L'ultima fatica.
Si, perché anche oggi, ma molto di più nel
passato, il tonno è ogni tanto veramente grosso e
maestoso. Nel 2001 per l'equipaggio del Verde Luna è
stato il tonno dell'anno con ben 325 Kg di muscoli, ma anche
l'Alibabadue come altri sicuramente vi é stato l'incontro
con un tonno gigante.
Imbarcare un tonno di queste dimensioni, può essere
veramente un problema, sia per le caratteristiche della
barca ma anche per il numero di persone a bordo o meglio,
di braccia disponibili.
Un po' di storia
E' ormai nella storia, ma i primi temerari che affrontavano
il mare nel medio adriatico per combattere il Treno dei
mari, spesso si trovavano con un tonno oltre i 3 quintali
e l'incapacità d'imbarcarlo. E così c'era
chi si avvicinava alle navi in trivellazione, intente nella
ricerca e sfruttamento delle risorse metanifere, che si
prestavano con la loro gru ad imbarcare il pesce dentro
il pozzetto.
E così c'è stato anche chi si è visto
piombare il pesce dentro la barca da due metri d'altezza;
si era semplicemente rotta la cima e il tonfo sul pozzetto,
aveva fortunatamente soltanto rovinato la barca.
Ora, i moderni e grossi fisherman sono dotati di Tuna Door
sullo specchio di poppa, ma anche le imbarcazioni più
piccole hanno una comoda plancetta.
Nel 1997, quando in tre sulla poppa, non riuscivamo a tirar
su il tonno di 277 Kg per appoggiarlo in plancetta, la barca
poco superiore ai 7 metri, era in una posizione alquanto
critica; la prua era alquanto fuori acqua, ma questo a permesso
alla plancetta di scendere ulteriormente sull'acqua e questo
ci ha facilitato l'imbarco.
La barca con due motori fuori bordo, se non provvista di
Tuna Door, non consente un facile imbarco del pesce, ma
cosa analoga si presenta quando sulla plancetta di una barca,
con due motori entrobordo diesel, c'è già
un grosso squalo volpe e dovete imbarcare un tonno appena
pescato.
A qualcuno è già successo e non ha potuto
fare altro che legare il pesce, ed issarlo dalla murata
di poppa facendolo "scivolare" nel pozzetto. Scivolare
non è proprio il termine giusto in quanto mentre
è difficoltoso alzarlo dall'acqua, quando è
sulla murata, il tonno sbilanciandosi all'interno della
barca, vi precipita violentemente con tutto il suo peso
e guai a chi lascia le gambe lungo il suo breve tragitto.
Con gli squali
E' sempre bene lasciare il tonno morire fuoribordo, legato
per la bocca e la coda, appeso alle bitte della barca, anche
se il pesce è abbastanza piccolo 50-70 Kg. La cosa
è alquanto ovvia per gli squali in genere, verdesche
e squali volpe, pesci abbastanza comuni per i nostri mari,
anche se non sempre.
E' successo già che qualcuno abbia imbarcato un grosso
squalo volpe senza aspettare che morisse fuori bordo.
Erano infatti prossimi al tramonto, a 26 miglia dalla costa
con un fisherman senza plancetta e volevano sbrigarsi per
rientrare quanto prima sfruttando gli ultimi minuti di luce.
Lo squalo volpe, appena scivolato nel pozzetto, ha cominciato
a scuotere la lunga coda a destra e sinistra colpendo il
malcapitato che nel frattempo si era accasciato in prossimità
del motore fuoribordo. Non posso raccontarvi il seguito,
sta di fatto che se la sono cavata abbastanza bene, per
prontezza di riflessi e d'azione, ma sicuramente non lo
ripeteranno mai più.
Lo squalo volpe è pericoloso per le sue codate anche
quando, ormai raffiato, rimane a ridosso della barca.
Lo squalo azzurro o verdesca, oggetto negli anni
passati a gare di pesca d'altura a lui interamente dedicate,
se imbarcato velocemente con l'aiuto del raffio, è
spesso causa di notevoli disastri. E' successo ad un equipaggio
in gara che nella foga di imbarcare il pesce, l'abbia tirato
nel pozzetto con il raffio infisso nel corpo ma passante
e ancora molto vivace. Nel momento di panico la punta del
raffio si è infilata nella gamba di un pescatore,
proprio vicino all'inguine, e il sangue che zampillava?
Indescrivibile.
In pochissimo tempo il pozzetto aveva cambiato colore.
Sono riusciti poi a bloccare la fuoriuscita del sangue dalla
gamba e a rimettersi in pesca, catturando ben altri 4 squali;
attirati forse dall'odore del sangue della persona ferita?
Quello che può succedere imbarcando uno squalo mako
od uno squalo martello non completamente morti, lo lasciamo
alla fantasia di qualche temerario ed incosciente pescatore.
Il capitano, lo ricordiamo, è anche il responsabile
della sicurezza del suo equipaggio.
(seguirà)
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