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Team FLIPPER:

Pesce spada di 52 Kg.




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Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.








NEWS

FLIPPER: pesce spada di 52 Kg.

La vetta della canna è rimasta piegata, anche se il mulinello non ha "cantato".
Il pesce si era, però, sicuramente, allamato e continuava a piegare, con decisione, la canna.
Solita, immancabile, frenesia a bordo.
Moreno, da esperto comandante, impartiva calmi, ma anche imperiosi, ordini all'equipaggio: "Andrea ritira le canne"; "Giacomo leva l'ancora"; "Andrea metti la cintura".
Dunque, Andrea in canna, Moreno ai comandi della barca, Giacomo prezioso assistente.
Certamente non era un tonno rosso, su questo eravamo tutti d'accordo.
Il pesce si faceva recuperare con relativa facilità ed, in pochi minuti, eravamo, quasi, al raddoppio.
A quel punto, però, non con la "furia" e la velocità di un tonno rosso, ma ugualmente, con potenza e continuità, il pesce si è ripreso oltre sessanta settanta metri di lenza.
A questo punto, considerata la potenza con cui continuava a piegare la canna da 80 libbre, avevamo capito che si trattava di un pesce di discrete dimensioni.
Moreno propendeva per un Volpe.
L'unica certezza di Andrea era che non fosse un tonno.
Giacomo, esperto pescatore a mosca, ma che solo quest'anno ha cominciato ad appassionarsi al drifting, non si sbilanciava in previsioni.
Terminata la fuga, nuovo pompaggio e nuova fase di recupero.
Il pesce, nuovamente ad una quindicina di metri sotto la barca, ha ,però, iniziato, senza strappi, ma con potente continuità, a riguadagnare decine di metri di lenza.
Dopo questa seconda "fuga", Andrea ha passato la canna a Giacomo.
Era, infatti, giusto fare provare a Giacomo l'ebbrezza di "sentire" un pesce del genere in canna.
Passandogli la canna non siamo stati, certamente, sportivi", ma, in compenso, abbiamo, sicuramente, guadagnato un nuovo appassionato di BigGame, e un simpatico compagno di pesca nelle prossime uscite.
Dalla bocca di Giacomo uscivano, infatti, frasi del tipo: "che bestia", "c…o quanto tira", "eccezionale".
Giacomo è rimasto in canna per venti minuti (anche se a lui sono sembrati non più di cinque) ed è riuscito, nonostante l'inesperienza, a portare nuovamente il pesce a pochi metri sotto la barca.
Ma il pesce è ripartito nuovamente ed ha riguadagnato tutto il filo che Giacomo era riuscito a recuperare.
Dobbiamo dire che Giacomo si è comportato egregiamente e che, sicuramente, ha un buon futuro come "Angler".
Dobbiamo anche aggiungere che Giacomo è stato veramente "stoico".
Stoico perché ha combattuto, per venti minuti, con la cintura su cui poggia la canna messa al contrario.
Come si sa, la parte su cui si poggia la canna da stand up, è, al suo interno imbottita ed ha forma anatomica per adattarsi alle "cosce" dell'Angler.
Si potrà capire, quindi, che, mettendola al contrario, ossia sottosopra, la cintura abbia provocato al povero e, appunto, "stoico" Giacomo (che, infatti, non si è minimamente lamentato) vari violacei lividi sulle cosce.
L'inesperienza, purtroppo, come sappiamo tutti, si paga.
Dopo che il pesce aveva riguadagnato, con la terza fuga, la lenza che Giacomo aveva "dolorosamente" recuperato, Andrea ha ripreso la canna e, dopo avere chiuso, un po' di più, la frizione, ha, nuovamente, iniziato un costante pompaggio.
Dopo circa una quindicina di minuti e, quindi, dopo un combattimento complessivo di circa un ora, il pesce, finalmente, dava segni di stanchezza.
Andrea ha sentito che il pesce opponeva poca resistenza al pompaggio.
Era, ormai, solo un peso e non dava segni di volere "ripartire" per la quarta volta.
Accelerato il pompaggio, il pesce è venuto su, docilmente, ed, ormai stremato, si è lasciato raffiare da Moreno con facilità.
Era un bellissimo Spada di 2,40 di lunghezza e di 52 chili di peso.
Considerate la "crisi di astinenza", cui sopra abbiamo accennato, ed il fatto che avevamo sì, in passato, preso altri Spada, che non superavano, però, i dieci chili, si potrà capire come l'eccitazione a bordo fosse "stratosferica".
Soprattutto Giacomo, forse anche perché il dolore alle gambe gli era un po' passato, non faceva che ripetere: "bello", "bellissimo", "eccezionale", "c…o…che pesce", "ancora non ci credo", "mi tremano le gambe" (non ha precisato se per l'eccitazione o per il dolore).
Terminata l'eccitazione, e dopo esserci fatti reciprocamente gli immancabili complimenti, siamo tornati sul punto dello strike ed abbiamo ripreso a pasturare.
Purtroppo, però, non ci sono state altre catture.
Al ritorno in porto, ci aspettava una piccola folla di amici pescatori e di curiosi, che venivano a vedere quel bel pesce.
Fatte le immancabili fotografie, la fortunatissima giornata di pesce si è così felicemente conclusa.
Vogliamo, prima di chiudere il racconto, cogliere l'occasione per congratularci con l'amico, ed esperto pescatore, "Piero" e con l'equipaggio del suo DC9 "Marlin Blu".
Il "Marlin Blu" infatti, mentre noi eravamo impegnati nel combattimento, ed anche dopo la cattura, è andato in soccorso di una barca in difficoltà che, con i motori fuori uso, imbarcava acqua ed aveva lanciato i razzi di soccorso.
Tutto si è risolto bene, per fortuna, e, dopo l'intervento di due vedette della capitaneria di Porto di Viareggio, il "Marlin Blu" ha trainato la barca in difficoltà fino al porto di Viareggio.
L'amico Piero ha perduto una giornata di pesca, ma non c'è dubbio che ne sia valsa la pena.
Se c'è un "Dio dei pescatori" siamo sicuri che lo ricompenserà adeguatamente.
Se può contare qualcosa, l'equipaggio del "Flipper", come fanno i calciatori quando segnano un bel goal, dedicano la fortunata cattura all'amico Piero ed all'equipaggio del " Marlin Blu".

 

di Andrea Carnesecchi

(inizio racconto)



10 Ottobre - 2002 (Powered by Net Tuna)