Quest'articolo parla dell'isola di
Montecristo ed, in particolare, dei guardiani "veri
montecristini" Francesco e Bastiana Tesei, che amarono
l'isola dove passarono molti anni della loro vita. La figura
di Bastiana emerge in tutta la sua bellezza, soprattutto
in un periodo di drammi e di miseria. In pratica l'articolo
racconta la storia della sua vita e i rapporti con i pescatori
ponzesi.
Raffaele Sandolo
Altro articolo : Le
Costardelle di Montecristo
L'angelo di Montecristo
(seguito)
I pescatori ponzesi che pescavano presso Montecristo, Stefano,
Giovannino, Aniello e Silverio Sandolo, Aniello Vitiello,
ebbero buoni rapporti con i guardiani e con i Sovrani. Vittorio
Emanuele III e la Regina Elena si interessarono presto alla
pesca. Stefano Sandolo, presentato da Bastiana, lavorò
per i Sovrani sullo yacht Jela e spesso pescò con
loro.
I guardiani dovevano risolvere problemi di sicurezza e ospitalità.
Con le tempeste, Bastiana si preoccupava degli amici pescatori
e delle loro famiglie. Capiva che bisognava far riparare
le barche in qualche cala o caletta in caso di necessità.
Si interessava ai pescatori quando erano malati. Parlando
con la Regina Elena chiese di costruire, a Cala Maestra,
un magazzino per i pescatori. Il magazzino, approntato,
fu usato per tenere gli attrezzi da pesca, per riposare
e per cucinare. Negli anni successivi Agostino Aprea, Giuseppe
e Raffaele Calisi pescarono fra Montecriso e l'Africhella
e si fermarono ogni tanto a Montecristo dormendo nel magazzino.
Incontrando Bastiana, ripetevano sovente: "Grazie,
sei un angelo!".
I guardiani andavano talvolta all'Elba per motivi di salute.
La vita procedeva bene, con qualche con disagio. Bastiana
si impegnava nei vari servizi. Il marito si occupava dei
frutteti, del controllo della costa, della ... caccia con
il Re. Bastiana ha grandi benemerenze per le cure rivolte
ai soldati della postazione militare. La chiamavano l'angelo
di Montecristo.
La guardiana ritornò all'Elba nel 1943 mentre Francesco
rimase a Montecristo per poi spostarsi a Piombino dopo una
lunga odissea e ritornando successivamente sull'isola, per
urgenti verifiche. Mesi prima Francesco poteva comunicare,
a mezzo telegrafo, con il Podestà e con il Re. Inoltre
possedeva una Radio galena per ascoltare le notizie locali
e nazionali. Dopo lo sbarco degli alleati a Marina di Campo,
il 17 giugno 1944, Elena e la madre arrivarono a Montecristo
con la barca di un pescatore e cercarono di aiutare Francesco
nel caos del momento. Rimasero tre mesi sull'isola completamente
isolati e fecero ritorno all'Elba dopo complesse vicissitudini.
Francesco lasciò l'isola, senza corrente elettrica
e con carenti mezzi di comunicazione, appena saputo dei
risultati del referendum del 2 giugno 1946.
Dopo la famiglia Tesei, Montecristo attese oltre dieci anni
per riavere i guardiani. I primi furono Millo e Milla Burelli
(1956-68) e poi Amulio e Anna Galletti (1968-84), Giovan
Battista Muti (1984-88), Paolo e Serenella Del Lama (1988-2002)
e due altre famiglie che rimasero per poco. Infine arrivarono
Goffredo e Carmen Benelli (2002-......).
( Continua
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Angelo Feola con la margherita
Giuseppe Avellino con pescatori a Montecristo
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