Spigole a Ostia
La foto che vi mando risale al gennaio del 2000 ma credo
sia comunque una storia che spero, visto il tipo di tecnica
adottata ed i risultati avuti, possa trovare spazio nella
pagina delle catture.
Venerdì sera, come ogni venerdì invernale,
rapido passaggio sul lungomare di Ostia per uno sguardo
al mare.
Ore 24:00, perturbazione quasi passata, mare in leggera
scaduta, le condizioni ideali per una passeggiatina mattutina
con il barchino.
In compagnia del Pigna, immancabile ormai, ci siamo dati
appuntamento alle 6:00 e siamo partiti in perfetto orario.
Dopo circa 1 ora trascorsa parlando di come sarebbe andata
la pescata ed una ricca colazione al bar del fido "Mino
Linguetta" (così detto per la sua proverbiale
tenacia nella fidelizzazione della sua clientela), eravamo
finalmente sul luogo.
La lunga battigia ed il mare che echeggia con le sue onde
che si infrangono all'alba costituiscono uno contesto veramente
suggestivo e spettacolare.
Era comunque ora di entrare in azione. Scaricati i due barchini,
gli zaini, i raffi e indossati i cosciali eravamo pronti
per partire. Io mi diressi verso destra ed il fido Pigna
scelse la sinistra. Come sempre dopo aver interposto circa
500 metri tra di noi uno dei due avrebbe invertito la marcia
per seguire l'altro a distanza di "sicurezza".
L'acqua era spettacolare, leggermente velata in prossimità
del fondo e cristallina in superfice ed il mare, ormai in
scaduta, raggiungeva la costa con onde alte e docili.
Il barchino, messo in acqua in prossimità di una
secca, era entrato in pesca molto facilmente grazie alla
limitata irruenza del mare ed alla corrente favorevole.
Come mia abitudine camminavo praticamente di lato tenendo
costantemente d'occhio i "pesciolini" con la speranza
di vedere una bollata o un segno di attacco dietro la scia.
Dopo aver transitato su secche e canaloni per quasi un'ora
ecco che il trave del barchino, in corrispondenza della
metà, inizia ad esercitare una trazione anomala e,
dopo pochi istanti di titubanza, un paio di testate sulla
mano mi fanno rendere conto che qualcosa di "vivo"
aveva attaccato l'artificiale.
Leggera trazione indietreggiando, cambio di direzione, paletta
nella sabbia ed inizia il recupero del pesca.
Poco dopo ero lì con la prima spigola raffiata che
mi accingevo ad infilarla nello zaino mentre il Pigna sopraggiungeva
speranzoso dopo aver assistito alla scena.
Spigola solitaria? Evidentemente no, perché
non appena il Pigna mi aveva superato di una cinquantina
di metri é stato il suo turno.
Stessa scena ed una seconda regina era spiaggiata.
Caricati da questa duplice cattura proseguimmo per la nostra
strada per circa un'altra mezz'ora quando, in corrispondenza
della fine di un canalone che si avvicinava lentamente alla
riva, il secondo dei "pesciolini" veniva attaccato
proprio sotto i miei piedi in 40 cm d'acqua.
La povera spigola aveva attaccato la sua ultima preda.
Soddisfatti per le catture, stanchi per la lunga camminata
e consapevoli di essere solamente a metà del tragitto,
decidemmo quindi di invertire la marcia per tornare sui
nostri passi verso la macchina.
La strada del ritorno sembrò ora più breve,
forse perché appagati per le catture, e presto ci
togliemmo gli stivali e riponemmo l'attrezzatura.
Ancora una volta il barchino, questo strano attrezzo che
spesso alimenta le risa di alcuni pescatori miscredenti,
aveva dato i suoi frutti e questo nostro meraviglioso amico
che é il mare ci aveva regalato un'altra pescata
da raccontare.
Dedichiamo questo articolo a tutti i pescatori ed in particolare
a tutti coloro che hanno iniziato a conoscere questo tipo
di pesca qui sul nostro forum.
Un saluto
PoroClaudio71
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