Sasa
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Quest'inverno lo confesso
Nel frattempo il Pesce pensa bene di essersi riposato abbastanza
e riparte deciso.
<ragazzi queste non sono le reazioni di una palamita
per grossa che possa essere cerca troppo il fondo>.
Loro mi guardano in silenzio ma vorrebbero domandarmi come
faccia ad avere quella certezza.
Ed io< Luca fai una curva larga verso la tua
destra. Molto larga! Anche mettendo a rischio il terminale
devo recuperare filo se no lo perdiamo>.
Prendo qualche metro di filo,ora sembra venire, finalmente.
Neanche per sogno, non ci vuole stare ed ecco che sfoggia
la sua terza fuga.
Ci sono quasi 300 mt di multifibre fuori e vedo la giunzione
con il nylon. Devo rischiare di più, lo devo forzare
per quanto mi sia permesso dall'attrezzatura cercando di
sfiorare il limite e se i nodi sono fatti bene ce la potrei
fare.
Incomincio il recupero e metto il pollice sinistro sul
mulinello e l'indice e il medio sulla bobina. Trattengo
il respiro.
Pompa uno, e due e tre e
. dai non ripartire.
Quando sento troppa trazione allento la pressione delle
dita sulla bobina. Ora siamo su un fondale di 47 mt ancora
troppo poco per quasi 300mt di filo fuori. Speriamo non
veda le rocce se no è finita
Pompa quattro, e cinque.. e vai .
Quasi incomincio a sentirmi più sicuro che ZAC.
Rompe.
< ragazzi > dico < è andata. Questo è
il prezzo da pagare per essersi tanto divertiti nei recuperi
precedenti dovuti alla leggerezza dell'attrezzatura>.
L'unica mia consolazione è vedere che non ho spezzato
il terminale al nodo ma il multifibre molto più su.
Questo almeno mi conforta perché mi conferma che
il pesce ha rotto per sfregamento sul fondo e non per una
mia azione poco attenta. Pensando alla concitazione che
è avvenuta a bordo immagino quello che il pesce abbia
fatto sott'acqua, allarmando ed impaurendo i suoi simili
nel raggio di un miglio.
Meglio cambiare posto!
Una sola canna sull'affondatore per mirare ed allinearsi
meglio ad ogni passaggio. Il sole è quasi al tramonto.
Terzo passaggio a favore di corrente ed ecco che un bel
denticiotto aggalla a 60mt a poppa.
Nonostante l'episodio infausto precedente ora sono contento
perché questa cattura prova che tutta la mia tesi
( 10 giorni di alta , di temperatura innalzata del termoclino
e prime scorribande in acque più basse) si è
rivelata correta.
E' bene tener presente tutte queste considerazioni anche
se le cose a mare cambiano velocemente ma mai inspiegabilmente.
Infatti solo due giorni dopo negli stessi posti con corrente
di levante che nel golfo rende l'acqua verde per i sedimenti
trasportati dal fiume Sarno di pesci a bordo solo uno.
Mi diceva sempre Gennaro, un pescatore di calamari
con il quale ho fatto le più belle pescate a questi
cefalopodi e che mi ha insegnato tanto nel riconoscere i
segnali che il mare ci manda:
< Sasa non fare " o' villeggiante" esci
più che puoi.
Il mare va seguito>.
P.S. solo tre gioni dopo ho avuto la certezza sul pesce
perso. Trainando a spigole in 12/14 mt d'acqua le nostre
esche sono state attaccate ripetutamente da tonni rossi
di branco! Ed è solo marzo ed erano solo 12mt d'acqua.
Questo a conferma che i calendari quando andiamo a pesca
sono molto poco attendibili.
Molto più preciso ed immediato è l'orologio
biologico che la natura nella sua perfezione ha fornito
a flora e fauna.
Salvatore Mele
Sport Fishing in Napoli
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