Dopo le foto di alcune ricciole pescate in Sicilia quest'estate,
San Vito lo capo vi riserva anche catture degne delle più
blasonate coste della Sardegna.
Per un week-end ospito Mario, troppo poco perché oltre
ad essere un caro amico è soprattutto un grande pescatore
dal quale non si finisce mai di imparare qualcosa.
Mi convince ad effettuare una battuta di bolentino profondo a
cernie e occhioni. Individuata la zona con il giusto fondale su
una carta da pesca partiamo alla sua ricerca con l'ausilio del
GPS. Ho letto, da qualche parte nel forum, che non ci si può
fidare dell'attendibilità di entrambi infatti, considerato
che l'eco istallato su "babaluscia" non riusciva a sfondare
oltre i 250 metri, dopo numerosi tentativi affidati esclusivamente
al contametri del mulinello elettrico abbiamo dovuto rinunciare.
Prima di rientrare in porto a mani vuote Mario, da alcuni soprannominato
Eta Beta, tira fuori dal suo borsone da pesca un Peen imbobinato
con duecento yard di monel ed un involucro di carta stagnola con
due aguglie congelate. Mentre lui preparava un sapiente innesco
io dirigevo la barca su una secca di circa 50 metri che non avevo
mai visitato perché non attrezzato per trainare così
profondo.
Il risultato sono due bei dentici invitati a cenare da noi insieme
ad una dozzina di altri amici. Naturalmente la mattina successiva
siamo nuovamente sul posto per prenderne uno facendo lo slalom
tra i segnali delle reti da pesca che nel frattempo erano state
calate forse a causa delle notizie trapelate sulle catture del
giorno precedente.
Alla prossima Angelo
|