IL PESCE SPADA: La leggenda
Quello che segue è un breve
sunto di ciò che lui mi rivelò durante una
delle illuminanti nottate passate insieme.
Il vero segreto
"Il tuo problema" iniziò Victor, "è
che hai trasformato la pesca in un'abitudine. Hai stabilito
il tuo ritmo nella pesca come nella tua vita: parli ad un
determinato momento, mangi ad un determinato momento e ti
addormenti ad un determinato momento".
Rimasi senza fiato per un momento.
"Ora sai molte cose sulla pesca", continuò
Victor.
"Ti sarà facile capire che un buon pescatore
conosce soprattutto una cosa: conosce le abitudini della
sua preda. E' questo che fa di lui un buon pescatore. Se
tu ricordassi come io e gli altri tuoi maestri in giro per
il mondo ti abbiamo insegnato a pescare, forse capiresti
quello che voglio dire. Innanzitutto ti abbiamo insegnato
a disporre perfettamente la tua attrezzatura, a costruire
gli artificiali, a preparare ed innescare le esche, a scegliere
le tattiche di combattimento più idonee; poi ti abbiamo
insegnato le abitudini dei predatori che volevi prendere,
ed alla fine abbiamo messo alla prova tali insidie con le
abitudini dei predatori. Con un piccolo sforzo hai scoperto
che nel mare c'erano posti buoni e posti cattivi ed hai
anche trovato i rispettivi colori degli artificiali e le
esche giuste a loro associati. Non tutti quelli che tentano
trovano così in fretta, nello stesso tempo, i loro
colori, le esche ed i loro posti. Questo significa che hai
un talento per la pesca. Ma queste parti, amico mio, sono
le forme esterne della pesca. Quelle che ti hanno portato
ad un capolinea. Ora io voglio insegnarti l'ultima parte,
quella di gran lunga la più difficile. Forse passeranno
degli anni prima che tu possa dire di capirla e di essere
un pescatore completo ma soprattutto un uomo migliore".
Mi fissò con un'espressione interrogativa negli
occhi come se si aspettasse una domanda da me.
Mi sentivo un po' turbato dalle sue parole e non mi riusciva
facile difendermi mediante concetti razionali.
"Essere un pescatore non significa soltanto prendere
all'amo la preda", riprese.
"Un pescatore che vale il pane che mangia non cattura
le prede perché usa un'esca o perché conosce
le abitudini della sua preda, ma perché lui stesso
non ha abitudini. E' questo il suo vantaggio. Non è
come tutti i pesci cui dà la caccia, fissato da pesanti
abitudini e guizzi prevedibili; è libero, fluido,
imprevedibile".
Quello che Victor diceva, mi sembrava un'idealizzazione
arbitraria e irrazionale.
Non potevo immaginare una vita senza abitudini regolari.
Sentivo che la sua concezione era impossibile da mettere
in pratica per me e per qualsiasi altro pescatore. "Non
mi importa quello che senti", disse Victor.
"Per essere un pescatore completo devi infrangere
le abitudini regolari della tua vita. Sei andato bene nella
pesca in passato. Hai imparato in fretta e ora puoi vedere
che sei come la tua preda, facile da prevedere".
Gli chiesi di essere specifico e di darmi esempi concreti.
"Sto parlando della pesca", rispose con calma.
"Perciò mi occupo di quello che fanno i pesci;
i luoghi in cui mangiano; dove, come e quando si spostano
e si riproducono. Queste sono le abitudini che ti ho mostrato
affinché tu potessi rendertene conto nel tuo stesso
essere. Hai osservato le abitudini di molti predatori di
queste acque. Mangiano e si spostano in certi luoghi, si
riproducono in posti specifici; in effetti, tutto ciò
di quello che fanno può essere previsto e ricostruito
da un buon pescatore. Come ti ho detto prima, ai miei occhi
ti comporti come la tua preda. Una volta nella mia vita
qualcuno mi ha fatto osservare la stessa cosa, perciò
non sei l'unico. Tutti noi ci comportiamo come la preda
cui diamo la caccia. Questo, naturalmente, fa anche di noi
la preda di qualcosa o qualcun altro. Ora, la preoccupazione
di un pescatore, che sappia tutto ciò, è smettere
di essere lui stesso una preda. Capisci quello che voglio
dire?".
Il
vero segreto »
(seguito)
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