E' una fase molto critica, diverse centinaia di metri di
filo sono ormai fuoriuscite dal nostro mulinello, ma nonostante
questo via radio è già stata data la lieta
notizia, l'allamata ed il nome della barca. Il pesce si
è fermato per riprendersi l'ossigeno perso, ma è
ancora preso dal panico come anche noi le prime volte.
Lo skipper attento ha però seguito il filo e sa
già dove procedere con la barca, l'angler comincia
a pompare lungo recuperando il filo ogni volta che abbassa
la canna verso l'acqua.
Anche se il filo "viene" girando semplicemente
la manovella del mulinello, risparmiate energie e recuperate
filo solo alla fine di ogni pompata, in seguito ne avrete
bisogno in modo particolare.
L'angler ancora non si è messo il giubbotto anche
se qualcuno l'ha già tirato fuori, il raffio per
scaramanzia giace ancora nel suo posto, di lui se ne parla
solo in seguito, nelle fasi finali del combattimento, quando
si è quasi, dico quasi certi di aver preso il pesce.
Comincia il Tam Tam via radio.
Chi è che ha allamato? Complimenti all'equipaggio.
Mandaci un tonno anche a noi.
Dov'è il gabbione da cui è fuoriuscito il
tonno?
Chi è alla canna?
Ma lo skipper mantiene il silenzio radio, accennando ad
un aggiornamento solo in seguito.
Mentre chi gira e tiene la sedia a poppa comincia a gettare
ogni tanto qualche sarda in acqua, accompagnata dal continuo
brumeggio del sacco di pastura posto a "tocca e non
tocca" legato su una bitta di poppa, l'angler ha già
recuperato qualche centinaio di metri di filo e nel mulinello
la bobina a ripreso corpo.
Fra un po' il tonno comincerà a tirare in maniera
continua, è questo il momento per mettersi il giubbotto
e regolarne le cinghie, fissando gli opportuni moschettoni
al mulinello, mentre per soli scopi di sicurezza viene legata
una cima dalla sedia al mulinello.
Con la sedia a prua questa fase risulta molto facilitata,
ma se l'inseguimento risulta più veloce e semplice
non bisogna rischiare di andare troppo velocemente sul pesce
con il rischio di non fargli sentire la trazione del filo.
Se lo si fa bisogna che il processo sia il più rapido
possibile così da giungere sul pesce quando questo
è ancora in debito d'ossigeno e non si è ripreso
dal panico.
Navigare lentamente verso il pesce, senza fargli sentire
la trazione della barca, e perdurando in questo per parecchio
tempo, può voler significare allungare enormemente
i tempi del combattimento. Recuperare velocemente il filo
e solo quando di questo ne è entrato in buona quantità
in bobina, e non vi è più il rischio che abbia
dei giri strani nell'acqua, iniziare a tirare e fare sentire
la trazione al pesce.
(seguito)
|