"Nibbio" (la
tecnica migliorata)
Non penso che vi sia stato un cambiamento di abitudini
da parte del tonno.
La più o meno visibilità del nostro amico
sotto la barca ritengo sia in relazione all'evoluzione delle
metodiche di pesca attualmente in uso.
Mi spiego meglio.
Agli albori, 1988 e seguenti, nel mar Tirreno e precisamente
nei tratti di acqua antistanti la fascia da Livorno a Viareggio,
la pesca veniva effettuata con due massimo tre canne e tutte
a galla.
Tonni ne catturavamo grossi e tanti e quella tecnica appagava
un pò tutti, ed anche allora spesso li vedevamo ed
altre volte no.
Con il trascorrere degli anni si è cercato di affinare
le tecniche e di adescare il più possibile e siamo
passati quindi a 5 canne, la più lontana a 70-80
metri e cinquanta metri di fondo, la seconda a 50-60 con
40 metri di fondo e cosi via.
La fascia di cattura è aumentata, la distanza dalla
barca anche, la possibilità che il tonno mangi fuori
dalla nostra vista pure.
Quest'anno su 4 catture due volte ho avuto i tonni sotto,
visibilissimi e splendidi nella loro livrea, due volte invisibili
procuratori di forti emozioni.
"Nettuno"
Non saprei spiegarvi perché il tonno prima mangiava
in un modo ed ora in un altro, mangia cioè più
in profondità. E' solo dal '96 che vado a pesca di
tonni. Tanti altri hanno iniziato prima di me, Nibbio ha
detto giustamente che è cambiato l'assetto di pesca.
Altri le dimensioni del pesce o il modo di pasturare.
Una cosa é sicura, lo stock dei tonni si é
ridotto come si sono ridotte le dimensioni medie, parlo
almeno per l'adriatico e non sto però ad enunciarne
i motivi. Solo uno, anni fa chi rientrava in porto con un
tonno inferiore a 200 Kg, si faceva ridere dietro. Non era
un motivo, solo una considerazione.
La tecnica, come dice Nibbio si é evoluta, sia per
una maggior esperienza e preparazione degli equipaggi, ma
forse anche perché, visto che c'é meno pesce,
si cerca di pescare su più fasce d'acqua per non
farsi perdere magari l'unica occasione della giornata.
Ecco quindi che é più probabile incappare
nella ferrata di una canna profonda. Da noi spesso dedicata
allo squalo volpe.
I tonni sono più piccoli, stiamo assistendo in adriatico
ad una diminuzione del peso medio, che si aggira sui 70-80
Kg. Medio attenzione. I tonni di quella stazza viaggiano
in branchetti a volte anche grossi, sono veloci, e non hanno
paura di niente, ti arrivano sotto la barca ed é
la fine del mondo.
Una volta, alcuni anni fa, mi hanno raccontato, che alcuni
pescatori sceglievano addirittura il tonno, cioè
se non lo ritenevano adeguato, alzavano l'esca per proporla
poi ad un altro pesce ovviamente più grosso.
Con questi pesci é difficile dire se avevi posizionato
male le canne rispetto al brumeggio e la corrente. Dico
questo perché c'è chi sostiene che quando
il pesce ti arriva sotto la barca, qualche metro, a vista,
significa che qualcosa non ha funzionato e che il tonno
nel risalire la scia non ha incontrato le insidie dell'amo
per un errore di valutazione esche-brumeggio.
E aggiungono che è un errore se arriva sotto la barca,
perché? Perché è più probabile
che cada nell'inganno a profondità maggiori, dove
c'è meno luce ecc..
Il Gabbiano?
Anche lui é molto utile nell'accertare la presenza
del pesce "grosso". Quando li ho in scia e poggiati
sull'acqua, non vi é dubbio, il tonno non c'è.
Appena si alzano le pulsazioni aumentano ma... e la solita
ed ennesima sardina che non scende, galleggia.
State sicuri che i gabbiani avvertono il tonno anche prima
che questo passi sotto la barca e venga marcato dall'eco.
Quest'estate (2001) ormai fuori tempo gara, (Fano) hanno
cominciato a girare intorno all'altezza dei galleggianti
dopo qualche istante la canna si é piegata ma...
La profondità e gli orari
Due anni fa sapevamo che c'erano i tonni e anche dove.
Arrivati poco dopo l'alba, abbiamo calato solo due canne
una al volo e l'altra a 15 metri, c'era poca corrente. Il
mio compagno mi chiede perché solo due canne e gli
ho risposto che già un era di troppo per tre persone
mezze assonnate. Se sai che c'é il pesce basta anche
una canna posizionata alla profondità giusta. E per
il mattino presto come per il pomeriggio tardi, la profondità
delle esche, secondo quello che ho sperimentato io, non
deve essere esagerata, dai 15-20 metri in su.
Durante la parte centrale della giornata invece le esche
vanno messe più profonde (30-35 m), parlo per l'Adriatico
centrale, non saprei per il Tirreno o sulle secche.
Ma questa variabilità nel posizionare le esche, segue
i branchi di sarda che durante le ore centrali della giornata
si trovano sotto, dai 35 ai 50 metri su fondali di 60-70
m. Al mattino e alla sera sono invece più in superficie,
forse anche perché spinte dai tonni in caccia? Non
saprei, so che a mezzo giorno forse per l'eccesso di luce
la sarda se ne va in profondità per essere meno esposta
agli sguardi dei predatori.
Accertare la presenza del tonno vuol dire anche seguire
i branchi di sarda con l'eco e la loro profondità.
Poi ci sono quelli che hanno avuto il tonno a qualche metro
sotto la barca nelle ore centrali della giornata. Ma se
arriva sotto la barca é perché ha saltato
le esche con l'amo che non erano correttamente posizionate
rispetto la scia. Se il tonno parte alla cieca é
segno che la tecnica é stata perfetta in termini
di brumeggio (quantità), posizionamento dell'esca
(profondità) e stato dell'esca.
Se nelle ore centrali della giornata, il tonno mangia in
profondità e senza preavvisi sull'eco od altro é
perché è giusto così; la sarda si trova
a quella profondità. Mentre se nel tardo pomeriggio
ti trovi il tonno sotto i piedi (a me è successo,
erano le ore 18.00 di un giorno di agosto) e dopo qualche
istante parte la canna al volo, dovrebbe essere normale.
Quel pomeriggio visto l'orario ne avevo però 3 di
canne in volo, corrente nulla ed un'afa della ......
"Tonno"
E' proprio ciò che dici tu, Nibbio che intendevo.
Modificando le tecniche abbiamo cambiato ciò che
era prima.
Non dico che sia meglio o peggio, giusto o sbagliato, ma
solo modificato.
L'unico inconveniente, se così vogliamo definirlo,
è che riduciamo fortemente la possibilità
di vedere il pesce sotto barca.
E' per me la più grossa emozione della pesca in drifting.
Specialmente quando questo indugia a mangiare la sarda con
l'amo mentre spolvera le altre.
Riconfermo comunque che, secondo personalissime opinioni,
usando minori quantità di pastura si riesce a farlo
avvicinare maggiormente.
"Nettuno"
Un metodo naturale per accertare la presenza del tonno
é anche questo.
Ogni tanto gettare delle sarde circa una decina, in gruppo,
non sparse a destra e manca. Ovviamente le sarde, con la
corrente devono andare nella zona degli ami. Con me ha sempre
funzionato, nel senso che se c'é mister tonno ma
non se ne nota la presenza, meglio ancora se più
di uno, una canna parte. Se non si muove neanche una delle
canne in acqua? State sicuri che molto probabilmente Lui,
il tonno, non c'é.
(segue)
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