La malattia del verme dell'aringa
Quanta pastura rilasciata in mare, ma é tutta di provenienza
"congelata", a temperature sui - 20° C per molto
tempo e quindi, non sussiste il pericolo della diffusione nell'ambiente
marino e neanche per chi con le mani sta ore e ore a gettare sarde
in attesa di qualche pesce interessante.
Ma visto che qualcuno ultimamente ha aperto la pancia di un lanzardo
adriatico trovando noti filamenti in movimento nelle viscere del
pesce (stato larvale del nematode), ci preme sottolineare l'importanza
di essere a conoscenza della cosa e dei rischi che si può
incorrere nel mangiare il pesce crudo, o non tempestivamente ben
pulito.
Mangiare pesce crudo non é un'abitudine italiana, é
risaputo che é una tradizione dell'Est asitico, Giappone
in primisis, anche se comincia ad andare di moda nei nostri ristoranti
o nelle lunghe giornate estive in barca, quando un bel pesce fresco
viene sfilettato, marinato con un po' di limone e servito come
piatto SUPER nel pozzetto in mezzo al mare.
Non vogliamo neanche creare allarmismo, ma é opportuno
essere ben informati sulla questione: anikasis.
Fa brutto pensare che nel mare ci siano dei parassiti dei pesci
capaci di insidiarsi anche nell'intestino umano provocando, se
non si interviene tempestivamente, anche la morte, come succede
in Giappone dove muoiono alcune decine di persone ogni anno e
vengono praticati circa 3.000 interventi chirurgici per l'asportazione
di un tratto d'intestino.
Difficile anche rinunciare ad un bel piatto di pesce crudo appena
pescato, al suo sapore che non é di pesce ma di mare, questo
mare però che può rivelare brutte sorprese.
Una cosa é certa e cioé che la marinatura del pesce
non garantisce la morte delle larve che così possono infettare
il mal capitato.
In Italia tutto é cominciato con il pesce proveniente
dai mercati esteri, ma successivamente é comparsa anche
nei prodotti ittici provenienti dal pescato nazionale, come nel
pagaro, pagello, pesce San Pietro e in alcune specie appartenenti
al cosiddetto "pesce azzurro".
E' la differente dieta che in Italia non permette un grosso diffondersi
dei casi, una dieta che prevede un basso consumo del pesce crudo
il cosiddetto sushi.
L'Anisakiasi é stata rinvenuta per la prima volta agli
inizi degli anni '60 in Olanda, poi a seguire nei Paesi dove il
pesce rappresenta la principale fonte di proteine nell'alimentazione.
L'Anisakis è diffusa anche nei mari del Nord, in Estremo
Oriente, nell'Oceano Pacifico settentrionale e .... anche nel
Mediterraneo.
Ai sensi del decreto legislativo n. 531 del 30/12/1992, i controlli
sanitari vengono effettuati presso i mercati ittici, gli stabilimenti
(lavorazione del pesce) e durante la fase di commercializzazione.
L'Ordinanza Ministeriale del 12/05/92 come misure urgenti per
la prevenzione della parassitosi da Anisakis prevede all'articolo
7:
È fatto divieto somministrare specialità gastronomiche
a base di pesce crudo o praticamente crudo per la preparazione
delle quali siano stati utilizzati prodotti della pesca diversi
da quelli già congelati o surgelati
..
(
Continua ) »»
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