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Indice Catture Anno 2008

    Rubrica Catture  :::   Anno - 2008

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Pesca traina ricciola

nelle acque del Circeo

Andrea

Circeo - Latina

Novembre 2007

 

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Il tentativo effettuato con la tecnica della traina con il piombo guardiano nelle acque del Circeo il pomeriggio del 2 novembre scorso in compagnia di Carlo (Rapala nel forum) e Gianluca (the Man nel forum) era stato tutt'altro che confortante e dunque anche per il giorno successivo non c'erano, almeno
sulla carta, grandi premesse di successo.


Ma se esiste uno sport in cui l'imponderabile è sempre dietro l'angolo questo, lo sappiamo bene, è proprio la pesca e la conferma di questa sacrosanta verità è arrivata puntualmente la mattina seguente, quando l'uscita effettuata in solitario con levataccia alle 4.30 di mattina mi fruttava, dopo soli 15 minuti di traina, l'allamata di una grossa ricciola.


La possente partenza del pesce, avvertita sulla canna tenuta in mano, mi ha destato in un attimo dal leggero torpore in cui mi ancora mi trovavo a causa del concomitante effetto del sonno e della ninna nanna cantata, nel silenzio grigio-azzurro delle prime luci dell'alba, dal placido e monotono brontolio del motore diesel del mio gozzo.


Non appena resomi conto che quel treno attacato alla lenza non era un arrocco sul fondo bensì una possente lola, ho iniziato un tira e molla durato un tempo indefinito (a occhio e croce credo una mezz'oretta), durante il quale solo l'energia prodotta dall'adrenalina mi ha impedito di avvertire la stanchezza dei muscoli delle braccia, che con il passare dei minuti si avvicinavano pericolosamente al cedimento.


Il pesce, come tipico della sua specie, ha impostato il combattimento sul fondo con lunghe e potenti fughe impossibili da controllare se non nel momento in cui rallentava per riprendere energie.


Durante questo tiro alla fune c'è stato solo un preciso momento - quel momento che qualunque trainista che abbia avuto una bella ricciola in canna si augura di non vivere mai - in cui ho avuto netta la sensazione dell'irreparabile e cioè quando ho sentito lo sfrigolio del terminale sulle rocce del fondo. Superato tale momento critico il pesce ha iniziato a fermarsi sempre più spesso ed allora facendo appello alle energie residue - più nervose che fisiche - ho iniziato a pomparlo senza permettergli di rifiatare.


Di lì a poco la ricciola è arrivata sotto la barca, una enorme macchia biancastra che ho iniziato ad intravedere nel momento in cui mi sono sporto per togliere il piombo guardiano. Quando la ricciola è giunta a galla mi sono fermato un attimo ad ammirare le sue dimensioni (che era grossa l'avevo capito ma non pensavo certo ad una bestia simile!) e, constatato che tra i due contendenti era lei ad essere più in debito di ossigeno, ho posto termine alla partita recuparando gli ultimi metri di filo ed alla fine issando il pesce in barca afferrandolo con entrambe le mani sotto le grosse branchie.


Sarebbe probabilmente bastato qualche minuto di combattimento in più e forse la lola se la sarebbe cavata perchè non appena tirata in barca la doppiatura è letteralmente scoppiata...ma, insomma, sappiamo tutti bene che dietro ogni bel pesce c'è sempre anche una bella dose di ...diciamo ...buona sorte!!!


Sulla strada del ritorno incrociavo gli amici Carlo (Rapala), Daniele (Boretto) e Gemma che per fortuna avevano una macchinetta fotografica per immortalare l'inaspettata cattura.


Alla pesa la riccia faceva fermare l'ago della bilancia a 27,4 kg.
L'attrezzatura adottata per pescarla è composta da: canna baltimora lb 12-20, terminale in fluorocarbon 0,50 e ami misura 4/0.


Andrea (Pesceserra nel forum)

 

 

 

 

 


 

 

 

 

28 Febbraio - 2008