Fa appello a tutte le sue forze ma la fatica è enorme
, questa forza che lo trattiene tirandolo da un lato gli impedisce
di nuotare ben diritto e di sfruttare al meglio la sua linea acquadinamica
, l'acqua che passa per le sue branchie è insufficiente
ad apportare al suo corpo tutto l'ossigeno che tale sforzo richiede
e piano piano si sente sempre più debole .
Ma ecco che cambia qualcosa , improvvisamente sente questa forza
che lo trattiene allentarsi, allora tenta di nuovo di prendere
velocità ma sente di nuovo questa forza trattenerlo , poi
riallentarsi , poi ritrattenerlo ; Che cosa succede ??
L'uomo , un istante dopo che il pesce aveva ingoiato quello sgombro
, ha afferrato la canna , si è portato sulla sedia da combattimento
e ha aspettato che il suo compagno sbrigasse tutte le operazioni
necessarie tenendo sotto controllo i movimenti del pesce.
Il suo compagno ,sbrigate tutte le operazioni , ha sganciato l'ancora
, ha messo in moto il motore della barca ,ed ora sta seguendo
il pesce cercando di individuare la giusta velocità per
permettere all'uomo con la canna di recuperare del filo senza
però agevolare troppo il pesce .
È cominciato il combattimento !!
L'uomo con la canna imparte ordini secchi e precisi al suo compagno
e questi li esegue con prontezza e precisione degna di un militare
di uno dei più affiatati e preparati reparti d'assalto.
È trascorso un po' di tempo , il pesce , sempre più
stanco , sente quel rumore di motore che gli si avvicina sempre
di più , poi rivede quella sagoma galleggiante in distanza
e cerca di allontanarsi ma c'è sempre quella forza che
inspiegabilmente lo attrae verso di essa e la fatica è
sempre più grande e le forze lo abbandonano sempre di più
.
L'uomo ha recuperato molto filo e si è portato vicino al
pesce , ora riesce a contrastarlo meglio nei suoi movimenti che
sono man mano diventati sempre più lenti ed impacciati
, ma anche l'uomo è stanco , lo sforzo per recuperare il
filo è stato grande ed ora ansima fortemente cercando di
ossigenare i muscoli e suda copiosamente , la gola è arida
e gli brucia , ha necessità di bere spesso ma cerca di
farlo il meno possibile per non distogliere il suo compagno e
sé stesso dalla tensione del momento ; nei brevi istanti
di relativa calma la sua mente ha come dei flash , pensa al ritorno
in porto con il pesce in barca , alle congratulazioni degli amici
, alle invidie dei meno amici , al piacere del racconto dell'avventura
e alla immancabile fotografia che immortalerà il loro successo
.
Ad un tratto un nuovo evento mette ulteriore elettricità
nell'aria , se mai ce ne fosse stato bisogno , l'uomo con la canna
intravede il nodo della doppia lenza e poco dopo la sagoma del
pesce che lentamente nuota un po' intraversato , ne vede bene
il bianco del fianco nell'acqua azzurra e cristallina ,segno che
il pesce non ha più la padronanza dell'assetto e che il
termine del combattimento si avvicina e lo comunica con grande
enfasi al suo compagno " l'ho visto , è molto grosso
, stai pronto ".
Il pesce è stanchissimo , esausto , alla paura e al terrore
è ora subentrato l'avvilimento e la rassegnazione , non
capisce che cosa sia questa strana forza che lo trattiene e gli
impedisce di muoversi , i suoi muscoli sono ormai rigidi per il
grande sforzo e per la mancanza di ossigeno e piano piano si lascia
andare , vede la sagoma della barca , che comunque aveva già
visto altre volte , avvicinarsi sempre di più ,ormai non
oppone più molta resistenza e si lascia trascinare da questa
strana forza .
(continua)
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