Antonio
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Marina di Ascea - Salerno
Pasqua al sapor di sarago!
Quest'anno, con la mia famiglia ho deciso di andare a trascorrere
la Pasqua a Marina di Ascea, piccolo paese sul mare in provincia
di Salerno. Paese d'origine dei miei genitori. Dato che
le condizioni climatiche erano da 10 e lode, sabato mattina
ho deciso di andare a provare nel mio posto preferito, considerando
anche il fatto che le orate si iniziano a far vedere nelle
reti.
Alle 6,50 sono in posizione di pesca, trattasi di un tratto
caratterizzato da una selvaggia scogliera a strapiombo sul
mare, con insenature e acque cristalline. La zona è
raggiungibile solo dal mare, con apposite imbarcazioni o
da terra, ma quest'ultima ipotesi e sconsigliabile alle
persone non del posto e poco esperte di scalate.
La tecnica che spesso mi ha regalato grandi soddisfazioni,
con catture di orate anche di pesi modesti e quella con
pasturatore libero, lenza madre dello 0,18 e terminale al
fluorcarbonio da 0,12/0,14. Naturalmente le ottime condizioni
climatiche e del mare, hanno favorito anche l'allestimento
in questo tratto di reti chilometriche che sbarrano
la strada ai pesci che durante la notte sperano di potersi
avvicinare indisturbati, ma non mi scoraggio e preparo il
tutto, guadino compreso.
Le prime catture iniziano a farsi vedere verso le 7,00,
con un paio di saraghi che superano i 300 gr., per poi susseguirsi
con una serie di occhiate del peso compreso fra i 400 e
600 gr. Ma le due catture che sicuramente mi hanno dato
più filo da torcere, considerato anche il fatto che
entrambi le canne in contemporanea hanno iniziato a vibrare
all'impazzata, sono state quelle di due bei saraghi fasciati
del peso uno di 780 gr. e l'altro di circa 1,150 gr. Al
recupero, ho pensato bene, di dare la precedenza alla canna
che aveva la punta piegata su se stessa, naturalmente trattasi
di canne al carbonio molto sensibili e spesso usate per
la "bolognese", ho capito subito che si trattava
di un grosso sarago poichè faceva vibrare la punta
della canna in modo molto frenetico e poi da subito ha cercato
di rifugiarsi nel sottocosta per potersi intanare, caratteristica
del sarago, per poter sfuggire alla cattura, ma con l'aiuto
del guadino, non ho avuto alcun problema.
A fine mattinata, non avevo catturato la splendida regina
tanto attesa (orata), ma comunque sono rientrato a casa
soddisfatto per i miei ben 4,2 kg totali di pesce pescato
(in prevalenza saraghi). Cari amici di biggame, scusatemi
per le numerose foto, ma il posto e il mare meritano! Alla
prossima.
Antonio
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