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La pesca del Tonno in DriftingTecniche di combattimento del tonno




Elenco programmi e risultati delle principali gare di pesca d'altura per l'anno in corso.

 

Pesca al Tonno:

Tecniche di

combattimento




Siti delle barche con gli equipaggi e i racconti delle loro avventure in mare

 

 



Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.








NEWS

Combattimento: Fase Finale

 

La tensione è al massimo, volano le prima grida fra l'equipaggio, niente di male, servono anche per aumentare la concentrazione e la determinazione.
Eccolo nuovamente a 4 - 5 metri sul fianco della barca, ma ha il muso leggermente rivolto verso l'alto, tre pompate serie, barca con il solo abbrivio permettono al mate di arrivare bene, raffio in acqua e colpo secco. E' FATTA!!!!
Un grido unico esce dalla barca, l'angler mantiene la canna alta, lo skipper lascia i comandi, estrae il secondo raffio e blocca inesorabilmente il tonno, che quasi a galla compare in tutta la sua maestosità. Ha combattuto con tutte le sue forze, ha escogitato qualche trucco per portare la lenza sulle eliche, ha fatto di tutto per contrastare la trazione dell'angler. Si meritava sicuramente di essere liberato, ma è una delle prime catture dell'equipaggio che al trofeo e alle foto di rito non vuole ancora rinunciare.
Subito lo Skipper si attacca alla radio e ne da comunicazione. Tonno in barca!! La comunicazione si accende e arrivano i primi complimenti, Quanto è grosso? E' bello? Sarà sopra i duecento? Siete stati grandi!! Intanto qualcuno non risponde all'appello perché nel frattempo ha allamato il tonno ed ora sono loro impegnati in un nuovo combattimento, una nuova avventura dai sapori duri e cruenti, ma allo stesso tempo affascinante e spettacolare, quasi una droga a cui difficilmente si riesce a liberarsi.
Dicevamo durante il racconto della situazione più o meno ottimale perché in effetti così é. Il tonno che viene combattuto a babordo (fiancata sinistra) con sedia a poppa ha molto probabilmente l'amo posto sul lato destro della bocca e quel lato barca è il più favorevole per destabilizzare e tirare il pesce a se. Ma nelle sue evoluzioni antiorarie e con la barca che le asseconda, ogni volta che risalirà tenderà poi ad allargare andando verso poppa, quindi a sfavore del recupero del filo in canna, poi affondando cercherà di guadagnare qualche metro di lenza; in questi attimi attenti a non fermare il motore, eviterete che il tonno con il suo abbrivio vi venga sotto le eliche. Poi risale nuovamente più in superficie allontanandosi però dalla barca.
Con il tonno a babordo (lato destro della barca) e l'amo probabilmente sulla parte sinistra della bocca, le evoluzioni antiorarie sono più favorevoli al recupero del filo in canna. Il pesce infatti risale in superficie nella direzione della prua della barca, e questa ha modo di avvicinarvisi più facilmente. Poi il tonno affonda e, se troppo vicino, può tagliare la traiettoria della barca portando la lenza sulle eliche. Per evitare ciò è sempre meglio tenere il pesce più verso poppa che verso prua, aumentare motori quando affonda e diminuire quando risale. Nella risalita il tonno si dirige verso prua da lontano a vicino la barca e con l'abbrivio può essere la sua mossa fatale.
Su questo lato della barca è bene tenere leggermente lontano il pesce e avvicinarsi per permettere al mate di raffiare, solo quando il tonno è in superficie esausto. Anche il lato opposto è comunque pieno d'insidie.
A proposito non sempre i piedi poppieri o fuoribordo con relative eliche sono motivo di rottura della lenza, alcuni hanno fatto esperienza sui flap di poppa, mentre altri con sedia a prua al primo schianto sulla delfiniera questa è stata eliminata con adattamento della prua ad un più facile e meno rischioso recupero del filo.
Tutto va bene finché il mare è calmo, ma quando dopo alcune ore si alza il mare e le onde, oppure si è usciti ugualmente, nonostante le condizioni non favorevoli, perché si partecipa ad una competizione? Il rollio della barca, le onde, la scarsa visibilità del filo, sono spesso fattori predisponenti la rottura durante le ultime fasi del combattimento, fase più critica e delicata.

C'è chi ha portato a termine il combattimento dopo quattro ore di intensa fatica, bagnati da un acquazzone nelle ultime due o più ore, non hanno mollato nonostante la difficoltà intrinseca alla pioggia, il rischio di qualche fulmine o che il mare si ingrossasse al punto tale da rendere difficoltoso il rientro in porto. Incoscienza o cos'altro? C'è anche però chi ha tagliato la lenza ed è rientrato velocemente in porto.


(Sedia a prua)

 


Il Combattimento

Premessa

Un po' di Storia

La partenza del pesce

Fasi iniziali

Alcune Tipologie

Fase Finale

La raffiata

L'imbarco del pesce

 

18 Luglio - 2002 (Powered by Net Tuna)