Mucillagine e la pesca in mare
In queste righe vogliamo affrontare l'argomento delle mucillagini
per capirne meglio il fenomeno e se possono condizionare la nostra
giornata di pesca.
Anche quest'anno abbiamo assistito al verificarsi del fenomeno
delle mucillagini nei nostri mari e in particolare, come sempre,
nelle acque adriatiche a partire dal Nord fino al Sud. In seguito
descriveremo i problemi che crea a chi pesca in altura, tralasciando
per ovvi motivi, peraltro già risaputi, le problematiche
relative al turismo e balneazione e alla pesca professionale e
agli ecosistemi costieri.
Di quest'ultima ricordiamo solo che il problema mucillagini è
connesso alla moria di pesci nel sottocosta, all'impossibilità
di trainare le reti per l'appesantimento creato da questi mucopolisaccaridi
(zuccheri complessi) e dai problemi ai motori, intasamento di
filtri ecc.. La pesca professionale esercitata a mezzo long liner
risente meno delle conseguenze poc'anzi citate.
Un po' di Storia
In Adriatico le prime osservazioni risalgono al 1729, fenomeno
che poi si è ripetuto negli anni a partire dal 18°
secolo fino ai nostri giorni. Questo fatto, considerando le realtà
sociali, industriali e agricole del tempo porta a non correlare
immediatamente il fenomeno dell'eutrofizzazione del mare con quello
della comparsa delle mucillagini.
Con eutrofizzazione delle acque s'intende l'inquinamento
causato dalla presenza di composti inorganici ed organici, principalmente
nitrati e fosfati provenienti dai fertilizzanti e detergenti che
si trovano disciolte in quantità esagerate rispetto ai
normali equilibri.
L'eutrofizzazione non è comune solo al mare Adriatico
ma costituisce bensì è un problema globale. Conseguenza
evidente e palese dell'eutrofizzazione è un abnorme sviluppo
algale. Negli ultimi trent'anni il fenomeno delle mucillagini
si è presentato con maggior frequenza ed estensione così
da evento tipico dell'Adriatico è apparso anche nel Tirreno
(estate 2000).
Un anno critico è stato il 1989 dove le perdite nel settore
turistico e della pesca sono state di svariati miliardi, poi nel
1997 sono riapparse ma per breve durata, mentre il 1998 e 99 non
si sono avute eclatanti manifestazioni del fenomeno.
Nel 1991 le mucillagini hanno interessato il Tirreno anche se
non in maniera uniforme ed estesa, arrivando ad interessare anche
l'arcipelago toscano.
Che cosa sono?
Le mucillagini in se non sono ammassi di organismi viventi, ma
semplice aggregazione di sostanze di natura organica (principalmente
mucopolisaccaridi) zuccheri complessi che in condizioni normali
sono disciolti nell'acqua del mare insieme ad altri composti chimici.
Questa sostanza mucillaginosa tanto fastidiosa per i bagnanti
è il prodotto dell'essudazione di microrganismi come le
alghe unicellulari, e fa parte del normale ciclo del Carbonio
nel mare; se però, per qualche meccanismo, vi è
un eccesso di produzione od un difetto nella loro metabolizzazione
da parte dei batteri, ecco che compaiono gli aggregati gelatinosi
che possono, per effetto delle condizioni del mare, riunirsi in
enormi strisce galleggianti, lunghe anche parecchie miglia.
In normali condizioni, di giusto equilibrio dell'ecosistema marino,
queste sostanze mucopolisaccaridi (zuccheri complessi), sono per
gli organismi viventi che le producono, delle sostanze di riserva
che solitamente servono per superare momenti di stress o condizioni
ambientali non troppo favorevoli.
Una volta che queste sostanze vengono liberate, scendono verso
il fondo inglobando a loro volta sostanze sospese nell'acqua.
Una volta sul fondo, sulle mucillagini si sviluppa una ricca flora
microbica la cui attività di decomposizione provoca la
formazione di bolle di gas (CO2) che alleggeriscono il muco facendolo
apparire in superficie.
Quando invece gli organismi viventi che producono il muco, sono
ancora in vita, e si trovano in alte concentrazioni (milioni per
litro) in forme aggregate di maggiori o minori dimensioni, si
spostano con le deboli correnti venendo più in superficie
di giorno e riscendendo la notte, questo perché con la
luce solare le alghe unicellulari (Diatomee) producono ossigeno
che alleggerisce ulteriormente la massa mucillaginosa.
Chi produce la mucillagine?
Chi produce queste sostanze mucillaginose descritte anche come
neve marina o planctonica o fioriture algali? Sono generalmente
delle alghe unicellulari, appartenenti ai Dinoflagellati che prendono
il sopravvento sulle altre, arrivando ad avere una densità
per litro d'acqua di qualche milione di organismi.
Le mucillagini possono essere di tipo bentonico (legate al fondo
marino) o di tipo pelagica svincolate dal fondo marino.
La mucillagine bentonica è costituita da alghe filamentose
che in genere forma un tappeto gelatinoso. (Tribonema marinum
e Acinetospora crinita). Presenza di mucillagine di tipo bentonica
è stata segnalata nel Canale di Sicilia nel 1991 e lungo
le coste siciliane del Mar Ionio mentre una presenza massiva è
stata segnalata nel 1985 sui fondali della Sicilia sud-orientale.
La mucillagine pelagica, quella adriatica per intenderci, ha una
composizione fitoplanctonica di tipo invernale-primaverile in
cui dominano le Bacillarioficee. Mucillagini pelagiche sono state
segnalate anche nel mar Egeo in corrispondenza del termoclino.
(perché
si formano le mucillagini)
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