Aderendo all'invito, contenuto nel Vs. interessante, e ben organizzato,
sito, di segnalarVi particolari catture, abbiamo deciso di raccontarvene
una effettuata
Sabato 27 Settembre 2002.
Anzitutto chi siamo.
Rispondiamo ai nomi di Moreno e Andrea.
La nostra imbarcazione si chiama "Flipper" ed
è ormeggiata all'attracco "La Madonnina" del
porto di Viareggio.
Siamo appassionati, direi, più correttamente, "portatori
sani" del "virus" Big Game (drifting e traina d'altura)
che pratichiamo nei 'week-ends disponibili (pochi purtroppo) e,
con più frequenza, nelle ferie di Agosto.
Le zone di pesca sono comprese in un arco che va dalla Gorgona
al traverso di Monterosso in Liguria.
Sabato 27 Settembre, insieme all'amico Giacomo, cultore di pesca
a mosca, ma neofita del Big Game, abbiamo deciso di fare l'ennesimo
tentativo al tonno rosso in una zona posta a circa 12 miglia di
fronte a Viareggio.
Questa è una zona che abbiamo praticato fino dall'inizio
(otto anni fa) delle nostre uscite in drifting.
Zona nella quale abbiamo realizzato buone catture di tonni rossi
anche, anzi soprattutto, quando, di tonni in giro, nelle altre
zone normalmente più praticate, se ne vedevano pochi.
Vorremmo, al riguardo, aprire una parentesi.
Quest'anno, almeno nelle nostre zone, i tonni rossi sono praticamente
scomparsi o quasi.
Le catture di cui abbiamo avuto notizie da parte di altre imbarcazioni,
sono state poche, anzi pochissime, rispetto a quelle realizzate
negli anni precedenti.
Negli anni precedenti (2001 e 2000), per quanto ci riguarda,
le catture erano state molto più numerose
Quest'anno ne abbiamo preso solo uno, di una quarantina di chili,
alla fine di Agosto, nella zona che abbiamo sopra indicato.
Nella stessa giornata, abbiamo avuto un secondo strike, ma, dopo
oltre un ora di combattimento, il tonno si è slamato quanto
"girava" a non più di venti metri sotto la barca.
Crediamo di non sbagliare se affermiamo che anche molti altri
equipaggi, che frequentano le stesse zone di pesca, non abbiano
avuto migliore sorte.
Tra tutti gli equipaggi di Viareggio, ci risulta che, da Aprile
a fine Settembre, i tonni rossi arrivati in porto non siano stati
più di sei (fra cui un bel pesce di oltre cento chili catturato
dal nostro vicino di ormeggio, amico e bravo pescatore Attilio).
Dagli sconsolati commenti, sentiti per radio, sul canale 6, anche
altre imbarcazioni come "Andrea Gail", del nostro amico
e "maestro" Gianni, "For
.tuna", "Niki-Niki",
"Zabombo", "Bat 21" ed altri, ci è
sembrato di capire che sia stato un anno, più o meno, nero
un po' per tutti.
Nelle ripetute uscite del mese di Agosto, noi del Flipper, eravamo
ad uno "scoramento" profondo quasi quanto la
"fossa
delle Marianne".
Pur ricorrendo a tutti i trucchi del mestiere che conoscevamo,
ed anche alle "scaramanzie" più varie quali:
dotarsi degli amuleti più strani, praticare riti magici
e danze propiziatorie nel pozzetto, non siamo riusciti, fino alla
fine di agosto, a prendere neanche un tonno.
Anzi, uno ne avevamo preso, non si trattava, però, di un
tonno rosso, ma di un "alletterato" di otto chili.
Per il resto, ci eravamo accontentati di numerosi "tombarelli"
presi a traina.
Solo alla fine di agosto, abbiamo catturato il tonno di circa
quaranta chili di cui abbiamo già parlato.
Questo è il primo anno, in cui siamo veramente caduti in
una preoccupante "crisi da astinenza".
Astinenza da quello che potremo, volendo, chiamare, con un po'
di retorica e di enfasi, "il grido della cicala".
Non c'è, crediamo, bisogno di spiegare che, con tale espressione,
intendiamo l'inconfondibile, particolare, entusiasmante, adrenalinico
rumore della frizione del mulinello che "parte" e "sbobina"
metri e metri di filo con quella, altrettanto inconfondibile,
violenza e velocità che solo un tonno rosso è capace
di sprigionare.
Certamente, non ci daremo per vinti e continueremo a consumare
casse e casse di sarde, sicuri di tornare a sentire quel "grido"
che, se si parla di pesca e non di altri "piaceri",
crediamo sia il più eccitante che si possa immaginare.
Vi saremmo grati se apriste un "forum di discussione"
in ordine alle ragioni di una tale, così accentuata, penuria
di tonni rossi nelle nostre zone.
C'è chi dà la colpa alle "Tonnare", che
si sono viste girare in zona e che avrebbero fatto "piazza
pulita", e chi alle particolari condizioni climatiche di
quest'anno.
A dire la verità, queste spiegazioni non ci soddisfano
completamente e vorremmo conoscere il parere di qualche "esperto".
Ma torniamo alla nostra giornata, "finalmente" fortunata,
di pesca.
Abbiamo iniziato a pasturare poco dopo le nove.
Ci siamo messi in scarroccio.
La profondità di partenza era intorno agli 80 metri.
Il vento era teso e ci portava, vincendo la corrente, verso ovest.
Preferiamo stare a "scarroccio", anche quando le condizioni
sono difficili.
Ci ancoriamo solo quando non è proprio possibile (ma succede
di rado) fare altrimenti.
Il vento teso ci faceva scarrocciare troppo.
La pastura, anche con le sarde tagliate a piccoli pezzi, si allontanava
troppo velocemente, restando, per molti metri, quasi in superficie.
Per scarrocciare meno, abbiamo aggiunto all'ancora galleggiante
che normalmente utilizziamo, una seconda ancora
La pastura ha cominciato ad affondare un po' di più.
Avevamo quattro canne in pesca.
La prima, quella più lontana dalla poppa per intenderci,
e che ha catturato il pesce, con un piombo di 200 grammi posto
a 40 metri di profondità.
Le altre tre a scalare a 28-22-16 metri.
Considerando lo scarroccio, presumiamo che la canna con il piombo
a 40 metri avesse una profondità effettiva di 30 metri.
Tutte le nostre canne sono "stand up."
La sedia da combattimento non la abbiamo mai usata.
Le esche erano sgombri freschi e, per la canna più vicina
alla poppa, una "alaccia" infilata per la pancia.
Dopo circa un'ora di pasturazione, poco dopo le dieci, ad una
profondità di 90 metri, il filo fissato al divergente di
sinistra si è staccato.
Dopo pochi secondi, la vetta della canna (una Penn stand up da
80 libbre, con mulinello Penn 50TW e nylon da 50 lb) si è
piegata con decisione.
E' stato a quel punto che Moreno, ormai certo che non fosse un
tonno rosso, ha preso la canna ed ha ferrato con decisione.
(il
racconto di Andrea, Continua)
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