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Indice Racconti  Anno 2007

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Traina con il monel

Mai lasciare la strada vecchia per quella nuova……

Emme

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Sardegna

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Ed alla fine della fiera come si dice, ancora una volta questi vecchi e se volete pur obsoleti detti hanno di nuovo ragione. Dico questo perché la frustrazione è arrivata all'estremo massimo possibile, vorrei aggiungere che se si fosse aspettato ancora forse si sarebbero viste quelle classiche inserzioni sui giornali più o meno specializzati (forse meno) o specializzandi dove si trovano indicate oltre alle foto delle barche da pesca (quando erano nuove), tutte le caratteristiche e connesse peculiarità in vendita, vuoi per rassegnazione vuoi per assolute ragioni di raggiunta età. Della barca intendo.


La storia come posso anticipare si sta facendo piuttosto lunghetta e parte dal dicembre scorso quando appena sbarcato a Milano mi ritrovo sul telefono messaggi più che amorosi tipo, tre dentici in pozzetto, una cernia a pozzetto e via discorrendo tralasciando gli improperi, le portate di sfiga e quanto altro possa fare spettacolo nel nostro mondo di pescaioli non domenicali.

 

Chiaro che qualsiasi risposta sarebbe stata interpretata come invidia nei confronti dei bravi (humm!!!) pescatori che avevano catturato cotanto bel pesce. Tant'è essendo in quella vigorosa città che tutto muove e tutto trita qualche "pensiero traverso l'ho pur fatto"; in effetti per tutto l'autunno si era pescato poco, meglio dire nulla, possibile che io salti su una nave per essere "continentizzato" che subito si comincia a riprendere?

 

Sai è facile pensare a chissà cosa ma porco cane ci pensi eccome. Non dico che ti toglie il sonno ma ci pensi, e ripensi, e ti rimartelli il cervello per non essere partito due giorni dopo, di non essere rimasto li proprio quella mattina perchè il mare pagasse il suo pegno dopo tanta delusione, ma ormai era assolutamente tardi per rimuginare a tutto il rimuginabile. Bisognava aspettare, ritornare in Sardegna e poi qualche buon dio ci avrebbe pensato. Di fatto però, passa tutto dicembre, cosi come passa gennaio, non vi sto a dire di febbraio, e marzo? Tutto nel silenzio più assoluto, niente messaggi, niente telefonate, niente sfottò niente di niente e da li era sin troppo facile capire che di cappotti ne erano stati fatti tanti, e, considerato il bruttissimo inverno fatto da quelle parti forse saranno serviti a lenire un po' il freddo pungente delle giornate di maestrale teso e non solo quelle. Non tralascio di dirvi che durante tutto l'inverno milanese avevo visitato i negozi di pesca più in voga e costatavo che il Vertical Jogging era e doveva essere la nuova frontiera.


Come sapete sono ormai un vecchietto ed onestamente in fatto di pesca sono diventato peggio di San Tommaso, insomma se non lo vedo non ci credo. Non posso tralasciare che con cotanti artificiali già che c'ero (italiano pessimo) mi sono fatto una cultura sulle varie riviste italiane e straniere, libri, articoli e via dicendo sino ad essere quasi convinto che quella doveva essere veramente l'ultima spiaggia.


Non per avarizia per carità, ormai per la pesca credo di avere speso un capitale non indifferente, ma per prudenza prima di imbattermi in una nuova strada, ho voluto aspettare ed una volta ritornato constatare, ed eventualmente acquistare. In tutta onestà non è passato molto tempo (vedi mio racconto sulla ricciola) erano i primi di aprile e di ritorno in porto mi avvertono di non andare via perché era in arrivo un esemplare stupendo. Cosa avreste fatto? Sareste andati via? No! Noi si aspetta, si aspetta eccome!

 

Nel porticciolo entra una barchetta (senza offesa per la barchetta) di neppure 5 metri con a bordo una ricciola di circa 35 kg presa guarda caso col metodo VJ.
Beh provate ad indovinare cosa ho fatto il giono stesso. Ho perso la scommessa vero? Si lo ammetto mi sono attrezzato come solo io ho potuto fare. Artificiali di tutti i tipi, vari pesi e di tutti i colori (ammazzalo quanto costano) e mi butto a capofitto nella nuova strada.
Passa tutto aprile e naturalmente non si da mai colpa all'attrezzatura ma al pescatore, alla tecnica mal interpretata, ai movimenti che se letti su una rivista, un libro o qualsiasi altra cosa sono oltremodo semplici, ma in pratica……. passa anche tutto maggio, i cappotti si sprecavano e nell'armadio ne avevo una collezione non indifferente, lunghi corti a tre quarti coi rever a collo alto tipo loden, insomma di tutto ma di pesci neanche l'ombra. In compenso ho notato una certa elasticità nei miei muscoli (si fa per dire) dell'avambraccio bicipiti ed altri di cui non conosco il nome, elasticità dovuta al su e giù con la canna in mano per ore e ore Mentre dico questo voglio appositamente tralasciare i commenti dei soliti amici che definire bastardeschi farei loro un omaggio che certamente non meritano. Ancora una volta però credo che non sia stata colpa di nessuno, perché anche loro, più che stupide, e qui mi scuso, aragne, dal fondo non tiravano altro.

 

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9 Agosto - 2007