Sicuramente la pasturazione con sarda, non ha rivali, ma
la voglia di cambiare, tutta italiana, ha spinto molti a
provare vie alternative che spesso vengono abbinate alla
consueta pastura e mai in sostituzione a questa.
Quindi: perchè non generare rumore ...?
Alcuni equipaggi usano legare, poco prima della prua (solitamente
abbastanza alta) in ambo i lati della barca una coppia di
due cassette di legno, quelle dove vi erano le sarda, le
ha legate fra di loro in un angolo nella parte alta, e il
tutto legato al tienti bene.
Posizionate ad un'altezza tale che con il rollio della barca,
le cassette possano scendere in acqua, il vuoto creato da
entrambe le casse, si riempie quindi d'acqua e quando quel
lato della barca risale, l'acqua fuoriesce provocando lo
stesso rumore che si ottiene con il secchio. Con molta meno
fatica ovviamente.
In caso di mare calmo, molto calmo, il secchio rimane l'ultima
alternativa. Secchiate d'acqua presa e gettata sulla scia
della pasturazione per procurare o simulare il rumore di
un peschereccio che tira su le reti o di una mangianza in
superficie (pesce che fugge in superficie), il tutto alternando
anche 5-10 minuti di secchiate a periodi di "riposo".
Il secchio viene poi d'istinto usarlo quando passa vicino
alla barca (meno di mezzo miglio) un branchetto di tonni.
Il getto d'acqua a poppa della barca
Questa estate durante un'uscita di pesca al tonno ho sentito
chiamare una barca che poneva la seguente domanda ad un
altro. Che cosa hai a poppa, cosa ti succede?? L'altro ha
risposto che il figlio stava giocando con il tubo dell'acqua
gettando l'acqua a poppa. Si, si, stava proprio giocando.
Certo!!!!!
Accendere i motori
E' un richiamo, quello del rumore dei motori, unito all'azione
di pasturazione a cui i tonni non sanno resistere, in particolare
al rumore del diesel entrobordo.
E' una cosa non molto corretta tant'é che durante
le gare e competizioni sportive é vietata. Ma per
ovviare a questo divieto alcuni equipaggi escogitano lo
spostamento della zona di pesca, anche di breve distanza,
qualche miglio, ed il gioco é fatto.
I tonni associano al rumore, il ricordo del peschereccio
che pulendo e salpando le sue reti rilasciava una certa
quantità di pescato, non adatto al mercato, ma sicuramente
al suo stomaco, si.
Un po' di storia
Per attirare gli squali, e non quindi i tonni.
All'inizio la pesca in altura, dalle mie parti e cioè
Pesaro e dintorni, era essenzialmente rivolta alla pesca
dello squalo e nella fattispecie della verdesca o squalo
azzurro.
Da fonti certe so che usavano come richiamo i piatti o meglio
li rompevano e li buttavano in mare. Ne devono comunque
aver usati parecchi.
Il luccichio di questi pezzi di ceramica bianca..... secondo
i pescatori aveva un effetto attirante. E probabilmente
l'aveva visto che continuavano ad usarli.
L'altra bella che ho sentito é questa. Facevano ascoltare
la musica immergendo in acqua fino alla profondità
di 20-30 metri uno strumento che emetteva i suoni o meglio
della musica con toni bassi accentuati. E continuavano a
farlo, perché secondo loro funzionava. Altri mettevano
le casse della radio dentro lo scafo rivolte verso le pareti,
per far "rimbombare" i suoni.
Insomma se ne facevano di tutte.
Poi sono arrivati i tonni ....ed é stata un'altra
musica.
Un concerto di cicalini.
Del Mako magnet, ne abbiamo parlato ampiamente nel
Forum di Discussione,
vi invitiamo quindi a leggerne i Post, ponendo la parola,
come chiave di ricerca, qualcosa uscirà sicuramente.
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