O fijjò mo n’didiamu”

Ivan
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Locri - Reggio Calabria
La mattina del 12 giugno '07 ero andato a pesca con alcuni
miei amici. Sembrava un giorno come gli altri ma qualcosa
avrebbe cambiato la giornata. Quella mattina avevo deciso
di pescare qualche mormora ma mi ero portato anche un’altra
canna che io abitualmente uso o con il galleggiante o all’inglese.
Infatti misi in pesca 2 canne per le mormore e all’altra
canna misi il galleggiante per prendere un po’ di leccie
stelle da mettere come esca viva.
Dal momento che avevo catturato parecchie leccie decisi
di pescare all’inglese, quindi misi la penna bloccandola
sulla lenza madre con i piombini spaccati e feci un terminale
0.16 fluorocarbon con un amo mustad n.12 innescato con dei
bigattini e incominciai a pasturare la zona con altri bigattini.
Erano ormai le 9 e mi ero stufato ma mentre stavo facendo
un po’ di spinning il mio amico mi gridò dicendo:-
“A canna, Ivan a canna”-. Subito mi precipito
lì a prendere la canna in mano. Non si sentì
niente fino a quando il cicalino della frizione cantò
a più non posso, è lì capì che
qualcosa c’era. Ad un tratto la penna dell’inglese
cambiò direzione e fu lì che io gli diedi
la ferrata. Dopo la ferrata incominciai a giocare di frizione
visto che il pesce tirava sempre più. Dopo 5 minuti
ormai si era stancato e così alzai la canna per vedere
cosa fosse. Appena affiorò sulla superficie dell’acqua
subito il cuore mi salì in gola e nella mia testa
dissi:- “E’ lei, ma si, è la spigola”-.
Dette queste parole l’avvicinai a riva e la salpai.
Mi girai verso i miei amici e dissi:- Ve l’avevo detto
che oggi qualcosa prendevo-. Dopo aver fatto le foto per
immortalare l’evento, i miei amici incominciarono a
dirmi di tutti i colori e dopo un po’ ce ne andammo.
A casa la pesai e l’ago della bilancia si fermò
a 600gr.
Non contento la sera del 15 decisi di andare di nuovo all’inglese.
Stessa storia, preparai l’inglese e incomincia a pasturare.
Dopo circa 1 e mezza prendendo solamente un sugarello mi
ero stancato ma pronunciando queste parole:-“O fijjò
mo n’didiamu”- il cicalino della frizione cantò
per l’ennesima volta. Subito gli diedi la ferrata e
capì che questa volta sarebbe stato più grosso
del precedente. Dopo della ferrata il pesce partì
come un fulmine tirandosi circa 50 metri di filo. Dopo averlo
raggiunto perché a tirarlo era impossibile lo portai
vicino me riconobbi che era una bella spigola e la salpai
ma chiudendo le mani capì che non era come quella
di prima infatti quando la portai a casa pesandola i miei
occhi rimasero increduli a vedere l’ago della bilancia
fermarsi a 1kg.
Ivan

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