Bocca d'Arno e..
" L'uomo che parlava ai tonni "
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Lorenzo quando non prende i tonni diventa nervoso,
se poi i tonni li prendo io è addirittura inavvicinabile
.
D'altra parte è considerato un po' il maestro di
tutta la combriccola con le sue indiscutibili teorie sulle
correnti, sulla pasturazione o addirittura sul sole che
deve sempre battere negli occhi dei tonni.
Quest'anno era proprio intrattabile, cinque catture a uno,
a mio favore, quasi un cappotto.
Sabato 24 settembre si esce, ognuno con la sua barca;
con me Massimo, Lidio e Fosco,
con lui Mauro e Santino .
Intanto è bene sapere chi è Mauro : è
"L'uomo che parlava ai tonni".
Ha stabilito un tale feeling con questi pesci che ormai
si affacciano alle murate delle barche, chiedono se c'è
Mauro e se non c'è se ne vanno a cercarlo; quando
l'hanno trovato abboccano, ma solo alle sue esche. Quando
c'è lui in mare non c'è gara, sappiamo di
partire svantaggiati.
Sul pontile l'aria della competizione si taglia a fette,
in silenzio si ripetono operazioni ormai meccaniche: ogni
canna al suo posto, le sarde da scongelare da una parte,
le altre nell'igloo, si accendono i motori e si mollano
gli ormeggi.
Primo colpo di scena, Lorenzo ci grida che parte un po'
più tardi perché deve controllare non si sa
bene cosa. O.K. ci vediamo in mare sulle solite poste .
Usciti da Bocca d'Arno ci dirigiamo verso la Gorgona , la
barca ormai si dirige da sola senza bisogno di impostare
la rotta. Ci ancoriamo sulle "Corna " alla nostra
posta di sempre, si inizia a pasturare e si calano le lenze
. Ma Lorenzo non arriva . Dopo un'oretta provo a
chiamarlo alla radio: "ma dove cavolo sei non ti vedo".
Laconica risposta " sono andato più a Sud sulla
Ciabatta , mi sono fermato su settantotto metri di fondo
ci sentiamo" .
Il mio equipaggio si scatena in battute feroci: "quelli
in tre non ne fanno uno" Questa volta non li salva
nemmeno il c
di Mauro , si fanno neri ".
Verso mezzogiorno parte la prima canna , ci siamo, tutti
sanno cosa fare, anche se Lorenzo sostiene che il mio è
un equipaggio di casinisti e forse è un po' vero.
Basta recuperare alcuni metri di filo per accorgersi che
non è un tonno ma un alletterato che con la cinquanta
libbre viene subito a bordo.
La scena si ripete per altre cinque volte, adrenalina che
sale e subito scende: sempre e solo alletterati, meglio
di niente, certo non ci si annoia . Alle tre e mezzo decido
di chiamare di nuovo Lorenzo per dirgli delle mie catture
e sapere come gli sta andando.
Mi risponde che non ha visto nemmeno una marcatura e che
sta pensando di tornarsene a casa.
Secondo colpo di scena , dopo un quarto d'ora mi squilla
il cellulare, è Lorenzo :
" senti ho un problema al motore di destra, sto tornando
con un motore solo, ho avuto un doppio strike e ho preso
due tonni di più di cento chili, teniamoci in contatto,
se guardi a Nord forse mi vedi"
" Come a Nord, ma non eri a Sud sulla Ciabatta "risposta
con aria misteriosa " poi ti spiego, ciao".
Il mio equipaggio sprofonda nella depressione più
cupa, qualcuno per farsi coraggio pensa che sia uno scherzo,
una fandonia, del resto due anni fa a Lorenzo gli regalammo
un Pinocchietto di legno che tiene ancora in barca . Non
resta che andare a vedere, tiriamo su le canne, salpiamo
l'ancora e ci dirigiamo verso nord- est .
In effetti c'e un barca che procede lentamente, sarà
lui?
Sì è proprio lui e sulla spiaggetta della
barca inesorabilmente si scorgono due bestioni semicoperti
da un telo bianco perché il sole non li cuocia troppo.
Al peso risulteranno più di centoventi chili ciascuno.
Sentimenti contrastanti ci agitano: l'invidia e l'amicizia,
ma poi prevale l'amicizia e alla loro soddisfazione si aggiunge
la nostra, tant'è che ci facciamo in quattro per
aiutarli a sbarcare le prede, anche perché loro hanno
già una certa età e troppi sforzi in un solo
giorno potrebbero essere letali.
Il giorno dopo si svolge la prima prova selettiva
provinciale per il campionato italiano organizzata dal nostro
club, il Punto Arno Tuna Club.
Questa volta Lorenzo è nel mio equipaggio con Beppe
e Massimo , mi fa segnare sul GPS il punto magico e si parte
sparati. Dopo tre ore di pesca " doppio strike";
il pensiero corre subito ai due tonni del giorno prima.
Lorenzo ha modo di avere la conferma che il mio è
un equipaggio di veri sciaugurati : si intrecciano le lenze,
ci sono momenti di panico, ma riusciamo ugualmente a imbarcare
due tonnacchiotti dal peso complessivo di sessantacinque
chili ; niente a che vedere con quelli presi da Lorenzo,
ma comunque mi assicurano il secondo posto in classifica.
Al primo posto, meritatamente, Fabrizio che dopo
tre ore di combattimento imbarca un tonno di centotrentacinque
chili.
A pochi metri di distanza da noi Mauro . Non partecipava
alla gara per dare qualche opportunità anche noi
poveri mortali. Ha preso tre tonni di cui il più
grosso era di oltre cento chili.
" La leggenda dell'uomo che parlava ai tonni continua
"
Fausto Valtriani
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