Si usava, si continua oggi e ci sarà ancora in futuro.
La pastura a base di pesce macinato, congelato o no a pezzi
fini o per i tonni meglio se con pezzi grossi di pesce azzurro,
generalmente sarda.
Ma perché?
Per l'attrazione che ha verso i pesci che non sanno resistere
all'invitante profumo della pastura. Quindi c'è chi
lega un sacco a poppa durante la strisciata, chi ne tiene
sempre uno in acqua per aumentare l'effetto della scia di
sarde gettate a poppa, poi c'è chi ne approfitta
per fare una pescata di sgombri o suri, in attesa del grande
incontro.
Se il mare è abbastanza mosso è meglio dare
un po' più di cima al sacco di pastura, per evitare
che si esaurisca in tempi brevi; viceversa, quando vi è
estrema calma di vento e di mare, è meglio accorciare
la cima e fare in modo che il sacco "tocchi e non tocchi",
cioè per aumentare il rilascio del contenuto viene
posizionato in modo che la pastura esca e fuoriesca dall'acqua.
Va bene la pastura fine, ma meglio ancora sono i sacchi
contenenti anche pezzi grossolani di sarde che ogni tanto
si staccano dalla massa ancora congelata e vanno in scia
con le normali sarde da noi gettate a mare.
Ricordatevi di aprirlo sotto vento per non infastidire gli
amici e se volete rallentare il rilascio del contenuto incidete,
senza toglierlo, il sacco di plastica posto a protezione
e conservazione del contenuto congelato.
Ne basta uno alla volta e la comodità è notevole
soprattutto per quella a pezzi grossi perché se per
qualche motivo siamo costretti a diradare il rilascio delle
sarde, il sacco sopperirà temporaneamente al nostro
disimpegno dalla pasturazione.
E chi ha detto che il macinato fino non funziona?
Qualche anno fa alcuni amici in pesca da parecchie ore,
sconsolati dall'estenuante attesa, cotti dal sole e dal
sale sulla pelle, hanno lasciato il solo sacco appeso esternamente
alla barca e si sono messi a dormire. Era ormai pomeriggio
avanzato. E così, nonostante non vi fosse neanche
una sarda in scia, se si escludono quelle con l'amo, sono
stati svegliati d'improvviso dal rumore assordante del mulinello
impazzito. Può succedere di tutto, anche ormai l'inaspettato.
Oggi esistono anche dei trituratori elettrici che macinano
la sarda fresca assolvendo in pieno il compito svolto dal
sacco di pastura.
Durante le giornate di estrema calma in cui le sarde se
ne scendono dritte sul fondo avremo una breve scia alla
nostra poppa, ecco quindi l'utilità della pastura
macinata che con i suoi odori aumenta notevolmente il raggio
di azione della nostra scia.
E in mancanza di questi?
Spesso si usa frantumare fino a farne una poltiglia sarde
e acqua, dentro un secchio e agitando ed amalgamando il
tutto per poi gettarne il contenuto in maniera continua
ed omogenea in scia. Certo c'è un po' più
di lavoro, ma l'effetto è notevole.
Quando poi si allama il tonno, basterà recuperare
la cima avvolgendola sulla bitta a cui è assicurato,
quel tanto che eviti che il sacco vada a finire sulle nostre
eliche. Risultato? Ci sarà sempre una scia che accompagnerà
la barca lungo i suoi spostamenti durante il combattimento.
(Variare
le quantità . . )
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