I comandi sono dettati dall'angler in maniera molto succinta:
Sedia, per dire al mate distratto, di aggiustare
l'allineamento canna-filo;
Avanti, per dire allo skipper che il filo
si sta avvicinando un po' troppo alle eliche, il pesce è
ora a poppa e lo skipper non vede bene come e dove scende
in acqua il filo perché fra lui ed il pesce vi sono
il mate, l'angler e il fotografo.
Ferma, per dire allo skipper di diminuire
i motori, il pesce sta infatti riprendendosi alcune decine
di metri, è quindi inutile tirare anche con la barca,
il pesce rifermandosi avrebbe solo più filo a suo
vantaggio.
Acqua, perché il sole alto e lo sforzo
fisico hanno fatto perdere diverse quantità di acqua
al fisico dell'angler. Gli viene allungata una bottiglia
d'acqua tiepida da bere, mentre qualche istante dopo gli
giunge una secchiata d'acqua di mare sulla schiena e sulla
testa, ma senza bagnare il mulinello e le mani.
L'equipaggio ha già all'attivo diverse catture e
tutti sono ormai affiatati, ognuno sa il da farsi e l'esegue
con prontezza, un minimo errore o un ritardo su una cosa
da eseguire può costare cara.
Via radio finalmente qualcuno si fa avanti per chiedere
aggiornamenti sul combattimento, molti sono in attesa di
novità, ma la risposta che arriva dalla barca in
combattimento è ancora: "abbiamo da fare"
l'unica cosa in più è: "deve essere bellino",
é infatti già passata un'ora e un quarto dall'inizio
della prima comunicazione. Lo stato d'animo di chi è
in attesa è ora più sollevato, sa che qualcosa
si è mosso e se è vero che il pesce ha la
pinna, c'è ancora qualche probabilità che
il tonno faccia visita alle sue canne.
Pompata dopo pompata e il pesce arriva a poche decine di
metri dalla barca, mantenendosi sempre ad una certa profondità,
ora è ad una ventina di metri di profondità.
Le fughe del tonno si fanno sempre più brevi ed eccolo
che riparte per l'ennesima volta
Lo skipper mantiene quanto ha fatto fino a quel momento
anche se la tensione aumenta per il sopraggiungere del pesce
sotto la barca.
Lo skipper continua quindi nel:
Mantenere il filo con una certa inclinazione;
Fa in modo di avere sempre sott'occhio il punto in
cui la lenza entra in acqua mantenendolo fra l'angolo di
poppa ed uno dei due fianchi della barca; mai troppo a prua
o troppo a poppa. (sedia a poppa).
L'azione dell'angler, agevolata dall'esperienza dello skipper,
è ancora quella di destabilizzare il nuoto del pesce
ad ogni pompata e recuperare ancora filo. Se il tonno è
tirato lateralmente, in pratica su uno dei suoi fianchi,
viene più facilmente destabilizzato nel suo continuo
nuotare, non riesce cioè ad opporre resistenza con
tutta la sua forza e mole, conseguentemente con sforzo minore
per angler ed attrezzatura, si avvicina alla barca, a portata
di raffio o rilascio.
Quest'azione di recupero laterale non è quindi contraria
al moto e potenza del tonno, e a suo completo contrasto,
il pesce può quindi andare avanti, cosa che fa contemporaneamente
anche la barca, ma pian piano risale dalla profondità
avvicinandosi alla barca.
Le testate del tonno sono ora meno frequenti, la canna è
piegata e il filo è teso e comincia a "suonare",
cioè fa un rumore difficilmente spiegabile, rumore
causato dall'alta tensione a cui è sottoposto, mentre
l'acqua sul filo si distacca dal filo in forma di goccioline.
Quello che abbiamo descritto è una situazione di
combattimento abbastanza normale, ma spesso non è
così, neanche per i più esperti, perché
i tonni sono diversi uno dall'altro non solo per peso, ma
anche per comportamento.
(su
quale lato tirare)
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