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Pesce Serra

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Pesce Serra:

 

 

Foto Iniziale

 

Un killer verde metalizzato

Autore: Alessandro Pierucci

 

 

LUOGHI E PERIODI

Le zone antistanti le foci dei fiumi , i porti ,le secche non troppo profonde sono il territorio di caccia ideale per il serra.
Vi si muove dalla superficie al mezzofondo.
Per i soggetti di piccole dimensioni è usuale raccogliersi in grandi branchi , appena sotto il pelo dell'acqua in attesa delle prede.
Sono visibili come grosse chiazze scure , che ondeggiano con il movimento delle onde e lasciano spuntare con un'alternanza quasi sincronizzata le loro scure pinne dorsali sopra la superficie.
Spettacolare è il momento della caccia.
Il mare si anima unitamente al cielo.
Piccoli pesci che saltano qua e là in un improbabile tentativo di fuga , serra che saltano e ricadono nell'acqua avvolti da un turbinio di bolle d'argento , gabbiani che gridano e si tuffano reclamando il loro pasto.
E poi , d'improvviso , il silenzio….per alcuni minuti e poi , a poche centinaia di metri , di nuovo il caos.
Purtroppo l'accosto del serra è periodico e si attua soprattutto nei mesi estivi.
Lo potremo insidiare con successo da giugno a ottobre.

 

TECNICHE DI PESCA

Uso degli artificiali.

Il serra è un predatore di superficie , il suo artificiale ideale è quindi il popper.
Ottimo il modello della RAPALA Skitter Pop da nove centimetri nel colore nero argentato, trainato a circa venti - trenta metri dalla poppa della barca a una velocità di tre nodi e mezzo quattro nodi , senza piombo con frizione poco sotto lo strike.
L'attacco è deciso , basta ferrare.
Chi volesse utilizzare il classico cucchiaino ottimo il Gran Pescatore del n° 4 o il sempre verde Toby della ABU nell'analoga misura.
Con questo artificiale la velocità và ridotta di circa mezzo nodo rispetto al popper , per consentirne un valido funzionamento.
Il serra può essere occasionalmente insidiato , anche a fondo , con l'uso dell'affondatore.
Come artificiali ottimi i Rapala del tipo Sliver da 13 cm. nel colore arancione o testa rossa o i Magnum Sinking da 9 cm. nei colori nero o azzurro.
Velocità di traina tre e otto - quattro nodi.
Distanza esca- affondatore circa trenta metri.

 

Uso di esche naturali

Il serra attacca tutto , almeno così si dice.
Personalmente ho dovuto costatare che vi sono delle eccezioni.
Una mattina avevo nella vasca del vivo una decina di muggini di dimensioni variabili da pochi grammi ai tre - quattro etti.
Ho trainato per circa tre ore in una " nuvola " di serra di tutte le dimensioni , senza risultato.
Ho provato di tutto.
Sono arrivato ad offrirli un mugginetto vivo di circa trenta grammi , innescato per la bocca con un amino del 10 e filo da venti millimetri.
Si lanciavano sull'esca vi arrivavano a pochi centimetri e la rifiutavano.
Sostituito il muggine con un sugarello mastodontico , pescato sul momento…..attacco immediato e cattura di un esemplare di circa due kili.
Forse è stato un caso.
Certo che da quel giorno il muggine è all'ultimo posto nella mia personale lista di esche.
In testa a questa hit parade , posiziono l'aguglia via o morta , poi il sugarello e quindi l'agerto.
Per la cattura di questi pesci uso abitualmente un sistema composto da tre elementi.
Due lenze a mano , ai lati , affondate con Stim a diversa inclinazione e divergenza , armate con due cucchiaini , in genere un Gran Pescatore del n° 2 da una parte e un piccolo martellato dall'altra , per sugarelli e agerti e centralmente una piccola canna armata solo con una girella e una matassina , per le aguglie.
Una volta procurataci l'esca siamo a metà dell'opera.
Inneschiamo il pesce in diversa maniera sul cavetto d'acciaio.
L'aguglia avrà due ami sul corpo e il becco fissato dal tubicino di silicone.
Il sugarello avrà il primo amo infisso da sotto a sopra nella bocca , a chiuderla e l'altro amo nel corpo, se molto grosso sarà necessario un terminale a tre ami.
L'agerto avrà invece il primo amo passato attraverso i fori nasali , con bocca libera e l'altro amo nel corpo.
Fileremo l'esca in mare per circa trenta metri.
In condizione di mare calmo non useremo piombatura.
In caso di onde , per evitare all'esca di uscire fuori dall'acqua posizioneremo un piombo Mariner di pezzatura variabile dai settantacinque grammi a i due etti e lo fileremo in acqua bloccandolo un metro sotto la superficie.
In pratica il piombo viaggerà a vista , poco dopo la fine della poppa della barca.
La frizione dovrà essere aperta e tarata quel tanto che basta a trattenere il piombo nella sede in cui lo abbiamo posizionato.
Se non usiamo il piombo la frizione sarà millimetricamente tarata sopra il punto di libero per evitare parrucche in caso di strike.
A questo proposito alcuni pescatori tengono la frizione sul libero e usano un elastico circolare inserito sopra il tamburo per limitarne la rotazione.
Ora manca solo il tocco del pesce.
Chi si aspetta una ferrata decisa resterà deluso.
Il serra ha un'abilità incredibile nel mangiare l'esca senza restare trafitto dai nostri ami.
Il suo tocco imprime alla canna solo un lieve movimento del cimino o un piccolo isolato rumore del cicalino.
Dovremmo essere sempre pronti in quell'attimo ad afferrare il filo con una mano e facilitarne l'uscita dal mulinello sino a che non prenderà un suo movimento autonomo.
Solo a quel punto ……..pollice sul mulinello e una bella ferrata.
Il serra salterà fuori dall'acqua e da quel momento , solo puro divertimento.

 

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6 Maggio - 2001