice e prontamente
il capitano ianos riesce ad inguadinarla.e' una grossa lampuga
di circa 9 chili per una lunghezza di 95 cm. E' stata una
esperienza unica, specie di tali dimensioni non si erano
mai spinte cosi a nord dell'adriatico, questo e' dovuto
all'innalzamento della temperatura marina, con il conseguente
sviluppo di specie esotiche, per questo consiglio a tutti
i pescatori che intendono pescare con il vivo (sarde sgomberini
sugarelli) di assicurarsi sempre con un terminale in acciaio
della lunghezza tale che l'esca riesca a coprirlo totalmente
in modo che anche il pesce piu' diffidente possa essere
tratto in inganno, così eviteremio spiacevoli sorprese
nella ferrata di qualche serra luccio di mare lampuga, sempre
piu' frequenti nelle ns acque, possa tagliare il nostro
terminale.
Anche il pescatore piu' inesperto puo' effettuare questo
terminale modificando quelli esistenti in commercio, spesso
sono troppo lunghi basta accorciarli: far passare il filo
in acciaio in uno sleeve, creare un piccolo occhiello nel
quale inserire una girella del 12 e infine legheremo il
nylon, cosi' eviteremo che l'acciaio possa tagliare il filo,
oppure possiamo costruirlo da soli , ci occorre un amo ad
occhiello del 2/0, un filo in acciaio, una girella n.12,
un copper slevee del 3,0m che chiuderemo con la pinza multiuso,
accessorio fondamentale per qualsiasi pescatore. (vedi foto
allegata). Spero che questo piccolo consiglio possa essere
utile anche ad altri appassionati come me
Massimo ( Forli )
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