Aguglia imperiale
Massimo
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Estate 2007 - Portofino
FOTO
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quando il pesce ha fame
si pesca
Cè una sorta di competizione in atto fra Roberto
e Massimo: la competenza e la super-attrezzatura di Roberto,
che sta sulla banchina volta Sud, e lapprossimazione
pratica di un vecchio che sta sulla banchina volta a Nord
del Carlo Riva di Rapallo.
Vale più la competenza o la fortuna (spacciata per
esperienza) del vecchio?
Difficile è lardua sentenza, anche perché
le prede vanno quasi di pari passo: ovvero quando il pesce
ha fame
si pesca.
Basta andare dietro ai delfini,
loro sanno dove mangiare.
Lo sanno sul serio e non cè pericolo che si
confondano: fanno un giro dietro alle tue lenze, passano
sotto la barca, escono su un fianco e ti guardano con un
occhio fra il sornione, il divertito .. e ti salutano andandosene
commentando.. bisogna proprio essere dei tonni per
crederci!
Competenza ed esperienza sono importanti, ma non è
così semplice soprattutto se si è sempre in
mare da soli, come fa il vecchio, con un 27 piedi Sea Ray
che ha ricostruito dopo la mareggiata del 6 Novembre 2000
che ha distrutto il porto di Rapallo ed oltre 100 barche
allormeggio per il cedimento della diga foranea (scavalcata
dalle onde) e della banchina foranea (era scomparsa la massicciata
carrabile di 8 m di larghezza).
Se sei solo e no Martini a bordo, no
video alive!
le foto sono solo al rientro in porto o addirittura a casa
nel giardino di San Michele di Pagana, ma la soddisfazione
è grande quando si deve spiegare come si fa da soli
a tirare a bordo una lampuga di oltre 10 Kg, (che il nipote
solleva a stento) o una aguglia imperiale di oltre 18 Kg:
chi governa la barca? Chi impugna la canna? Chi dà
di raffio? Chi ferma la preda che sbatte nel pozzetto?
be
non è facile, ma è a mio avviso una
delle regole del gioco: uno contro uno.
Motori a velocità costante di 6,5 nodi in traina;
per il tonno anche dopo la ferrata sino a preda a bordo,
per lampuga e aguglia ridurre a 4,5 nodi dopo la ferrata
(laguglia mangia come lo spada: tocca, ferisce, abbatte-e-mangia).
Pilota automatico inserito, con rotta ad appoggiare, per
tenere il pesce a 15-30 ° sullasse della barca,
fuori della scia, e poi con dolcezza pompare con continuità,
dopo la prima fuga frenata in progressione.
Se si è soli, preparare il raffio, sgombrare tutto
dal ponte, avere pantaloni e camicia a perdere.
Quando il pesce e sotto la barca e la girella in testa
di canna, posarla allindietro e prendere il terminale
con la mano sinistra a martello (non girare mai e poi mai
il filo sul palmo o fra le dita
) e chinandosi fuori
bordo lateralmente (con sane scarpe di gomma ai piedi per
non scivolare) la destra ha il raffio che lavora a sollevare
con la punta rivolta allesterno
.mentre la sinistra
solleva la preda con la lenza senza strafare e, tenendo
il fiato si tira il tutto in barca,
.senza esagerare
per non cadere allindietro.
Buon divertimento per un leale scontro a due: luomo
e il pesce con canne da 40 libbre e filo del 60: mulinello
Penn Senator, Rapala a sgombro per il tonno e polipo zavorrato
bianco-azzurro per il resto: questa è stata la moda
estate 2007 fra Portofino e il Mesco su un fondale di 600-1000
metri.
Massimo
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