IL PESCE SPADA: La leggenda
La pesca al pesce spada, sia essa praticata in maniera
professionale che con tecniche sportive, affascina sin dalla
notte dei tempi, tutti gli appassionati della pesca in mare.
Parlando di Lui, si ha sempre la sensazione di aver a che
dire di un pesce misterioso, dalle abitudini pressoché
sconosciute, di un essere cioè, veramente sospeso
tra leggenda e realtà.
Da sempre il pesce spada ha intrecciato, attorno alla sua
vita biologica ed alla sua pesca, sia essa professionale
che sportiva, una sorta di comunione con credenze popolari,
leggende e magia.
Difficile, se non impossibile, scoprire i motivi intrinseci
di tale avvenimento o suggestione e coglierne i veri significati,
al di là della pura razionalità.
I pescatori professionisti di pesci spada di tutto il mondo
hanno perfezionato una serie di pratiche esoterico-religiose
con analogie sorprendenti, come a dimostrare che questo
pesce realmente porti con sé qualcosa che va oltre
il suo semplice essere animale.
In Italia, ad esempio, i pescatori professionisti sono
soliti incidere una doppia croce traslata a 90 gradi sulla
branchia sinistra dello spada con un coltello, in segno
di rispetto (la doppia croce serve ad allontanare dall'equipaggio
la vendetta dello spada ucciso).
A conferma di ciò ho avuto una esperienza illuminante
durante uno dei miei numerosi viaggi a Mazatlan,
nel Messico del Pacifico.
A pesca con lo stregone
Per anni ho seguito le lezioni impartitemi da un grande
skipper messicano, Victor Lopez, lezioni non solo di tecnica
di pesca e di conoscenza delle prede e delle loro abitudini
ma, soprattutto, pure lezioni di vita da pescatore.
Con Victor tutto era iniziato come una semplice amicizia
confortata da una grande passione in comune per il mare
e la pesca e da una inesauribile voglia di confronto e sete
di nuove esperienze.
Tutto tra noi due ruotava sul fatto che io compivo, durante
il corso degli anni, molti viaggi di pesca in luoghi diversi
dal Messico, territorio di cui Victor aveva assoluta padronanza,
e potevo in tal modo, tornando da lui almeno tre volte l'anno,
raccontargli cose nuove ed interessanti riguardanti le mie
esperienze, che potevano essere analizzate confrontandole
col suo modo di pescare.
Alla fine del 1992 i nostri ruoli si invertirono profondamente
a causa di un mio difficile momento esistenziale.
Mi trovavo cioè in un momento particolare della
mia carriera di pescatore sportivo e fors'anche di uomo,
poiché i rapidi progressi tecnico-sportivi a cui
ero arrivato mi avevano portato su un livello medio piuttosto
accettabile, sia tecnico che di risultati, ma percepivo
nettamente di esser giunto ad un punto finale di perfetta
stasi, un punto in cui l'andare avanti ed il migliorare
ulteriormente sembrava cosa impossibile, incomprensibile
ed oltremodo faticosa.
Ciò mi rendeva molto depresso e sfiduciato, sebbene
le nozioni acquisite mi garantissero un buon sopravvivere.
Ma volevo di più, e non sapevo come fare. Victor
mi venne incontro, scoprendosi non solo vero fratello ma
persona con profonda conoscenza di tutto ciò che
gravita attorno all'uomo pescatore.
Il
vero segreto »
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