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Alalunghe

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Albacore FEVER

  • Premessa

  • Quando e dove?

  • Quali Tecniche?

 

Autore

Fabio Annoscia Pasquale
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Traina in Altura: Alalunghe

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ALBACORE FEVER

 

Ma non é da ridere anzi é da piangere il fatto che le alalunghe, considerate "infestanti" fino agli anni 50' dai long liners che le trovavano attaccate ai loro ami invece dei dei più redditizi e commerciali bluefin, improvvisamente diventano in quel periodo, complici alcuni studi americani sull'alimentazione (e le lobbyes della pesca industriale ndr), uno dei pesci con le qualità nutrizionali fra le migliori in commercio specialmente utile alla crescita dei bambini,,,,

 

Quindi apriti cielo, da quel momento immediatamente circa 3.000 pescherecci nei soli USA specializzati per la pesca al "white tuna", "pig of sea", "white albacore", "chicken of the sea", come indicato sulla scatoletta che contiene le sue "prelibate" carni, ed altrettanti vascelli sparsi per il globo le danno una caccia indiscriminata nei quattro angoli del pianeta, per soddisfare le richieste provenienti principalmente dai mercati statunitensi ed asiatici.

Nonostante ogni femmina di alalunga deponga ogni anno dalle 800.000 ai 2.500.000 di uova, grazie a questi signori la specie è andata in overfishing e i risultati si vedono con un vistoso calo dei carnieri dei pescatori sportivi che di anno in anno si assottigliano sempre più vistosamente.


Però in contropartita abbiamo sempre sia gli animalisti che i protezionisti, e compagni, greenpeace a parte (che sono gli unici seri), pronti sempre a puntare il dito contro pesca sportiva, gare di pesca e manifestazioni del genere senza mai muovere un'unghia contro la pesca professionale dimostrando una netta connivenza tra i loro vertici tesa a fornire capri espiatori a chi ha bisogno di coprire i propri crimini contro il mare, ricevendo in cambio gli onori della cronaca e dimostrando ai meno informati, che sono loro i meriti, se specie in via di persecuzione e di rarefazione sia in mare che in terra, hanno ancora qualche "chance" di sopravvivenza... che sciacalli... per non parlare di trasmissioni televisive del sabato dopo pranzo chiaramente al soldo di Federpesca e compagni, in cui non si perde occasione per elogiare la correttezza e l'onestà dei prof. ed in particolare dei cianciolari che sono la prima causa dello scempio dei mari.

 

Ma tornando a noi, nei nostri mari quando, dove e come possiamo incontrare ed insidiare con successo questo divertentissimo tunnide?

Chi come me ha avuto la fortuna di incontrare le alalunghe da circa quattro decenni, ricorda che il mare dei primi di settembre, foriero di grossi banchi, non dava spunto a dubbi su dove iniziare a filare le canne perché nei punti di concentrazione gli schizzi ed i salti giocosi tipici del periodo di corteggiamento e riproduzione si perdevano a vista d'occhio...

Fra i più pelagici dei pesci pelagici, le alalunghe amano avere sotto le pinne profondità abissali sostando, durante il periodo dei corteggiamenti e riproduzione, in prossimità di upwellings ricchi di plancton e conseguentemente di pesci foraggio, garantendosi cosi', cospicue scorte alimentari per supportare un intenso periodo di consumo energetico.

Gli avannotti, nuovi nati, non abbandoneranno i luoghi natii prima di due anni dalla loro nascita per poi intraprendere il lungo peregrinare senza fine nei mari e negli oceani e così fino all'età di cinque anni, età, in cui tendono a sbrancarsi e a condurre vita solitaria a più notevole profondità di quanto non abbiano vissuto prima.


Le longfin in età compresa fra i 3 e i 5 anni migrano prevalentemente in banchi più o meno copiosi che, il pescatore sportivo, spera sempre di incontrare durante la propria ricerca e, voli impazziti di gabbiani e saltellini disperati di pesce foraggio sono gli inequivocabili segnali della presenza della "regina d'altura".

 

( Continua ) »»

 

 

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14 Settembre - 2004 (Powered by Biggame.it)