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NEWS

Aguglia Imperiale: TRAINA

Dopo bestemmie urlate a squarciagola si susseguono elucubrazioni sulla tenuta dei nodi, sull'impossibilità di portare a bordo un pesce simile ecc.: cazzate!

Dopo qualche altro strike su alalunghe e tonni di branco che tirano su il morale (ma di poco) e dopo aver avvistato altre due Aguglie (una piccola proprio nel momento in cui si fermava per girare ed ingoiare una sardella col becco in cielo a non più di trenta metri dalla barca-il mare era calmissimo), nel pomeriggio, stessa scena: filo rabbiosamente fuori in superficie ed io di nuovo alla canna (forse ho affinato un sesto senso per le puntute), ma questa volta, forse anche per evitare i miei strali (quando mi arrabbio devo diventare proprio brutto!) ognuno rimane al suo posto e vengono seguite finalmente le mie indicazioni: barca al seguito del pesce ed io che aspetto che finisca la sfuriata, così evito l'eccessiva fuoriuscita di filo dal mulinello e controllo la fuga (non è vero che se insegui il pesce il filo si rompe per l'arco formatosi, basta non tenerlo molto di fianco e seguirlo diritto).

Tenete conto che quando l'Aguglia si è sfinita nella sua folle prima corsa tende a venire velocissimamente verso la barca ed anche questo è un momento molto delicato perchè lo skipper deve aiutare a tenere la barca discosta da pesce che tende ad infilarsi sotto, alla fine del recupero avevo il fiatone ed il mio bel dafare perchè fra un salto e l'altro lei passava da un lato all'altro della barca con conseguente confusione massima nell'equipaggio.

Finalmente la porto sottobordo ma non è finita: chi stava al timone pensa bene di lasciare tutto e di andare ad aiutare alla raffiata: niente di più sbagliato. Mi sono ritrovato con la canna in mano a pregare gli scienziati di non fare casino e minacciandoli che se avessero perso il pesce sotto la barca non gli avrei più rivolto la parola per tutta la vita.

Riescono goffamente a raffiare questo calvario di pesce che, per la sua lunghezza occupava mezzo pozzetto. Anche in questi casi ti accorgi che chi non ha esperienza di questi questi pesci è portato a dire fesserie: infatti lo scienziato pescatore l'aveva valutata ad occhio intorno ai trenta Kg., ma io lo dovetti deludere affermando che non poteva superare i 20.

Alla fine la bilancia dinamometrica che porto sempre con me ha sentenziato: 18 kg. A questo punto pensate che esistano persone più scettiche dei pescatori navigati? Infatti lo "scienziato" è ancora convinto che la mia bilancia non funzioni. In effetti il pesce può dare adito a confusioni perchè è molto lungo e sfilato. Seguono foto di rito.
Carniere: 1 Aguglia Imperiale (Tetrapturus Belone); 14 Alalunghe (dai 6 ai 9 kg.) e tre tonni di branco (sui 12-13 kg.)

Un'ultima cosa: l'Aguglia portata a paiolo aveva mangiato ad una specie di Kona senza piombo costruito da me e dal mio amico Tommy (quello si che è "scienziato") utilizzando il solito octopus scuro, resina bicomponente ed all'interno un trefolo nero di quelli per le cime da ormeggio (occhio a non farlo incocciare nell'amo).
Se ne avete ancora voglia vi racconto come ho fatto a lavorare un'Aguglia di 24 kg. in barca a vela: emozione pura.

Uncle Hernest.


22 Giugno - 2002 (Powered by Net Tuna)