È ormai prossimo alla barca , ma all'improvviso vede qualcosa
che non aveva mai visto prima ; una strana figura si muove sul
bordo della barca con in mano un lungo bastone e si protende verso
di lui , avverte istintivamente il nuovo pericolo e raccolte le
ultime forze nuota disperatamente verso il fondo cercando di allontanarsi
da quella spaventosa sagoma in superficie , sente aumentare quella
forza che lo trattiene sempre di più , e ancora di più
, ha deciso di spendere tutte le sue ultime energie fino eventualmente
alla morte , ma all'improvviso , come per incanto , quella forza
che lo trattiene scompare , il pesce comincia ad acquistare velocità
e non fa più alcuno sforzo , nuota sempre più veloce
e le sue branchie cominciano di nuovo a riossigenare abbondantemente
il corpo , è libero .
I destini e le storie dei due uomini e del pesce si separano di
nuovo .
Che cosa è successo ??
Pochi istanti prima l'uomo aveva visto il pesce ormai sfinito
, adagiato su di un fianco , nuotare lentamente compiendo spirali
sempre più strette , dentro di sé si sentiva ormai
sicuro , era fatta , di lì a pochi attimi il successo sarebbe
stato suo e anche il grande pesce , e aveva quindi impartito l'ordine
fatidico "vieni è da raffiare".
Adesso l'uomo è curvo sulla canna , è ancora sudante
e ansimante ma non sente più né stanchezza né
caldo né sete , sente soltanto un nodo che gli attanaglia
la gola ed un grande sconforto che lo pervade , sta mentalmente
ripercorrendo questi ultimi attimi per cercare di capire che cosa
sia successo ; lo distoglie la voce del suo compagno " si
è rotto il terminale , terminale di m
. "
, meccanicamente nel frattempo , senza quasi rendersene conto
, aveva recuperato quei pochi metri di filo che ancora pendevano
in acqua .
Durante il ritorno verso il porto l'uomo è silenzioso ,
cupo e attonito e con lo sguardo assente , a nulla sono servite
le parole del suo compagno sulla sfortuna , sulla pessima qualità
del terminale , ecc. ecc. per cercare di indorargli la pillola
, lui sa bene che cosa è successo e non sa darsene pace
, sa che la causa di tutto è stato il suo errore di valutazione
sullo stato del pesce , sa che se gli avesse dato filo , il pesce
avrebbe speso queste sue ultime energie e poi sarebbe stato suo
, sa che il credere di poterlo trattenere anche quando si è
raddrizzato ed è ripartito è stato un imperdonabile
errore di valutazione .
Il pesce ha vinto l'uomo nonostante i suoi preponderanti mezzi
e la sua intelligenza ed ora nuota tranquillo nella profondità
del mare con quel piccolo pezzo di filo che gli penzola dalla
bocca , ricordo di una strana avventura che ben presto dimenticherà
, l'uomo invece non dimenticherà mai questo giorno e porterà
per sempre nella sua mente il ricordo di questa avventura , ricordo
che in quel momento e per qualche tempo sarà triste e cupo
, ma che con il passare del tempo diventerà sempre più
piacevole fino quasi a superare quelli dei giorni che lo hanno
visto vincitore .
(Inizio
racconto)
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