Team My Dusky
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Le Alalunghe delle "Curvette"
No...amici...!!! Non si tratta di nuovi prototipi di moto
incollate all'asfalto, pronte a performances da brividi
con inclinazioni a prova di Isaac Newton, ma semplicemente
di pesci che comunque di emozioni ne trasmettono tante.....!!!
Alalunghe, un nome magico, specialmente se sussurrato durante
il mese di settembre, tra le banchine dei circoli nautici
pugliesi.
Le alalunghe delle "Curvette", soprannome preso
dalla particolare forma delle linee batimetriche raffigurate
sulle carte nautiche, nel tratto di mare antistante la fossa
che ospita le longfin che da anni offrono agli equipaggi
del "Tacco d'Italia", durante il periodo che va
dai primi di settembre sino a metà ottobre, appassionanti
giornate di traina d'altura.
L'incantevole scenario del passo delle alalunghe al largo
di Bari è recentemente divenuto nuovamente florido,
grazie al tanto auspicato rallentamento della pressione
di prelievo da parte delle famigerate tonnare volanti che
ne avevano ridotto ai minimi termini il transito della specie
nei mari.
Ma ora facciamo un pò di storia. Ricordo ancora alcuni
nomi delle prime imbarcazioni, compresa la nostra, che a
circa metà degli anni settanta incominciarono pionieristicamente
a filare i primi artificiali tesi ad insidiare la principessa
dell'altura: Natascia, Regina, Scarab...
Questi equipaggi, armati di carte nautiche ed i primi Loran
ad uso diportistico, segnarono gli iniziali waypoints ove
intercettare la migrazione delle alalunghe a circa 20 mn
al largo di Bari.
La traina d'altura allora era tutta da scoprire, nei circoli
baresi il pugno di equipaggi che incominciarono a cimentarsi
in quel tipo di pesca non aveva punti di riferimento come
le generazioni a venire nè tantomeno la tecnica era
nota come ora, pertanto gli esperimenti esplorativi e grovigli
di fili erano il pane quotidiano dei fisherman che segnavano
nuove scie per le prime volte in quei tratti di mare.
Noi grazie all'ardore dei non ancora vent'anni, quelle che
apparentemente sembravano tragedie babiloniche, le risolvevamo
scherzando ma soffrendo sotto il sole settembrino, applicando
alla lettera l'undicesimo comandamento: "Credere...!!!!"
Sguinzagliavamo la nostra creatività per plasmare,
levigare, al fine di rendere l'assetto delle lenze filate
elegante ed armonico, e fu ciò che conquistammo nell'immediato
futuro, cancellando con un colpo di spugna le fatiche per
raggiungere l'agognato obiettivo.
Ricordo che noi pescavamo con dei mulinelli Penn Long Beach
66 (vedi foto) con frizione a stella montati su canne Carson
Andorra stand-up 12-20 lbs. (vedi foto), attrezzatura allora
considerata al top disponibile sul mercato e che ancora
conservo gelosamente come "vintage" e, come esche
artificiali, oltre alle piumette piombate preparate artigianalmente
da qualche raro negozio di pesca sportiva specializzato,
gli ormai intramontabili minnows della Rapala e precisamente
quelli da cm.13 con tre ancorette, attualmente fuori produzione.
Negli anni novanta, nascono nuovi circoli nautici nella
provincia di Bari, ed anche grazie ad essi la traina alle
alalunghe è diventa un cult e gli equipaggi che iniziano
a cimentarsi in quel tipo di pesca si moltiplicano, contemporaneamente
si indicono le prime gare, assegnando già nel 1996
il primo titolo italiano di Traina d'Altura Fipsas ad un'equipaggio
del C.N.Daphne di Mola di Bari, impresa bissata nel 2009
con alcuni componenti che già vennero proclamati
vincitori con il titolo precedente come il mio caro amico
Saverio Adragna.
Oggi come allora la passione per la traina alle alalunghe
è restata immutata, sia per i vecchi trainisti che
per i novelli, imbroccare all'alba la rotta delle "Curvette"
antistante alla "Fossa a testa di Cavallo" è
sempre motivo di grande emozione ed i preparativi per l'ennesima
battuta di traina d'altura "drogano" gli anglers
ancor prima di assaporare lo stridìo dei cicalini
dei mulinelli....
Quali artificiali inneschiamo? Con quante canne riusciamo
a trainare contemporaneamente? A che distanza filiamo le
lenze? Trainiamo sui mille o sui cinquecento metri?
Mentre scompare dalla vista il Campanile della Cattedrale
di Bari dietro le eliche, i fisheman puntano la prua verso
un tiepido "sol levante" che inizia a tagliare
il cielo sul lontano orizzonte, questi sono i tormentoni
che nutrono di fascino le uscite verso la profonda acqua
blu.
Arrivati in zona gli equipaggi scrutano il mare attenti
a scorgere i primi segnali della presenza delle alalunghe...i
gabbianelli a margine delle mangianze ed i loro ripetuti
salti, che si possono scorgere quando giocose circondano
i branchi di pesce foraggio per cibarsene, sono le prove
inequivocabili della loro presenza e lascia ben sperare
ad un prossimo incontro con i nostri artificiali....ed anche
le canne hanno atteso pazientemente di essere liberate dai
"rocket launchers" che le tenevano prigioniere
ora sono in assetto, pronte ad affrontare le ferrate delle
bioniche alalunghe che in fase di attacco degli artificiali
possono raggiungere la velocità di 50mn. !!!
Ora quali consigli dare agli amici che intendono migliorare
la propria tecnica di pesca per insidiare questo splendido
tunnide?
( Continua
) »»
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