Team Eccoci - L'ennesima alalunga
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Una giornata di traina in Gara - San Benedetto
Alalunghe? ECCOCI
Gira e rigira, e finalmente
.. trovano un gruppo
di barche non in gara in un tratto di mare dove i gabbiani,
al momento non in volo, non si contano da quanti sono; se
i gabbiani sono li in attesa, probabilmente sanno che la
minutaglia prima o poi aggallerà per gli attacchi
sott'acqua delle alalunghe ed altri predatori.
Poco distante qualche barca è ferma e sta combattendo
il pesce allamato poco prima, incrociamo l'imbarcazione
Laura appartenente allo stesso circolo, comandata da Tonino,
fanno segno a vista che hanno preso già qualche pesce,
e di mettersi in pesca in zona.
Detto e fatto, con la massima coordinazione riecco le
5 lenze in acqua, passa pochissimo ed ecco la prima allamata,
la lenza fuoriesce dal mulinello, ma qualcosa non va, la
barca è in abbrivio, ma il pesce non porta via più
filo, il recupero è faticoso e costante, ma il contrasto
ed altre fughe non arrivano; trattasi di una busta di plastica.
Sarà un buon presagio?
Ma il tempo perso a cercare la zona, viene subito recuperato,
nuovamente in pesca iniziano a partire le canne anche due
e tre contemporaneamente, è un delirio per tutti.
Chi recupera le lenze senza il pesce, chi prende quelle
col pesce, a rotazione fra l'equipaggio, poi quando parte
una sola canna, il recupero delle altre per permettere il
recupero indisturbato del pesce, viene fatto molto velocemente,
a barca ancora in abbrivio e canne abbassate, tanto in fretta
che le alalunghe mangiano e si allamano così anche
su quelle.
Il recupero del pesce richiede parecchio tempo sia per
le pluri allamate in contemporanea che per i bassi libbraggi
impiegati (8 lb) e, quando è ora di ripartire, il
branco di alalunghe si è spostato considerevolmente,
ma dall'alto del fly è stato tenuto d'occhio da Lorenzo
e così alla ripartenza non vengono rimesse subito
le canne in acqua, la barca procede velocemente verso il
branco e, solo quando mancano circa 150 metri, vengono rifilate
le esche in acqua diritti sul branco, senza aggirarlo, il
pesce affonda leggermente e si sposta ai lati, alcune alalunghe
ci saltano quasi fuori dall'acqua a neanche 10 metri dalla
barca. Ma quando le esche entrano nella loro zona, eccole
ripartire all'impazzata.
Il passare sopra il pesce quel giorno sembra non infastidirlo,
probabilmente sono troppo eccitati e in caccia sulla minutaglia
costituita da sardoncino, che, quando allamati, puntualmente
vomitano alla vista della barca sotto lo sforzo per contrastare
l'azione dell'angler. Si finisce così col tagliare
il mare a chi stava dirigendosi in traina sul branco, ma
chiudono un occhio in quanto sanno che Eccoci è in
gara e quindi lo lasciano passare anche se un po' a denti
stretti.
Ripartono le canne, sono tre partenze pochi istanti l'una
dall'altra, ma una in particolare continua a portar via
filo anche quando sulle altre il pesce si è fermato,
una fuga poco normale per un'alalunga, impossibile corrergli
dietro con i motori perché nel frattempo altri sono
impegnati nel combattere due pesci; filo filo e poi arriva
lo schianto dovuto anche alla resistenza in acqua del filo,
chissà cos'era, un tonno sui trenta?
E i testa rossa? Sono stati filati in scia ad insaputa del
comandante che era intento sul Fly a tenere la rotta in
traina, sicuro poi che avrebbero usato quelli da lui messi
a disposizione; hanno reso moltissimo in termini di catture.
Il pozzetto della barca è trasformato in un campo
di battaglia, non bastano due grosse coffe a stivare le
26 alalunghe che arriveranno in tempo in porto per il fine
gara, ma all'appello mancheranno 4 o 5 esche artificiali
perse insieme ad altrettanti pesci, un peccato veramente;
il primo posto sul podio è comunque ampiamente assegnato
ad Eccoci.
Alcune
foto
Comlimenti all'equipaggio ed un grazie per avermi ospitato
a bordo.
Net
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