"Dalla Zia di Mola"
MyDusky e Merlino
|
|
Aprile 2007 - Mola di Bari
FOTO
ingrandita » ( 70 Kbyte )
Sono in una delle tante missioni per lavoro, destinazione
Brindisi, chiamo Fabio, Mydusky, gli dico che sono a sud
di Bari, e che se mi riesce di fermarmi al ritorno anche
solo per un caffé o un aperitivo va bene ugualmente.
Il giorno successivo il lavoro procede, anche troppo veloce,
e così comincio a parlare con i miei colleghi dicendo
loro che ho una "ZIA" in quel di Mola di Bari
che vorrei tanto salutare nel viaggio di rientro. Senza
neanche chiederlo, mi congedano in anticipo in vista anche
del lungo viaggio di rientro, Rimini, sono passate di poco
le 3 del pomeriggio.
Alle 4 son già dalla "Zia" sul pontile
per i saluti, Fabio mi aspettava già con i bomboloni
vivi alla crema freschi freschi; alza infatti la nassa preleva
le seppie, le imbarchiamo e via fuori dal porto.
Passiamo delle belle ore in traina, poca corrente e una
sola bella mangiata che fa piegare violentemente la canna
ma il dentice non ci rimane, ritiriamo l'esca a cui é
rimasto solo gli occhi e i tentacoli.....
Passa una settimana o poco più che insieme a Merlino
scendiamo appositamente a Mola di Bari, anche lui é
desideroso di conoscere questa famosa zietta...
Nella attesa il mattino del sabato ne approfittiamo per
andar a visitare Polignano a Mare, che posto, ne valeva
veramente la pena, le case sul mare hanno le finestre a
picco sull'acqua e non sarebbe male filar giù le
lenze ad un'altezza di quasi 20 metri..... e stare in attesa
di una bella spigola.
Si fanno quasi le 3 é il momento buono per uscire,
Mydusky ci aspetta al porto, carichiamo le seppie che nel
frattempo sono cresciute... una manciata di sardoncini freschi
ogni 2 giorni fa il suo effetto anche su di loro. Di portar
giù un po' di attrezzatura neanche a parlarne, la
zia ce lo ha vietato in tutti i modi.
C'é levante anche se non troppo teso, di trainare
con l'ausiliario non se ne parlaproprio e così cominciamo
a fare le vasche sulla secca chiamata "il pezzo",
risaliamo la corrente a motore e poi ci facciamo trascinare
in scarroccio con la seppia al seguito. Multifibre, terminale
non troppo lungo (15 metri) in nylon robusto per evitare
che si rovini sulle rocce in caso che il pesce si rintani
violentemente, girella, breve spezzone di nylon più
fine del precedente, due ami il trainante e il pescante,
al massimo della sportività a cui Mygusky non rinuncia,
piombo di circa 500 gr, la canna é una 20 libbre.
Ci troviamo una decina di imbarcazioni che fanno le stesse
vasche, risalgono e poi a scarroccio passano sulla secca,
la velocità é di circa 1 nodo. Dal colmo della
secca cominciamo a ridiscendere, la profondità aumenta,
la canna ha qualche sussulto... ma nienete, deve essere
piccolo e così ci porta via metà del bombolone....
Più tardi ricominciamo lato mare, la profondità
comincia a diminuire, dai 50 metri siam passati a circa
36, é il lato in ombra a quell'ora, sussulto di tutti,
la canna si piega e questa volta ci rimane, ferrata decisa
e Merlino si trova con il dentice dall'altra parte della
canna. L'emozione é tanta anche se, abituato alle
palamite, questo pinnuto non sembra tirar più di
tanto in particolare nella seconda fase del combattimento
quando, ormai staccato dal fondo, la vescica natatoria gonfia
non lo aiuta affatto a riguadagnare i suoi fondali.
Arriva a poppa in tutti i suoi colori, una meraviglia a
vedersi e, lo sappiamo molto bene, anche a tavola, strette
di mano, give me five, e foto di rito. Il dentice poi se
ne finisce nel pozzetto insieme alle seppie rimaste vive,
immaginatevi lo spavento ...
Anche Argento vivo con "Algebra" e "Mister
Grady " ha a bordo un bel dentice, ci avviciniamo per
salutarli e ... ci scappa una bella foto.
Argento Vivo con dentice a bordo
La domenica successiva usciamo con Argento Vivo, la barca
di Antonio, in arte Algebra insieme a Marco
in arte Mister Grady.
Seppie vive pronte per la colazione dei dentici, la giornata
é molto calma, poco vento, un sogno, si scarroccia
a circa 0,4 nodi, ma poi il vento non ci aiuta più
e neanche il pesce che sembra andato temporaneamente in
letargo.
Abbiamo qualche toccata di dentici piccoli, e la cosa si
ripete più volte, ma a farne le spese son sempre
le seppie che tirate su son sempre mozzate, un peccato.
Sono ore ugualmente piacevoli che passiamo a chiacchierare
scambiandoci informazioni un po' su tutto compreso ... il
calcio, si fa per dire, chissa di cosa avremmo parlato?
E le Zie son diventate due.
Il rientro in macchina é lungo, ci aspettano più
di 500 km, siam cotti dal sole ma la fatica non si sente,
sono ancora vivi i bei momenti passati insieme e poi nel
baule della macchina c'é il dentex di 4,5 kg a farci
compagnia. Un grazie agli amici di Mola, alla Zia e ad Algebra.
Ciao Net
Polignano a Mare
|