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Indice Catture Anno 2007

    Rubrica Catture  :::   Anno - 2007

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Vertical Jigging

Ricciolona!

Stefano, Gigi, Michele e Gianpaolo

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Cagliari

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Seriola dumerilii, definisce un pesce dalla linea slanciata e fusiforme, con una compressione laterale; testa proporzionata al corpo con bocca ampia armata di numerosi denti sottili. Coda potente con lobi aperti etc etc, leggi e rileggi le varie pubblicazioni nel frattempo le palpebre diventano sempre più gonfie di sonno, ma rimane ancora il tempo per leggere l’ultimo articolo sul vertical jigging, specialità mai praticata sin d’ora ma sotto controllo dal lontano giugno 2005 dopo avere letto più incredulo che incuriosito il solito articolo sulle solite riviste specializzate del settore.

 

Il mare, l’amico di sempre, e li fuori in attesa, in segno di sfida mi mostra la sua più proverbiale imprevedibilità, calmo, liscio come neanche il più appartato laghetto alpino potrebbe essere, ma che in poche ore potrebbe diventare cattivo sotto una bella levantata che da queste parti e di questi tempi non manca mai.

 

In questa primavera che non vuole decidersi a migliorare, forse era meglio rimanere a Milano, penso e ripenso a tutte le battute di pesca effettuate in questo mare e lo vedo ancora bello, verde e blu con chiazze scure che filano veloci sotto la barca per raggiungere la posta prescelta ed ideale per poter provare questa nuova, si fa per dire, tecnica. La canna è una 12 libbre armata come le regole comandano il Jig controllato e ricontrollato più volte, tutto a posto.

 

Il sole si è levato da meno di un ora e trovo strano che uno come me sia in mare a quell’ora visto il metabolismo molto lento che posseggo quando debbo mettere i piedi per terra, ma questa mattina evidentemente l’ho fatto senza alcun problema, del resto da ricordi lontani, il mattino ha l’oro in bocca mi si diceva, chi dorme non piglia pesci, e se volete aggiungerne una in più, avete fotografato la mia indole piscatoria. Ma sono li un po infreddolito che bevo caffè e fumo per mantenermi sveglio; dopo questa colazione si inizia a fare sul serio.

 

Si cala il Jig e si comincia a praticare iniziando col short jerking, strana espressioni tecnica che porta ad avere un avambraccio inondato di acido lattico in men che non si dica. Cosi facendo al contrario della traina non puoi neppure fumare, bisogna sempre essere sul pezzo con pazienza e continuare con il movimento alto basso, recupera, High pitch, short jerk, e via con tutto quello che hai letto e credi di avere imparato. Non succede niente; solo il gomito e l’avambraccio urlano vendetta in cielo, ma la tecnica ancora una volta mi viene incontro. Long jerk è la risposta.

 

Per questa tecnica una cintura stand up è l’ideale ma la stanchezza è possente e quindi calma e riposo per alcuni minuti sperando di recuperare un po di forze . In mare non si muove nulla, non si vedono imbarcazioni, non si vedono pescatori, mi rendo conto di essere SOLO. A far male non è solo il braccio ma anche il collo inizia ad intorpidirsi me ne rendo conto, per la schiena poi è meglio che al più presto mi rivolga ad un buon chiropratico.

 

Vogliamo darci per vinti? Ma neanche per idea si ricomincia con più foga e con più voglia di prima sino al raggiungimento di quella musica che solo noi conosciamo. Distinguere i colori del dinema che esce dal mulinello è impossibile, e si che cambia ogni 10 metri, è un arcobaleno bellissimo che ti porta a vedere il filo bianco che va, va e non si ferma mai, ferrare vorrebbe dire fare un tuffo in mare e viste la temperatura dell’acqua direi che non è il caso, meglio lasciare che la sfuriata termini in qualche modo e dopo, solo dopo iniziare quel lento recupero sperando che ci sia ancora qualcosa alla fine della lenza.

 

Ed in effetti c’è. Pesante e potente. Il dinema in tensione riporta tutti i movimenti e tutte le testate che il pesce riesce a dare per cercare la sua libertà. Non avverto più nessun dolore la schiena lavora come fosse un Caterpillar in azione, le braccia assecondano ogni qualsivoglia movimento della canna senza avvertire lo sforzo, solo il collo sembra più indolenzito e dolorante ma non ci si può fermare, la lotta senza quartiere continua e capisco che sta venendo.

Chi dei due sia più stanco non lo saprei dire ma se io sono arrivato alla soglia, lui non deve essere troppo lontano per cui cerco di recuperare nei meandri di non so quale muscolo la forza per pompare ed avvicinare quel pesce grandioso che senza dubbio reputo all’incirca 40 kg. Lo vedo a galla e so perfettamente che come vedrà la barca ripartirà come una furia e mi annienterà, mi lascerà interdetto stanco e distrutto nel fisico ma non vinto. Il collo non lo sento più, mi fa male, un male da urlo ma non devo mollare, lo vedo sempre più vicino e sono convinto che non ne ha più neppure lui, anzi una volta sotto la murata della barca sembra quasi strizzare l’occhio per la bella lotta sin li disputata.

 

E’ un pesce fenomenale con colori a dir poco indescrivibili, grigi argentei che se non si vedessero bisognerebbe inventarli, sfumature verdi e blu che ricordano il mare sottostante, talmente bello che è veramente un peccato non ridagli la libertà. Sembra quasi che mi ringrazi per il gesto, ma proprio in quel momento apro gli occhi e mi ritrovo sul divano, in una posizione talmente sciagattata da non poter più muovere il collo e con un braccio penzoloni che forzava sul gomito immobilizzato. La tele anche lei era stanca di trasmettere e mostrava tutta la neve possibile sul canale.

 

Io ad onor del vero l’ho sognato ma una volta arrivato sul molo a Cala Verde e non poter uscire per il mare più che mosso sono stato avvisato dai responsabili del porticciolo che una barchettina stava rientrando con la ricciola che si può vedere nella foto. Complimenti ai quattro ragazzi che con la tecnica del Jigging l’hanno catturata, chi mi hanno permesso di fotografarla ma che non hanno avuto il coraggio di rilasciarla, a volte però li capisco. Il sogno sarebbe stato completo.

 

Mario

 

PS: La ricciola è stata pescata da Stefano con gli amici di Cagliari Gigi Michele e Gianpaolo, e, cone si nota dalla foto è difficile indicare chi dei quattro è il più felice

 

 


 

 

 

23 Maggio - 2007