Sedia a prua
Per un combattimento con sedia a prua, la fase finale, quella
cioè di avvicinamento del tonno alla barca per rilascio
o raffiata, è forse il momento relativamente più
impegnativo. Lo skipper se prima assecondava gli spostamenti
del tonno per mettere l'angler di tirare nelle migliori
condizioni, ora è parte determinante alla buona riuscita.
Il tonno è quasi a 20 metri di distanza dalla barca
a 5 metri di profondità, lo skipper va incontro al
pesce anticipandone il percorso, l'angler riesce quasi a
mettere in canna il terminale, ma il tonno affonda di qualche
metro, portandosi a 10 metri di profondità. Il tonno
è ora sulla verticale della barca mentre il filo
è teso all'estremo, lo skipper innesta la retro e
comincia a retrocedere assecondando i giri antiorari del
pesce, fuoriesce del filo, il tonno risale di qualche metro,
motori nuovamente fermi.
L'angler sposta la sedia con la forza delle sue gambe,
chi fino a pochi istanti prima era alle sue spalle ha ora
in mano il raffio volante ed è pronto per infliggere
il colpo finale. I cerchi compiuti dal tonno si fanno più
corti, anche qui, quando passa sotto la barca il pesce affonda,
quando si allontana viene più in superficie. Adesso
il tonno, proprio cotto, è proprio sotto il pelo
dell'acqua, sta per venire nuovamente verso la barca.
L'angler stringe ulteriormente la frizione, il mate si
abbassa perché l'asta non è molto lunga e
la prua della barca è abbastanza alta. Il pesce è
su lato di dritta della prua, mostra la schiena lato barca,
un colpo secco e deciso, ma la posizione scomoda non consente
al raffio di penetrare bene. Ferito e irritato, il tonno
imposta una breve fuga rimanendo in superficie perché
l'angler tiene duro e non gli permette di sfilare troppa
lenza. Il terminale è in parte ancora in canna, i
comandi, causa grida, non si sentono più, è
il caos.
Ma il pesce viene nuovamente riavvicinato, il mate questa
volta non può permettersi di sbagliare, e così
raffia, tiene alta l'asta, la sfila e tiene tesa la cima
il pesce si dibatte da tutte le parti, lo skipper corre
a prua per aiutare a tenere tesa la cima. Il tonno è
bello, circa 120-130 Kg, l'angler continua a tenere la canna,
perché non è detta l'ultima. Chi tiene la
cima, comincia a spostarsi verso poppa, portandovi il pesce;
la zona di poppa è più comoda per legare la
coda ed assicurarlo alla barca.
Il tonno è ora ben assicurato a due bitte, c'è
subito chi tira fuori la bottiglia di spumante per festeggiare
e fra un sorso e l'altro viene comunicata via radio l'avvenuta
cattura. Ora non rimane che l'ultima fatica, quella di imbarcare
il tonno, non vi è la plancetta a poppa in quanto
la sedia è posizionata a prua per la presenza di
due motori fuoribordo. Non c'è fretta, l'equipaggio
si gode il momento di felicità con tutta tranquillità.
Con la sedia a prua è veramente difficile che la
lenza vada a finire sulle eliche, cosa che invece con sedia
a poppa costituisce una reale preoccupazione. Viceversa
il momento della raffiata è più delicato a
prua, nel pozzetto la posizione eretta del mate.
(alcuni
consigli)
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