Aggiungiamo solo un'altra cosa: su quale lato tirare
il pesce.
Visto che di trazione laterale trattasi, da uno dei due
lati il tonno viene sottoposto alla nostra trazione, tonno
che sempre in movimento con la barca ci porge quindi un
suo fianco. Ora il filo o meglio l'amo, può essere
lato barca oppure opposto, in quest'ultimo caso il filo
partendo dall'amo verso la barca si appoggia sul corpo (testa-tronco)
del pesce per procedere poi diritto verso la canna. Questa
situazione permette al pesce di opporre maggior resistenza,
perché appoggia il suo peso su quel tratto di filo
contrastando con minor sforzo la trazione della lenza, é
quindi più difficile destabilizzarne il nuoto
Durante il combattimento, nei vari giri che la barca compie
intorno al pesce, l'angler può capire qual'é
il lato migliore su cui mantenersi per combattere il tonno.
C'è quindi un lato in cui il pesce cede più
facilmente al tirare della lenza; personalmente una volta
ho tirato talmente tanto, con una 130 libbre, che ho sentito,
sulla canna ed il filo, girare il pesce su se stesso (la
lenza ha ceduto strattonando). Tirare il pesce su un lato,
quello a noi diretto, senza appoggiarsi prima sulla testa
del pesce, oltre che favorire l'angler, permette all'amo
di assestarsi meglio sull'angolo della bocca del tonno e
conficcarsi meglio.
A questo punto ricordiamo anche che, più il combattimento
si protrae nel tempo e più si allarga il foro o la
ferita provocata dall'amo; se è un circle hook questo
non costituisce particolare problema, ma con altri ami si
può rischiare di perdere il pesce a causa della fuoriuscita
dell'amo dal foro ormai allargato, nel momento in cui il
filo, per un errore o una distrazione, si è trovato
in bando.
E se il mare non è dei migliori? Rispetto
alla corrente e alla direzione delle onde, cercate sempre
di rimanere a monte del pesce, con la corrente che vi porta
verso di lui, solo nella fase finale fate in modo che il
pesce sia sopra corrente. Inizialmente siamo favoriti perché
la barca che si vuole avvicinare al pesce è aiutata
dalla corrente, mentre nelle fasi finali sarà l'onda
che aiuterà ad avvicinare il pesce alla barca.
Teniamo anche presente che durante il combattimento, il
tonno è solito compiere dei giri in senso antiorario;
di questo è bene non scordarsi perché se tenuto
a dritta e anticipato, ne viene agevolato il recupero e
l'eventuale breve fuga lo porterà verso la prua e
la canna.
Ricordiamoci però anche di assecondare queste
sue evoluzioni, per non trovarci con il tonno che ci
passa sotto ai motori della barca che continua a procedere
diritta; in questo caso è necessario ruotare bruscamente
la sedia dal lato opposto della barca, che ha tagliato la
direzione di nuoto del pesce.
La lenza va quindi mantenuta obliqua rispetto la superficie
dell'acqua, con un'inclinazione che gli permetta di sentire
meno la pressione dell'acqua creata dal movimento della
barca e del pesce, ma obliqua anche perché la lenza
rimane lontana dai richi presenti sulla barca, eliche, flap,
delfiniera ecc
Vediamo ora alcuni casi particolari di combattimento.
(Combattimento
in superficie)
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