Dentici e Cernia
Luca
|
|
Marina di Camerota (sa)
2006
Questa è stata la cattura più emozionante
della mia vita se consideriamo il solo uso del palamito
o conzo che risale a maggio del 2006, poi anche una cernia
di 11 kg.
Stavo salpando il mestiere su una secca al largo del porto
di Marina di Camerota sui circa 60mt, dopo un inizio tranquillo
il trave (lenza madre) incominciava a farsi più pesante,
fino al punto che non veniva più su, cosa che spesso
accade se si cala in scogli pesanti dove hai più
possibilità di ingannare qualche bella preda.
Di solito è la corrente che fa impigliare il trave
o un bracciolo però bisogna sempre considerare l'agguato
di una cernia all'esca che subito si intana nel tentativo
di nascondersi e liberarsi. Dopo un po' di tentativi muovendo
la prua del mio piccolo scafo di qua e di la sento di aver
stanato la preda, sento uno scossone al trave e tiro, tiro
ancora un paio di bracciate e la lenza viene sopra da sola,
sintomo che la preda sicuramente una cernia che con il gonfiarsi
della vescica sta salendo da sola, alzando di conseguenza
tutta il conzo dal fondo.
Dopo neanche un minuto ecco che dal blu intenso inizio
a intravedere una macchia gialla che risale dal fondo, il
trave sembra infilarsi da solo nella bacinella a bordo mentre
lascio cadere i braccioli con l'amo al di fuori per non
perdere tempo.
La macchia si fa sempre più grande fino ad emergere
fuori dell'acqua, afferro il gancio e la cernia é
a bordo.
C'é da dire che fino al momento in cui la cernia
non é salita a bordo è stato un susseguirsi
di emozioni e non riuscivo a quantificare la grandezza della
preda data la frenesia e le sensazioni che provavo.
Luca
|