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Autore

Indiana (Jesolo)

Andrea Schiavon
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.. irrinunciabile Spigola

La traina alla Spigola é una tecnica di pesca che prevede il movimento veloce dell'esca; il terminale in teoria non dovrebbe essere di rilevante importanza per trasparenza e diametro. Ci sono, infatti, casi in cui la visibilità del terminale é assolutamente relativa: maggiore é la velocità di traina, minore é la visibilità del terminale. Ne conviene, ad esempio, che un pesce molto sospettoso come la Spigola disdegni terminali superiori allo 0,30 trainando a due nodi, mentre attacchi tranquillamente un'esca montata su uno 0,50 trainata a cinque nodi.
L'avventura comincia i primi giorni di Agosto, partenza ore 14.00.
Furio, ormai frequente compagno di uscite, insiste per portarmi a trainare nel suo "hot spot" segreto. Arrivati sul luogo stabilito, caratterizzato da un'acqua molto limpida, incominciamo ad attrezzare le canne, lui con un grosso RAPALA TESTA ROSSA di circa 14 cm., mentre io vado ad armare con un RAPALA CD-9 MU (vedi foto), il quale mi ha sempre dato grosse soddisfazioni con predatori medi e grandi.

Si inizia a trainare alla velocità di 2,5 nodi (causa filo dello 0,20) ed ecco che l'eco ci segnala immediatamente un interessante avvallamento, che sale fino a 3 metri ed evidenzia sulla sua sommità alcuni insignificanti pesciolini.

Penso che anche oggi andrà a finire come più spesso finisce in questi ultimi tempi, con un cestino vuoto!!! Noto comunque che in zona non ci sono molte barche, così, se non altro, traineremo senza doverci preoccupare dei movimenti degli altri. Visti gli ampi spazi a disposizione, decidiamo di trainare nel centro del canale, ma senza alcun risultato, per cui viriamo di bordo con l'intenzione di rifare il percorso tenendoci un po' più in prossimità della riva.

Una rapida occhiata allo scandaglio ci rivela che alla profondità di 4 metri sta stazionando un bel pesce. Ci mettiamo subito in allerta; abbiamo fuori una trentina di metri di filo. Improvvisamente la canna si curva e il mulinello comincia a stridere: la nostra agognata preda si sta portando pericolosamente via un sacco di filo. Impugno, pertanto, velocemente la canna per contrastarne la repentina fuga, mentre nel contempo Furio va a manovrare nel tentativo di contrastarne la fuga, in modo che la lenza e la trazione si riducano a nostro vantaggio.
Mi rendo subito conto che sulla canna grava un peso molto forte, che a momenti si anima particolarmente dando vigorose testate, tanto da farmi temere il peggio. Ma non demordo.
La mia é una canna sottile e di media lunghezza (silver creek della Daiwa), ma debbo affermare che si comporta molto bene, data la sua particolare azione parabolica, la quale la fa risultare anche aggraziata nell'azione. Peculiarità che, nonostante ne riduca l'azione di pompaggio, mi mette al riparo da sgradevoli sorprese.
Tornando al vivo dell'azione, dopo circa 15 minuti di acceso combattimento, le testate per nostra fortuna si sono fatte più rare, segno inequivocabile che la nostra ambita preda si trova in procinto di cedere. Però continuo a sentire una particolare resistenza alla trazione, e ciò mi da l'idea di averla allamata al lato della bocca, costringendola così a tenerla aperta, in modo tale da provocare un maggior attrito con l'acqua. Le pompate ora si fanno più frequenti e precise, dandomi la possibilità di recuperare due giri di bobina per ognuna di esse, pari a circa 1,5 metri di lenza.
Ancora circa 20 minuti e ce l'abbiamo a vista. E' veramente grande!
Sale la concitazione: indico a Furio di prendere il guadino, ma come succede in questi momenti, il manico é da una parte, mentre l'anello con la rete da un'altra, impigliato nelle marre dell'ancora, accidenti!!
Momenti drammaticamente lunghi e confusi, nei quali ti appare lo spettro della sconfitta amara. Per nostra fortuna le cose si sistemano presto, il guadino è ricomposto e pronto ad assolvere il suo compito.
Ora il nostro bel pescione è quasi affiorato e si trova a pochi metri dalla barca: é il caso di fare molta attenzione, perché il pesce non e' ancora battuto, può da un momento all'altro scatenare la sua furia; allento di nuovo la frizione quanto basta perché non slitti.
Furio dopo aver ricomposto il guadino é pronto per gradinare: ora è a tiro, e un colpo deciso e preciso va a porre fine alle nostre ansie. La bella spigolona viene sollevata con fatica e posta dentro la barca.
Ora é nel pozzetto, dove esibisce tutta la sua bellezza.
E' definitivamente nostra!!!
Un rivolo di sangue scivola dall'opercolo e la coda prende a tremare preannunciandone la morte. Ho quasi un sentimento di pietà nei suoi confronti. Con una punta di rimorso mi ritrovo a sperare che le sue sofferenze siano limitate. Solo un momento e trovo poi subito una ragione, pensando che d'altra parte la sorte abbia assegnato a lei il ruolo di pesce ed a me quello di pescatore. E in questa circostanza ognuno ha fatto al proprio meglio la propria parte.
E' ancora presto per il rientro, non ci resta che bere una birra, accendere una sigaretta e riprendere a trainare, questa volta in compagnia della mia "SPIGOLONA".
Grazie Furio per la splendida giornata.
Tanti saluti Andrea

Catture Anno 2003

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Come pubblicare le vostre Catture
In questa rubrica, i racconti delle vostre giornate di pesca, le emozioni o la fatica nel portare a termine un combattimento.

E' GRATUITO. Il racconto e le foto (formato JPG, BMP, TIF) le potrete inviare al seguente indirizzo email: redazione@biggame.it.

Racconti 2003

Il ragazzo e il mare

Tempo di bolentino

Traina x Sebastiano

AFRICA: in Senegal Luca

Andar per mare Marcello

Aguglia Imper. Fiorenzo

Ricciola, sembra facile..

Team CHICA - 210 Kg

Gommonkako (claudio)

Dusky, 210 Kg di gigante

Traina in barca Vela

Marlin a traina - Luca

Angler, 1° Big Dentice

Taranto: Fagiolina Team

Liguria: che passione

Il 1° per Nojo Prima

Un tonno difficile

La mia RICCIOLA

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2 Ottobre - 2003 (Powered by Net Tuna)