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Indice Catture Anno 2007

    Rubrica Catture  :::   Anno - 2007

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Pesca a traina Dentice

COGLI L'ATTIMO

Gallipoli - 1 Dicembre '07

 

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Per noi che a noi il mare non basta mai; per noi che quando d'inverno fa freddo e piove non smettiamo mai di guardare il meteo; per noi che quando stai facendo l'albero di natale e le finestre sono opache di brina, sbirciamo interrogativi le nuvole che passano veloci; per noi che facciamo e siamo tutto questo, la ricerca e l'attesa della "finestra" di tempo buono per mollare gli ormeggi, non ha mai fine.

 

E questa attesa dello scampolo di alta pressione non è sufficiente ad ottenere la "quadratura del cerchio" di una bella giornata di pesca; perché c'è la ricerca dell'esca viva, il momento di entrata del pesci, l'amico indulgente che ti asseconda recuperando l'esca e così via.

 

Tutto questo è reso ancora più difficile e defatigante perché quasi sempre la tanto attesa finestra arriva un martedì già pieno di appuntamenti di lavoro e rarissimamente il fine settimana quando sei libero e rilassato.

 

Ogni tanto, però, tutte le caselle del complicato puzzle tendono ad incastrarsi a dovere e quello è il momento in cui non bisogna farsi trovare impreparati cogliendo l'attimo. Così' finalmente è successo lo scorso fine settimana durante il quale, con evoluzioni degne degli acrobati del Circo Orfei, siamo riusciti a collezionare una splendida giornata di pesca proprio a cavallo dei duri mesi di novembre e dicembre.

 

Ed allora eccomi, dopo una mattinata passata a caccia con un amico cui avevo dato parola e dopo chilometri scapicollati su e giù per il Salento, ad aspettare un passaggio per il largo all'angolo di un pontile gallipolino.

 

Fuori, in mare c'è l'amico Ferruccio che già dalla mattina presto porta a spasso nella vasca del vivo qualche bel calamaro vivo preso, bontà sua, la sera prima. Uno di questi servirà a pagare il costo del passaggio e del trasbordo dalla barca di Tore (l'amico assicuratore-pescatore) alla sua; Ferruccio, purtroppo, non è stato fortunato con la perdita di un bel dentice a mezz'acqua dopo qualche minuto di combattimento, ma la settimana prima ne ha fatti due belli da solo e noi non ci preoccupiamo granché…..oggi a te, domani a me….si spera.

 

E così un, po' rocambolescamente, a mezzogiorno componiamo gli equipaggi qualche miglio al largo di Gallipoli con me, Tonio e Ferruccio sulla barca di quest'ultimo e Tore, Ivan e Daniele sulla barca del primo.

 

Il calamaro frutto di estenuante trattativa, viene delicatamente trasbordato e si da inizio alla pesca incastrando un'altra casella. Io sto alla canna con un occhio allo scandaglio che disegna spesso splendide figure colorate degne della migliore pittura post-moderna quando, contro sole, vedo agitazione sulla barca di Tore e la sua figura che ci dà di colpi di reni mentre la canna disegna un arco che sembra la chicanne dell'autodromo di Monza. <<Ce l'ha!>> ci diciamo con un misto di contentezza per lui e di "porco giuda" per noi, <<si ma mo lo fa volare sulla barca!>>.

 

Minuti due e la barca si avvicina illuminata dalla splendida livrea del bel dentice di oltre sei chili, ma anche dai sorrisi dell'equipaggio: <<Bravi ragazzi!!…..(porco giuda)>> (immancabile). Il tempo di ragionare sulla loro bravura/fortuna che io: <<….na na na mi sta mangiando>>. Non gli dò ovviamente il tempo di portarsi via il mio bel calamaro vivo vivo rimanendo illeso e lo ferro all'angolo della bocca, come è poi risultato dopo averlo portato in barca previo breve ma sincero combattimento. <<E due!!>>.

 

Un altro tassello contribuisce a delineare il nostro puzzle. Intanto, nella nostra zona ci sono altre due barche di pescatori solitari, "di quelli bravi", ma sembra che non abbiano risultati nonostante lo scandaglio segni la presenza di un folto branco di rosati ed aggressivi combattenti. Ce lo siamo spiegato col fatto che forse quelli, pescando con la traina a mano alla gallipolina con terminali sicuramente importanti risultano, per una volta, meno vincenti di noi che invece, ormai votati all'uso esclusivo della canna, abbiamo dei rigs molto più leggeri con multifibra, preterminale in nylon e terminale in fluorcarbon senza doppiatura.

 

Una volta tanto pescare light dà risultati anche qui. Intanto, mentre i ragazzi di "Carpe Diem" si allontanano cercando altra esca viva, a noi rimane un calamarone che fa ancora bella mostra di sé nella vasca. <<Pesca tu ora.>> Dico a Tonio, con uno slancio di ospitalità non autorizzata ma elegantemente supportata da Ferruccio che mi guarda con ben celata voglia di pareggiare i conti odierni con i dentici.

 

E così dopo qualche riluttanza Tonio, che per la prima volta è in barca con noi nello Jonio, va in canna accompagnato dalla nostra non troppo scherzosa considerazione che a mangiare non potrà non essere che un bell'animalone data la stazza del calamaro.<<…e che deve mangiare qua?..un mostro?!>>

 

E così fu che dopo poco tempo l'inequivocabile curvatura della venti libbre di Ferruccio, sostituita alla mia per usura di terminale, ci comunica che quando c'è fame non ci sono limiti ai bocconi. Questa volta dalle iniziali discrete partenze, e rassicurando Tonio che non di ricciola trattasi, si capisce che la taglia dei dentuti presenti è aumentata. Ed alla fine eccolo, impareggiabile nella sua livrea blu elettrico splendente nella luce di una meravigliosa giornata gallipolina, come ultimo tassello di un difficile puzzle che alla fine siamo riusciti a completare.


Zio hernest.
P.S.: non vi fate ingannare dalle foto per la stazza dei pescatori, i primi due andavano circa sei chili ed il secondo superava gli otto!


 

 

 

 


 

 

 

 

7 Dicembre - 2007