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Vertical Jigging

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Vertical jigging - Gilda team

Dario con la ricciola da 12 kg. (Gennaro al timone di MirruPirru)

Foto Precedente

 

"Due uscite per riconciliarsi con il mondo"!

ad Otranto dopo il racconto :

[ 072 ] Vertical jigging: la conferma ( Dario-Otranto)

 

 

Sabato 14 ottobre 2006

 

"Perché no!!!". E' la risposta che do a Gennaro quando propone di uscire a vertical jigging prima che cominci la gara di bolentino organizzata dalla Lega Navale di Otranto con partenza prevista per le 13:00. Temistocle non può venire subito e ci raggiungerà per l'inizio della gara. Poco dopo le 10:00 siamo in mare con MirruPirru, la barchetta che ho in società con Gennaro che vuole portarsi verso punti poco esplorati finora. Accetto perché non si sa mai!!!
Il mare è un olio e cominciamo le nostre discese, ma senza alcun esito. Passata circa un'ora suggerisco di ritornare sui punti che appena due giorni prima ci hanno regalato emozioni e catture. Ci spostiamo su tali zone dove altri amici stanno trainando con il vivo, ma, anche loro, senza risultato.

 

Calo il jigg una volta e recupero; lo faccio scendere di nuovo sul fondo e non ho il tempo di pensare perché la canna si blocca mentre il filo schizza via, così come le pulsazioni del cuore. "E' grosso" urlo a Gennaro che si appresta ad assistermi. Nella fretta di uscire ci siamo dimenticati di prendere le cinture da combattimento ed ora pago la dimenticanza: metto la canna sulla pancia e lascio sfogare il mio avversario anche se ho paura di perderlo. Tento un primo recupero: il pesce in fondo al filo è potente e non mi lascia molto spazio di manovra. Mi sto "bucando" l'addome mentre Gennaro taglia corto: ..."Dario, sopporta e portalo su!!...". In effetti l'adrenalina in circolo non mi fa pensare ad altro che alla sfida in atto. Devo contrastare due altre potenti fughe prima di vedere affiorare un bellissimo dentice molto simile, come costituzione, a quello catturato giovedì: alla pesa segnerà 7,2 kg. Siamo al settimo cielo e telefoniamo subito a Temistocle prendendolo un po' in giro perché non è con noi. Ci risponde con molto fair play.


Si ricomincia a jiggare: trascorre poco tempo e ho un'altra ferrata. Non credo ai miei occhi: tocca ancora a me!! Stavolta la preda è meno impegnativa della prima: è comunque un altro bel dentice da 2,5 kg. Appena in barca, tra urla e pacche sulle spalle, ripetiamo la telefonata a Temistocle che ancora una volta si complimenta con noi.


Attorno a noi le barche con esche vive non stanno catturando nulla. Sono contentissimo: già la prima cattura mi aveva soddisfatto; figuriamoci la seconda!!
Ci riproviamo e dopo una mezz'ora è Gennaro a ferrare. Anche stavolta va tutto per il meglio ed in poco tempo raffio una ricciola che segnerà alla pesa circa 3,5 kg. Terza telefonata a Temistocle che si complimenta ancora, ma si sente che proprio sta per esplodere!!!


E' ora di rientrare per prendere parte alla gara: in poco meno di due ore abbiamo portato in barca due dentici ed una ricciola bellissimi. E' proprio un giorno speciale!!
In porto sbarchiamo il pescato e imbarchiamo Temistocle attrezzando le canne per il bolentino. Al via decidiamo di portarci proprio sui punti delle catture mattutine ed una volta là qualcuno lancia una proposta: "…prima di sgusciare gamberi, proviamo un'oretta a jiig?...". Inutile dire che era la cosa a cui tutti stavamo pensando tanto è vero che avevamo anche recuperato le cinture da combattimento.


Cominciamo le discese e per un po' non succede nulla: nell'attesa ci informiamo per radio sull'andamento delle catture dei partecipanti alla gara. Continuiamo, mentre Temistocle si fa raccontare quanto accaduto in mattinata: ammetto che è stata una giornata fortunata, ma non immagino neanche lontanamente quanto veramente lo sia. Poco dopo, infatti, mentre tiro su il jigg dal fondo sento nuovamente la canna bloccarsi e per una frazione di secondo temo di aver incagliato. Mi smentisce la testata di un grosso pesce che sbobina parecchio filo. Temistocle e Gennaro mi sono in un attimo al fianco e mi allacciano la cintura in vita. Non riesco a recuperare un centimetro, ma non voglio serrare di più la frizione per paura di rompere.

 

Dario con il dentice da 7,2 kg.

 

Mi affido, allora, all'azione di punta della mia canna che risponde come chiedo alle pompate che comincio a fare. Intanto il pesce parte in una fuga folle verso il fondo: lo lascio andare pregando in silenzio che gli scogli non lo aiutino a liberarsi. Recupero un po', ma il filo riparte più forte di prima per poi fermarsi. Accelero il recupero e per qualche secondo, che mi pare un'eternità, rimango nel dubbio se l'ho perso oppure mi sta venendo incontro. Per fortuna è la seconda opzione. Ho recuperato parecchio filo in bobina, ma appena il segnalino dei 30 metri esce dall'acqua il pesce riparte con violenza. Non vuole proprio arrendersi. Un'altra fuga potente, ma comincio ad avvertire la sua stanchezza per cui recupero con regolarità. Poco dopo appare una sagoma argentea e lunga di una bellissima ricciola che viene raffiata e portata a bordo (segnerà oltre 12 kg). La gioia di tutti esplode in urla disumane, anche quella degli equipaggi delle altre barche che ci sono intorno, ma io, in particolare, mi sento felicemente scosso per una sequenza così incredibile di belle catture. Me la godo fino in fondo perché non so proprio quando potrà ripetersi un evento così. Anche Temistocle si rasserena: con lui a bordo abbiamo ancora avuto una bella cattura dopo le tre della mattina che si è perso (a fine giornata confiderà che alla terza telefonata gli stavano .. un po'girando…!!).
Siamo tutti inebriati di gioia: due uscite a mare talmente emozionanti che si fa fatica a crederci, ma che ci ripagano di tante altre andate a vuoto.


P.S.: domenica 21, l'amico Giuseppe, con la sua barca a vela Cupido, ci raggiunge con la notizia di una cattura a vertical jigging di una ricciola di 35 kg.!!! Confermo quanto dico sempre: tra amici è bello e giusto gioire per le belle catture, indipendentemente da chi le realizza.

 

Dario

 

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26 Ottobre - 2006