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Traina in Altura: Alalunghe

Lele con due ultime catture

Una giornata in traina - Pescara

 

I tonni dalle Ali lunghe

 

Giro lungo e ripassiamo nel punto della precedente allamata, pochi istanti e poi un'altra bella partenza, questa volta lo skipper, non ferma subito i motori, ma continua per qualche altro istante e così una seconda canna parte con il pesce. L'eccitazione è alle stelle tant'è che l'indicazione data di avvicinare prima un pesce e tenere l'altro momentaneamente a distanza, non viene eseguita; fortunatamente, nonostante le capriole sotto e sopra delle canne e poi delle lenze, entrambi le alalunghe finiscono nella pozzetto.

 

E' un disastro, una in particolare, ferrata vicino alla vena, sporca tutto e tutti finché non finisce violentemente nella coffa. Il peso è interessante, circa sui 10 Kg ma a fine giornata ce ne sarà una di quasi 13-14 kg. Passa così un po' di tempo finché non abbiamo più nessuna ferrata, il pesce o l'abbiamo perso oppure è affondato nuovamente, non è il giorno infatti in cui si ha la fortuna di incontrare una grossa mangianza o più mangianze.

 

Con la sarda a bordo, potevamo anche fermarci all'ennesima ferrata, tenere il pesce allamato sotto, recuperarlo lentamente e allo stesso pasturando, ma la voglia di stare in movimento era tanta, come quella di fare traina pura, anche perché poi a fine giornata il pesce c'era comunque per tutti; all'appello mancherà solo un'esca artificiale persa insieme al pesce.
E l'artificiale bianco con le strisce arancioni, posizionato vicino alla barca perché non aveva un grande assetto? Forse non è molto strano, ma anche su quella è stata presa un'alalunga.
Anticipiamo il rientro per fare, sulla via di casa, qualche ora di drifting a tonni sulla batimetrica dei 100 metri, ma causa vento di scirocco troppo teso, non riusciamo a metterci in pesca correttamente, rientriamo così nel pomeriggio con le sole alalunghe.


Nello stesso mese di settembre abbiamo fatto un'altra uscita a traina, c'era anche "il monello", ma non è stata fruttuosa come la prima in cui 8 pesci li avevamo portati a casa, consumati da me all'80%, crudo.


Nell'uscita effettuata non abbiamo impiegato esche artificiali come le piume o polpetti in quanto il pesce ci sembrava leggermente affondato e l'impiego del rapala l'abbiamo ritenuto più adeguato alla situazione contingente. Diversamente, in giornate di mare piatto, nelle ore centrali della giornata con il pesce in superficie in frenesia alimentare dietro alla minutaglia, esche più leggere di superficie possono essere fruttuosamente impiegate, come è sempre bene diversificare non solo il colore dell'esca, ma anche la tipologia, rapala + una piuma o un polpetto o viceversa ecc..
Un prossimo anno vogliamo provare alla seconda fossa, più fuori della prima per aver incontri ravvicinati del terzo tipo.

 

 

Traina o drifting?

Diversamente da altri anni, quest'anno, alla fossa di Pescara, fermarsi dopo ore ed ore di traina per tentare le alalunghe in drifting è stata spesso la scelta vincente per rientrare senza aver "capottato". Non sono mancate giornate favorevoli alla traina accompagnate da un buon numero di catture, fra cui anche delle belle aguglie imperiali, ma in molti, una volta fermatisi a pasturare sono riusciti a portare in superficie e sotto la propria barca le alalunghe, uno spettacolo incredibile vederle a pochi metri rubarsi l'esca di bocca ma anche rifiutare quella con l'amo. Scendere molto di libbraggio voleva dire anche perderne parecchie e così per molti è stato.
Prossimamente parleremo ancora di questo pesce e sarà durante una giornata di pesca svoltasi nel consueto appuntamento di fine estate a Porto San Giorgio, gara di pesca all'alalunga.

 

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13 Novembre - 2003 (Powered by Biggame.it)